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LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI LIBRO SECONDO - ELETTRA 8 - La notte di Caprera VIII. |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Ma la grandezza di ciò che fu compito
s'alza e sovrasta alla notte sublime,
sovrasta al cuore di colui che ha sorriso,
occupa la solitudine, vince
la pace, infiamma l'ombra; non ha confine
in breve nome. O Italia, i Mille, i Mille!
Ali fulminee delle Vittorie latine,
rapidità della forza e dell'ira
su le riviere del sangue, alte e succinte
vergini d'oro, messaggere vestite
di vento, immenso amor di Roma, chi
si chiamerà fra voi l'eguale di
quella che un volo su da Calatafimi
sino al Volturno volò senza respiro
e dissetò la sua gran sete alfine
sol nelle vene di Leonida ucciso
un'altra volta? Pianto alla Porta Pila,
silenzioso pianto alla dipartita,
coro di donne liguri! Ultimo addio
di ferree madri ai giovinetti figli!
umani e primo tremito delle prime
stelle nel puro cielo primaverile!
Più dolce maggio in terra non fiorì.
Navi sospinte nel mare dal respiro
stesso dei petti eroici, dal destino
e dalla febbre, dalla speranza invitta
e dal prodigio, piene di melodìa
e di ruggito, nell'oscuro periglio
illuminate dai baleni d'un riso
silenzioso, con la prora diritta
a gloria e a morte, a un punto e all'infinito!
Rapida gioia de' bei delfini amici
nel solco, méssi d'un rinnovato mito!
Stelle augurali dell'Orsa al grande ardire,
accesa in cielo bandiera del naviglio!
Più alto sogno in Dante non salì.