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Tutto è silenzio, lùgubre infinito
regno che regnerai. Simile a un nero
sepolcro è un trono vacuo, deserto
da tempo immemorabile, fatale:
ove già stette solitario assiso
un re onnipossente.
Riluceano il carbonchio e il crisolito
mistici come gli astri; un gran pensiero
recingevano i cerchi del suo serto;
e più di quel fulgore siderale
risplendea quel pensiero nel suo viso
Nel dominio attingea l'estremo lito
sacra; levava i turbini un severo
cenno. Fioria la messe dal deserto,
rose fiorian da l'infecondo sale,
risorgeano le vampe, al suo sorriso,
E scomparve. Sta un lugubre infinito
regno che regnerai; ed un mistero
profondo, come in un sepolcro aperto,
troverai tu nel trono, o spiritale
che tace eternamente,