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Giovan Battista Niccolini Arnaldo da Brescia IntraText CT - Lettura del testo |
I SOLDATI E I PRINCIPI onde si compone l'esercito di Federigo, vedendolo assistere al servigio del cavallo sul quale è papa Adriano, prorompono nelle seguenti parole:
ALCUNI SOLDATI
Oh vile!
ALTRI SOLDATI
Oh pio!
UN PRINCIPE GIOVANE
Consiglio fu di età senile; e questa
Loda il passato, e l'avvenir paventa.
Pria che l'Alpi varcasse, ogni vegliardo
Ai monaci, che pasto avran più largo,
Lasciò gran parte dei malnati averi
A rimedio dell'alma.
UN ALTRO PRINCIPE
Io non credea
Federigo sì vile! E abbiam l'Impero
Dato a costui?
UN ALTRO PRINCIPE
Porre io volea sul trono
Il figlio di Corrado.
UN ALTRO PRINCIPE
I miei castelli
Divori il fuoco, ma non sia retaggio
La corona fra noi.
UN ALTRO PRINCIPE
Roma trionfa
Nel pontefice suo, ma quella stolta
A lui fa guerra.
UN SOLDATO GIOVINETTO
Se del papa al freno
Stassi l'imperator, dove il tuo loco
Sarà, misera plebe?
UN PRINCIPE
O giovinetto,
Se monaco ti rendi, esser potrebbe
Sopra il soglio di Pier, ché più mendico
Fu Adriano di te.
UN SOLDATO DI ZURIGO
Vieni in disparte:
Siam di Zurigo; e benché qui raccolti
Di Cesare alle insegne, il suol natio
E le dottrine che vi sparse Arnaldo
Non possiamo obliar. Tu che m'avanzi
Negli anni e nel saper, che temi, o speri
Da spettacolo tale?
ALTRO SOLDATO DI ZURIGO
Io veggo un lupo
Che dà mano alla volpe: ha patti brevi
Coll'inganno la forza: ora d'Arnaldo
Saran scritti col sangue.