Gabriele D'Annunzio
Laudi

LAUDI DEL CIELO, DEL MARE, DELLA TERRA E DEGLI EROI

LIBRO SECONDO - ELETTRA

8 - La notte di Caprera

I.

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8 - La notte di Caprera

 

I.

 

Donato il regno al sopraggiunto re,

il Dittatore silenziosamente

sul far dell'alba con suoi pochi sen viene

alla marina dove la nave attende.

Ei si ricorda nell'alba di novembre:

quando salpò da Quarto era la sera,

sera di maggio con ridere di stelle.

Non vede ei stelle ma l'alta accesa gesta

dietro di sé nella stagionbreve.

Ei seco porta un sacco di semente.

Quella è la nave che all'acque di Sardegna

già navigò dal Faro in gran segreto

per il soccorso, innanzi ch'ei prendesse

Reggio ed i monti, innanzi che Soveria

fossegli resa, quando le nuove schiere

precipitò nella Calabria estrema

e duce fu alle armi, alle carene

fu calafato, fu mastro d'ascia, artiere

d'ogni arte, pronto ei sempre alla diversa

necessità con vólto sorridente.

Donato il regno al sopraggiunto re,

ora sen torna al sasso di Caprera

il Dittatore. Fece quel che poté.

E seco porta un sacco di semente.

 

 


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