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Giovan Battista Niccolini Arnaldo da Brescia IntraText CT - Lettura del testo |
Campo di Federigo appresso Nepi,
e accanto un lago.
FEDERIGO
Pago non sei? Duce alle schiere è fatto
Il monaco Adrian; per lui di Sutri
Il dolce pian lasciava, e presso a Nepi
Io m'accampo a viltà! Ma questo lago
Come si chiama?
OTTONE DI FRISINGA
Giaula.
FEDERIGO
Io possa il nome
Obliarne per sempre! Inver mi piace
Ch'egli squallido sia: sulle sue rive,
Quando agli omaggi io piegherò la fronte,
Non sarà specchio della mia vergogna.
Prendi, o scudier, spada, corona ed elmo:
Ah l'elmo no! ché il mio rossor nasconde.
OTTONE DI FRISINGA
Calmati omai, fa senno…
(A un cenno di Ottone di Frisinga si avvicinano i duci più antichi dell'esercito tedesco, ai quali egli dice le seguenti parole:)
O duci antichi
Del teutonico stuolo, a cui palese
Feci l'ossequio che Adrian richiede
Al vostro imperator, dirgli vi piaccia:
Nel cospetto d'ognun, con atto uguale
Il pio Lotario, che voi qui seguiste,
Onor non rese ad Innocenzo?
DUCI
È vero:
Noi lo vedemmo.
OTTONE DI FRISINGA
E ciò su questa Croce
Non siete pronti di giurar?
DUCI
Giuriamo.
(Si allontanano, fatto il giuramento.)
OTTONE DI FRISINGA
Vedi, già schiusa è d'Adrian la tenda,
Gli si appresta il destrier: perché qui tardi?
FEDERIGO
Apostolo superbo!
OTTONE DI FRISINGA
Andar dovrai
Alla presenza sua con fretta ignobile,
Se tardi più: deh quello a cui la dura
Necessità ti sforza, or lieto adempi,
Qual se tu lo volessi.