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LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI LIBRO SECONDO - ELETTRA 8 - La notte di Caprera XV. |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Ei lo conobbe come conosce il figlio
il sen materno, conobbe il suol latino
come colui che alla mammella antica
s'abbeverò con sete di giustizia.
Vi giacque armato, sotto il seren d'aprile,
e di rugiada nell'alba si coprì.
Vi colse il fiore dell'asfodelo; misti
alle fresche orme vi rinvenne i vestigi
dei Fabii; v'ebbe a ginocchio il nemico;
vi fu calpesto dai suoi nello scompiglio,
dai cavalieri suoi fuggiaschi, ferito
dall'unghie dure, di polve e sangue intriso,
tremenda impronta, quando del cuore invitto
impedimento al terrore improvviso
ei fece solo e là, prono, col viso
nella carraia, baciò la madre, vivo
oltre la morte, e nel fragor sinistro
l'urlo supremo della sua Lupa udì.