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Giovan Battista Niccolini
Arnaldo da Brescia

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Scena dodicesima. Arnaldo

 

ARNALDO

Eco fedele

Io fui dell'Evangelo: in quest'idea

L'anima s'erga. E tu, Signor, difendi

La causa tua: ch'ella risorga, e vinca

Pur col mio sangue i ciechi errori, e mora

Menzogna antica ai piè del vero eterno

Ma qui frutti non prima che il tempo

Lo fecondi coll'ali; e nella speme

Che li credea vicini, io forse errai

Meglio errar che fermarsi… Or io d'appresso

Ho la morte così, ch'ella mi desta

Care e acerbe memorie, e anch'io ritorno

Cogli ultimi pensieri al suol natio,

Che abbandonar doveiBrescia diletta,

Ti perdono l'esiglio… il tuo pastore

Sol ne fu reo. Tu dolce nido ai giusti,

E ai magnanimi sei: saprai l'esempio

Imitar di Milano, e avrai gran parte

Nelle glorie d'Italia. Io sul Benaco,

Che serve a te, deh quante volte errai

Nella mia giovinezza; e pien di Dio,

Siccome l'onde del tuo lago avea

Alma fremente e pura… Ah non oblia,

Brescia, il misero figlio, e alcun gentile

Spirto conforti nell'età futura

La fama mia. Certo avverrà che giaccia

Per colpi che le diè la Curia avara,

Meretrice dei re: la terra è loco

Di calunnia e d'oblio… Ma farmi io sento

Di me stesso maggiore, e in questo petto

Entra già l'avvenire, e lo affatica.

Mi fa profeta Iddio. Veggo concordi

Fede giurarsi i popoli Lombardi,

E di venti cittadi al ciel s'inalza

Tra le ceneri e il sangue un sol vessillo:

il drappel della morte al suol si prostra

Supplicando l'Eterno: è giunto al Cielo

Dell'intrepide labbra il giuramento,

Ch'è pallor del tiranno: a sé d'intorno

Dissiparsi le schiere; e il suo stendardo

Sparir rapito dalla man dei forti

Quel superbo rimira; e sulla terra,

Già via dei suoi trionfi, egli precipita

Vinto all'impeto primo, e si nasconde

Fra la strage dei suoi: veggo i Tedeschi

Oltre l'Alpi fuggir, tratta nel fango

L'aquila ingorda, e un popolo redento

Farsi ludibrio della lor corona

Ma il carnefice è qui. Coraggio, Arnaldo.

Dalle misere carni a cui fu sposa,

All'eterno imeneo l'anima voli:

Conducetela a Dio per l'infinito,

Ali dell'intelletto e dell'amore.

 

 

 




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