Gabriele D'Annunzio
Laudi

LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI

LIBRO QUINTO - CANTI DELLA GUERRA LATINA

8 - Per i cittadini

VI.

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VI.

 

Quando il ricco ha rossore

degli agi suoi, e non s'indugia a mensa

poltrisce, se pensa

che alcun del sangue suo

ha per tovaglia il sacco o la fascina,

ha per coltre la melma febbricosa

nella fossa che pute;

né si riscalda al ceppo sfavillante

che croscia su gli alari,

perché sogna le bianche

sentinelle perdute

nei deserti di neve, nella cerchia

dei picchi invitti come il diamante,

ai limitari della bàite irsute

che la sizza scoperchia,

al sommo della rupe

onde non più discende chi vi sale;

ma rinunzia egli i beni ed è l'eguale

del povero che offre

tutto che strappa alla fatica dura

e il ben senza figura

riceve in abondanza

per solo amore dell'amor che soffre:

quivi è l'Iddio verace,

e sia lodato.

 

 


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