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Giovan Battista Niccolini
Arnaldo da Brescia

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Scena diciassettesima. Ostasio con un drappello de' suoi

 

Luogo deserto di Roma.

 

OSTASIO

Tu cadi, o Sole, e Roma è vinta!… Amici,

Si pugnò lungamente, ed or si geme

Miseri, ma non vili è bello il pianto

Su quelle gote ove non fu rossore.

Qual procella di strali, e di percosse

Armi fragore sul confin del ponte,

Ove la pugna ardea con stragi alterne!

Popol degno di Roma! oh s'egli avesse

Al suo valor la disciplina uguale,

Sol porterebbe il Tebro al mar Tirreno

Cadaveri tedeschi: or li travolge

Con ben mille de' nostri. Ah troppo avanti

Procedean gli animosi; e allor giungea

Stuolo di cavalieri, e ai nostri fanti

Che solo il brando arma ed affida, i petti

Dalle teutoni lance eran percossi;

E la rabbia alemanna alfin prevalse

Alla virtù latina. Ah tardi io giunsi

Al soccorso de' miei! cadean trafitti

Nel loro sangue, e a trucidar quei prodi

Semivivi nel suol scendea la dura

Prole d'Arminio dal corsier fumante.

 

UN CAPITANO ROMANO

Barbari vili! nel nemico inerme

Immergendo le spade ognun dicea,

Derisore crudel: «Questo è il tributo

Che Cesare ti dona: oro chiedesti,

Eccoti ferro; la mercede ottieni

Della corona tua: così l'Impero

Da noi si compra.» E le crudeli orecchie

Allor che gli fería l'ultimo strido

Del trafitto Roman, crescea lo scherno

Dell'atroci parole, e in suon di rabbia

Gridar si udiva: «In simil guisa Augusto

Vuol che tu acclami ai suoi trionfi; e questi

Patti con voi fa la Germania, e segna

I giuramenti, che d'imporle osaste,

Col vostro sangue: anime ree, v'aspetta

Già nell'Inferno Arnaldo

 

OSTASIO

Oh Dio? Giordano

Che non giungesse a tempo?… ah no… si speri:

In quel castello, che su lui si chiuse,

Il vessillo di Roma ognun vedea

Subitamente dispiegarsi ai venti!

 

UN CAPITANO ROMANO

Ma sparì nella pugna: e se Giordano

Certo dominio in quella mole avea,

Con pietre enormi, che rotar dall'alto

Si ponno agevolmente, oppresso avrebbe

L'esercito soggetto, e dei Tedeschi

L'esterminio era certo.

 

OSTASIO

Alcun qui giunge.

 

SOLDATO

Vadasi

 

OSTASIO

Rimanete: io ben ravviso

Fra le tenebre prime il noto aspetto

Del magnanimo amico.

 

 

 




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