Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giovan Battista Niccolini Arnaldo da Brescia IntraText CT - Lettura del testo |
UNA PARTE DEL POPOLO
Chi s'inoltra?
ALTRA PARTE DEL POPOLO
Una donna.
(Adelasia si appressa, e il marito la riconosce.)
OSTASIO
A che venisti,
Sventurata Adelasia?
ADELASIA
È salvo… è salvo…
Oh portento di Dio! fra le sue braccia
Si corra… Empia, tu l'osi?
OSTASIO
Ognor delira!
Sul suo destin piangete.
ADELASIA
Ah sì piangete…
Ma non deliro… il mio consorte, i figli,
Lassa, io tradii… la tua fortezza è presa.
OSTASIO
(Ponendosi la mano sul petto.)
La mia fortezza è qui.
ADELASIA
Pur cadde Arnaldo
In poter dei nemici.
OSTASIO
Oh Dio! che ascolto!
UNA PARTE DEL POPOLO
Oh sventura!
ALTRA PARTE DEL POPOLO
Oh dolor!
ADELASIA
Che gli era asilo
La tua rôcca in Astura io fea palese
Al perfido Adrian: porre io credea
In balia della Chiesa il suo nemico;
Non la prole, non te.
OSTASIO
Stolta, crudele,
Tardi conosci i sacerdoti: io sento
(Fa un movimento di collera che tosto reprime.)
Nel cor quell'ira che c'invita al sangue…
ADELASIA
M'uccidi per pietà!
OSTASIO
Sapessi almeno
Dove Arnaldo fu tratto!
ADELASIA
È coi tuoi figli
Nel Castel di Sant'Angelo.
OSTASIO
Si voli
Ad espugnarlo: rimirar volete
Da questo ponte, ove noi siam prigioni,
Il martirio d'Arnaldo? a lui ci guidi
Libera via dai nostri brandi aperta
Fra le schiere tedesche.
UN CAPITANO DI ROMA
Ah pria conviene
Vincerle, sterminarle, o quell'assalto
Può tornarci funesto, e sulla fronte
A noi cader nembo di strali e pietre,
E sulle spalle, fulmine seguace,
Il teutonico brando.
GIORDANO
Ho nel castello
Pratiche occulte: non ancor si tiene
Per lo Svevo monarca, e sol v'impera
Il prefetto di Roma. Alcun de' miei
Entrò di furto col favor dell'ombre
Nel mal guardato loco, e m'ha promesso
Aprirmi un varco. Di qui lunge, il fiume
Con pochi forti io guaderò non visto:
E se m'arride il Cielo, allor coi prodi
Trasteverini, che ci son fedeli,
Occuperò la rôcca; e Arnaldo io spero
Sottrarre a morte, ed al servaggio i figli
Del generoso Ostasio.
ADELASIA
Io ti precedo,
Né senza loro io tornerò.
UNA PARTE DEL POPOLO
L'insana
Non si lasci partir…
ALTRA PARTE DEL POPOLO
Fuggiva… i passi
Il dolore le affretta, e si dilegua
Dagli occhi nostri.
OSTASIO
Abbi pietà, Giordano,
Della povera madre, e i figli miei
Non obliar: ma pria si salvi Arnaldo.
Dalla Città Leonina, ove sta l'esercito tedesco,
si ascolta dal Clero cantar l'inno che segue:
Cristo vince, e Cristo impera,
Nostra speme e tua vittoria:
Tu non devi a plebe altera
Questa insegna della gloria.
Il pontefice Adriano
La ponea sulla tua chioma,
Né di strepito profano
Risonâr le vie di Roma.
Sol nel tempio il pio guerriero
Ripetea preghiere e voti,
E diviso hai qui l'impero
Con il re dei sacerdoti.
SOLDATI TEDESCHI
Viva Adriano!
CLERO
Federigo evviva!
E lunghi anni e trionfi il Ciel conceda
All'esercito suo: fama e possanza
Nel Teutone guerrier.
Dalla parte opposta.
OSTASIO
Romani, udiste?
Come prima ci oltraggia, e poi ci oblia
Quest'empio clero!
POPOLO
Ed a pugnar si tarda?
OSTASIO
Statevi… ancor tempo non è… Che veggo?
O Repubblica santa, il tuo vessillo
Nel castel di Crescenzio all'aura ondeggia!
POPOLO
Viva il prode Giordano!
OSTASIO
Alfin risuoni,
Squilla del Campidoglio! All'armi! all'armi!
Combattimento generale fra Romani e Tedeschi.