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LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI LIBRO SECONDO - ELETTRA 10 - Per la morte di Giovanni Segantini |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Implorazione dei monti, voci del regno alto e santo,
dolor selvaggio dei vènti combattuti, profondo pianto
quando l'ombra discesa da un più alto regno benda
la rupe e il ghiacciaio albeggia solo come un cammino che attenda
Salutazione dei monti, coro delle gioie prime,
laude impetuosa dei torrenti, fremito delle cime
percosse dalla meraviglia,
quando si fa la luce nelle vene della pietra
come nelle fibre del fiore perché Demetra
Dominazione dei monti, purità delle cose intatte,
forza generatrice delle fiumane pròvvide e delle schiatte
mistero delle più remote origini quando un pensiero
divino abitava le fronti emerse dai mari! O mistero,
Spenti son gli occhi umili e degni ove s'accolse l'infinita
bellezza, partita è l'anima ove l'ombra e la luce la vita
e la morte furon come una sola
preghiera, e la melodìa del ruscello e il mugghio dell'armento e il tuono
della tempesta e il grido dell'aquila e il gemito dell'uomo
e tutte le cose furono come una sola cosa
abbracciata per sempre dalla sua silenziosa
Partita è su i venti ebra di libertà l'anima dolce e rude
di colui che cercava una patria nelle altezze più nude
sempre più solitaria.
O monti, purità delle cose intatte, forza, mistero
sopra la Terra, ella va e ritorna come un pensiero
O monti, o culmini, il suo dolore fu come la vostra ombra
sopra la Terra. La sua gioia sarà oltre la sua tomba