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LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI LIBRO TERZO - ALCYONE 62 - Sogni di terre lontane 3 - LO STORMO E IL GREGGE |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Settembre, teco io sia sul Loricino
che fece blandi gli ozii del pretore:
scabra di rughe e sparsa di negrore
come il palato del mio dolce veltro.
Sorvolano le rondini quel vetro
lieve cui godon rompere coi bianchi
petti: una piuma cade e corre al mare.
E di là dalle verdi canne i monti
di Cori son cilestri come il mare.
Forza del Lazio quanto sei soave!
un bel fanciullo vien con le sue capre
e regna i lidi, impube re latino!
Il suo gregge è di numero divino,
nero e bianco a sembianza delle frotte
alate che sorvolano il bel rivo,
pari olocausto al Giorno ed alla Notte.
Quasi fiore l'esigua foce s'apre.
Equa ride alle rondini e alle capre.