IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI LIBRO SECONDO - ELETTRA 8 - La notte di Caprera XIII. |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Or si ricorda ei ben del sorso tristo;
e il cuor gli duole d'un lento presagire
dell'Aspromonte torbido, e di vermiglie
bacche il novembre allegrerà le infide
macchie a Mentana). Ei vede il buono Elìa
col piombo in bocca laggiù su la collina
dei sette cerchi; e laggiù sul sottile
istmo, a Milazzo, entro i maligni intrichi
delle paludi e dei canneti, ritto
il suo Missori bellissimo che uccide
i cavalieri. Ode il grifagno Bixio
che nel più folto della mischia gli grida:
«Dunque così voi volete morire?».
Subitamente Deodato Schiaffino,
quel da Camogli, il biondo, gli apparisce:
il marinaio biondo che gli somiglia,
occhi cilestri, d'oro la barba e il crino,
ma più membruto, più alto, d'una stirpe
ingigantita nel travaglio marino.
Subitamente gli apparisce supino,
a mezzo il colle, nel sangue che invermiglia
tutto il pianoro. È caduto così
l'alfiere, primo all'assalto. Garrisce
dopo lo schianto la bandiera investita,
come da un vento d'ira, dal grande spiro:
e sul torace come sur un macigno
fanti e cavalli s'azzuffano in prodigi
di furia, e tutta la virtù dell'estinto
ecco risorge viva in un cuore vivo,
ed è il torace dell'eroe come un plinto
alla grandezza d'un altro eroe. «Così
dunque volete morire?» Un leonino
fremito scuote il Dittatore. Ei mira
sé nel gigante biondo che gli somiglia,
com'ei vorrebbe. Cupo aggrotta le ciglia;
con gli occhi fissi interroga il Destino.