Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giovan Battista Niccolini Arnaldo da Brescia IntraText CT - Lettura del testo |
Or qui son giunti
I Legati di Roma: al tuo cospetto
Or più non deggio
Teco restar: qual nelle fiamme il vento
Sarà, per l'ira che t'accende il petto,
L'audace vol delle parole insane
Dal lor labbro superbo. A te s'addice
Minaccia e pena; a me silenzio e pianto
Su quegli erranti a cui fu chiuso il Cielo.
Quando all'ira di Dio farai vendetta
Col brando dell'Impero, il guardo altrove
Rivolgerò, ché questa gloria è tua.
Basta; compresi… Se anche a me ribelli
Non fossero i Romani, il lor gastigo
Chiesto mi avresti indarno: i re non sono
Un carnefice vil che mova il brando
Dei sacerdoti al cenno… A che rinnovo
Questa lite fra noi? T'affida, o Padre,
Nella giustizia mia: tu sei Britanno,
Ed io nacqui Tedesco; abbiam comune
L'odio di Roma. A Cristo e a noi fan guerra
Gl'idoli suoi pagani, e il più tremendo,
L'antica libertà; ché il suo veleno
Per l'Italia è diffuso, e nomi, e leggi,
E tumulti destò. L'opra compisci
Dei pontefici antichi, e di superbi
Marmi s'accresca ogni cenobio umile:
Fa che possano tutte in Vaticano
Le memorie perir del Campidoglio;
Lo adegua al suol: quella città superba
Un sepolcro divenga, in cui si prostri
Il Romano pentito, e chiegga a Dio
Perdono della gloria e dei delitti.