Gabriele D'Annunzio
Laudi

LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI

LIBRO QUINTO - CANTI DELLA GUERRA LATINA

4 - Ode alla nazione Serba

XII.

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XII.

 

Sì, presero i valichi e i passi,

li presero; e noi i nostri guati

tegnamo. Sì, Uzice e Ràlia,

presero, e Strùmiza e Vrània,

e Cràlievo presero, e Lacle,

villate e città, mura e ripe;

ma dove più ossa che selci,

più teschi che ciottoli dove

lasciarono? Presero e Nissa

l'antica, vestita a gramaglia,

oité, santa Serbia, di neri

drappi vestita le case

dolenti ove suda il contagio

e l'odore vieta la porta.

Presero e Scòplia l'antica

(oité, santa Serbia, fa pianto),

la casa che in prima all'Iddio

tuo edificasti con pietre,

e quivi la rocca, la guardia

dell'imperatore Dusciano.

O Serbia, in ginocchio fa pianto.

 

 


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