Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giovan Battista Niccolini Arnaldo da Brescia IntraText CT - Lettura del testo |
Tu cadi, o Sole, e Roma è vinta!… Amici,
Si pugnò lungamente, ed or si geme
Miseri, ma non vili è bello il pianto
Su quelle gote ove non fu rossore.
Qual procella di strali, e di percosse
Armi fragore sul confin del ponte,
Ove la pugna ardea con stragi alterne!
Popol degno di Roma! oh s'egli avesse
Al suo valor la disciplina uguale,
Sol porterebbe il Tebro al mar Tirreno
Cadaveri tedeschi: or li travolge
Con ben mille de' nostri. Ah troppo avanti
Procedean gli animosi; e allor giungea
Stuolo di cavalieri, e ai nostri fanti
Che solo il brando arma ed affida, i petti
Dalle teutoni lance eran percossi;
E la rabbia alemanna alfin prevalse
Alla virtù latina. Ah tardi io giunsi
Al soccorso de' miei! cadean trafitti
Nel loro sangue, e a trucidar quei prodi
Semivivi nel suol scendea la dura
Prole d'Arminio dal corsier fumante.
Barbari vili! nel nemico inerme
Immergendo le spade ognun dicea,
Derisore crudel: «Questo è il tributo
Che Cesare ti dona: oro chiedesti,
Eccoti ferro; la mercede ottieni
Della corona tua: così l'Impero
Da noi si compra.» E le crudeli orecchie
Allor che gli fería l'ultimo strido
Del trafitto Roman, crescea lo scherno
Dell'atroci parole, e in suon di rabbia
Gridar si udiva: «In simil guisa Augusto
Vuol che tu acclami ai suoi trionfi; e questi
Patti con voi fa la Germania, e segna
I giuramenti, che d'imporle osaste,
Col vostro sangue: anime ree, v'aspetta
Che non giungesse a tempo?… ah no… si speri:
In quel castello, che su lui si chiuse,
Il vessillo di Roma ognun vedea
Subitamente dispiegarsi ai venti!
Ma sparì nella pugna: e se Giordano
Certo dominio in quella mole avea,
Con pietre enormi, che rotar dall'alto
Si ponno agevolmente, oppresso avrebbe
L'esercito soggetto, e dei Tedeschi
L'esterminio era certo.
Alcun qui giunge.
Fra le tenebre prime il noto aspetto