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LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI LIBRO QUINTO - CANTI DELLA GUERRA LATINA 13 - La preghiera di Sernaglia V. |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
51. O stagione di rapimento improvvisa, che la primavera non sei e non l'autunno ma quella dove il lauro eternale allega i suoi frutti!
52. O spirito rapido che rifecondi le piaghe della terra e susciti il fremito della messe futura dallo strazio dei campi distrutti!
53. O fiumi rivalicati, gonfii di giubilo, come le vene che portano l'orgoglio al cuor della Patria e sino alla sua fronte il vermiglio!
54. O valli disgombre dove torna una così pura dolcezza che i morti sembran quivi dormire nel grembo di Maria come il Figlio!
55. O canti sovrani, santissimi tra gli inni più santi, alzati dall'agonia degli oppressi che sentono i liberatori alle porte!
56. O vincoli, o spine, o flagelli, rinnegamento e vergogna, soma e ambascia, sete e fame, sanie e sangue, o passione di Cristo e del mondo, o vittoria di là dalla morte!
57. Chi muterà questa grandezza e questa bellezza impetuose in disputa lunga di vecchi, in concilio senile d'inganni?
58. Inchiostro di scribi per sangue di martiri? A peso di carte dedotte ricomperato il martirio degli anni?
59. Se il mutilatore è in ginocchio, se leva le sudice mani, se abbassa il ceffo compunto, troncategli i pollici e i polsi, rompetegli zanne e ganasce.
60. Stampategli il marchio rovente fra ciglio e ciglio, fra spalla e spalla. Né basti. Tal specie, se in paura si scioglie, poi dalle sue fecce rinasce.
61. E passate oltre. Vi precedono i morti. Rimasto ai morti, ai sepolti e agli insepolti rimasto è l'osso del tallone integro per calcare la terra straniera.
62. Quel che in Dio fu detto è ridetto: «Per l'anima delle creature che hanno spasimato di fame a ogni capo di strada; e mani non avean da giugnere nella preghiera».
63. Vittoria nostra, non sarai mutilata. Nessuno può frangerti i ginocchi né tarparti le penne. Dove corti? dove sali?
64. La tua corsa è di là dalla notte. Il tuo volo è di là dall'aurora. Quel che in Dio fu detto è ridetto: «I cieli sono men vasti delle tue ali».
Novena di tutti i Santi. Ottobre 1918.