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Giovan Battista Niccolini Arnaldo da Brescia IntraText CT - Lettura del testo |
ATTO QUARTO
Luogo presso a Sutri, chiamato Campo Grasso.
CORO
Il Tedesco, ch'è stolido e fero,
Arde a un tempo i tuguri e le ville:
In quel fumo che sorge più nero
Tu non vedi volar le faville?
Tu non odi fra suon di ruine
Strida alzarsi di figli innocenti?
Delle donne ch'ei tragge pel crine
Non ti giungon sull'aure i lamenti?
SEMICORO I.
Dalla valle sollevasi un nembo.
SEMICORO II.
È la polve che sveglian destrieri.
SEMICORO I.
Quella luce che splende nel grembo?
SEMICORO II.
Sventurati! son aste e cimieri.
CORO
Come l'onda sospinta nel mare,
Freme l'oste, ed in men d'un baleno
Tante lance s'abbassan, che pare
Tremar sotto i cavalli il terreno.
DONNE
Ah si fugga.
ALCUNE DONNE
Si fugga.
UN VECCHIO
Io del cammino
Al disagio non reggo; affaticate
Le ginocchia mi tremano, dechinano
Le membra al suoi, né sollevarmi io posso.
Miseranda vecchiezza! ah tu non sai
Né pugnar, né fuggir!
UN FANCIULLO
Coll'avo io resto;
Ché con passo ineguale invan m'affretto,
Madre, sull'orme tue.
LA MADRE
Ch'io t'abbandon
O creatura mia? saprò le spalle
Gravar di te.
IL FANCIULLO
Ma il mio minor fratello,
Che nutrisce il tuo seno, allor potrai
Fra le braccia recar? vedi, ei riposa!
Non destarlo per me.
LA MADRE
Povero figlio!