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Giovan Battista Niccolini
Arnaldo da Brescia

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Scena decima. Arnaldo

 

ARNALDO

Dicesti, o Re del Cielo,

Che tu nel mondo oro non vuoi né regno:

E potrà dalla Chiesa esser diviso

Chi serba fede all'immortal parola,

Luce dell'alma?… A rimaner nel vero

È forza omai ch'io solo a te confessi

I miei peccati, o Sacerdote eterno.

Nel cor mi leggi; e quel ch'io posso appena

Significar, tu vedi. Un gran mistero

È l'uomo a sé; la coscïenza, abisso

In cui tu sol discendi… e vi è procella

D'impeti reiperdona al tuo ribelle.

Nella mente dell'uomo il mal germoglia

Come in proprio terren, dal che Adamo

Il gran dono abusava a farsi reo

E s'opra divenisse ogni pensiero,

Chi sarebbe innocente?… Io già difesi

La causa d'Abelardo, e al gran decreto

Che silenzio gl'impose, anche io mi tacqui:

Qual colpa è in me?… Bernardo invan sospinse

I monarchi d'Europa alla difesa

Del sepolcro di Dio: l'uom, che gli è tempio,

Io liberar cercava; e sulla terra

Volli a trionfo dell'amor divino

E vita, e moto, e libertà. Fu questa

La mia dottrina; e solo Iddio conosce

Che, il regno ad ottener sull'intelletto,

La ragion con la fede in me combatte

Perdonami, Signor: sembrano in guerra

I due fiumi del Ciel, finché non tornino

All'origine eterna, ed uno il vero

Si vegga in te, né Dio contrario a Dio

E tu che sei?… Perché lo cerco? adesso

Pregar dovrei… Se di te penso, io prego.

Come la sua sostanza in tre persone,

Che son fra loro uguali, una rimane?

Comprenderti non posso, e in te prescrivo

Limiti all'infinito, e nomi umani!

Padre del mondo, ciò che qui riveli

È forse un sol dei tuoi pensieri; o questo

Mobile velo, che quaggiù riveste

Tutto il creato, è una menzogna eterna

Che ci nasconde Iddio!… Dove si posi

L'intelletto non ha!… palpita incerto

Fra tenebre infinite, e meglio ei nega

Di quel che affermiOnnipossente Iddio,

Ciò che sei non conosco, o s'io t'intendo,

Definirti potrei? non ha parole

La lingua che soccombe al mio pensiero,

O t'oltraggio in pensartiAndrò fra breve

Io dall'ultimo dubbio al primo vero.

Ahi che dicesti? l'intelletto accheta

Nella fede di Cristo, e in lei riposa

Come nel grembo di pietosa madre

Il figlio suo… Quello che cerchi, Arnaldo,

Con tormento infecondo il tuo maestro

Cercollo invano, e della Croce ai piedi

La sua stanca ragione alfin cadea.

Seguasi il grand'esempio, e qui col pianto

Laviam le colpe.

(Abbracciando la croce)

 

 

 




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