Gabriele D'Annunzio
Laudi

LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI

LIBRO QUINTO - CANTI DELLA GUERRA LATINA

13 - La preghiera di Sernaglia

I.

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13 - La preghiera di Sernaglia

 

I.

 

1.      Chi risponde? La bocca d'un uomo può dunque portare una parola che pesa come il sangue di tutti?

 

2.      Chi risponde? È la voce d'un uomo questa che varca l'oceano inespiato e gonfia i suoi flutti?

 

3.      Chi giudica? Lo spirito solo d'un uomo si fa spada infallibile e taglia il groppo di tutte le sorti?

 

4.      Chi giudica? Chi è che non teme di parlare dove sol regna il silenzio di Dio e dei morti?

 

5.      Ha egli imposto l'alterno suo polso a quel mare implacato che non ebbe mai rive a serrar le procelle?

 

6.      Ha egli come il re tebano sposato la novella Armonia, e alla città spirtale cantato le leggi novelle?

 

7.      Chi s'alza oggi arbitro di tutta la vita futura, sopra la terra ululante e fumante?

 

8.      Donde è venuto? dalle profondità della pena o dalle sommità della luce, come l'esule Dante?

 

9.      O solo è un savio seduto nella sua catedra immota, ignaro di gironi e di bolge?

 

10.    O solo è un interprete assiso dinanzi al polito suo libro, che nessun vento ignoto sconvolge?

 

11.    Non so, né m'inclino al responso lontano, né indago i legami tra sillaba e sillaba accorti.

 

12.    Serro l'animo spietato nel cuore, l'arma provata nel pugno; e ascolto il silenzio di Dio e dei morti.

 

 


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