Gabriele D'Annunzio
Laudi

LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI

LIBRO SECONDO - ELETTRA

21 - Le città del silenzio

1 - AREZZO

IV.

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IV.

 

Forte come una Pallade senz'armi,

non ella ai piè del mite Galileo

si prostrò serva, ma il furente Orfeo

dissetò arso dal furor dei carmi.

 

Qui da tristi occhi profanata parmi,

mentre a specchio del Ionio o dell'Egeo

degna è che s'alzi in bianco propileo

come sorella dei perfetti marmi.

 

Ellade eterna! Non il vaso d'olio

odorifero è quel di Deianira,

ov'essa chiuse il dono del Biforme?

 

Per lei Ristoro ode cantar le torme

degli astri, come il Samio; e su la lira

Guido Monaco tenta il modo eolio.

 

 


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