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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
danza innumerabile quando
e per tutto è placida albàsia.
dell'erba il selvaggio silenzio,
a me venire qual cauto
con occhi sì chiari che sembra
Ei fece pur ieri il suo flauto
per una scheggetta di canna
che vi s'infisse... Ah, mi manda
È il solstizio d'oro su i campi
esperii, è il solstizio d'estate.
Si càstrino i bianchi vitelli.
Si mietano gli orzi e i legumi.
S'apparecchi l'aia e, conciata
con pula e con morchia, si rasi.
all'alba, in mondissimi vasi.
Piedi due fa l'ombra dell'uomo
Fa ventidue nella prima
ora e nell'undecima. Oh grandi
ozii tra i meriggi e gli occasi!
che anche tu mi dài vita breve
di te medesima nata,
incomunicabile, m'odi.
e di esperienza, di gioia
e di odio, se in te mi distenda,
mi sento pieghevole e verde
col vólto nell'ombra, coi piedi
Tu proteggi il sonno dei prodi.
sgozzarono e poi crudelmente
dilacerarono, io vidi
d'ali d'uno sciame splendente
In miel converso era il patire!
Così, così dormir voglio
o Persuasiva. Ancor novo
Ciò che per me fu compiuto,
che dentro mi nasce e si nutre
del misterioso licore.
accresci il mio sangue e l'affina!
E, s'io fossi in crudo supplizio
io ti griderei: «Madre, Madre,
moltiplica questo mio sangue
l'anima e mi sia più divina!».
della incorruttibile donna
Tu proteggi il sonno dei prodi.
Ecco, al favor tuo m'abbandono.
Odo il brulichìo del tuo lento
con gli aghi e le pine far vaghi
il grande oro tuo frumentario.
che dice: «Son qua, Ulissìde».
Madre, Madre, fa che più forte
e lieto io sia, quando la voce
del dèspota ch'io ben conosco,
che udii tante volte, la maschia
griderà: «Su, svegliati! È l'ora.
Sorgi. Assai dormisti. L'amico
Odi il vento. Su! Sciogli! Allarga!
Riprendi il timone e la scotta;
ché necessario è navigare,
vivere non è necessario».