Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giovan Battista Niccolini
Arnaldo da Brescia

IntraText CT - Lettura del testo

Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

Scena prima. Giordano Pierleone, Leone Frangipani, Popolo romano

 

GIORDANO

Destatevi… sorgete… il nostro sangue

Si traffica nel tempio; e son raccolti,

Tenebrosa congrega, i cardinali

A vestir del gran manto un altro lupo

Che pastore si chiami. Un dì sceglieste,

O Romani, il pontefice: gli antichi

Dritti il fero Innocenzo appien vi tolse,

E compì l'opra d'Ildebrando audace.

Cesare colla stola, ei far volea

Del mondo un tempio onde l'amor fuggisse,

Uno il pensiero, uno il volere, ed uno

Tiranno a un tempo, e sacerdote, e Dio.

Mirate l'opra sua! Roma deserta

Dal Laterano al Colosseo: guidava

Il normando furore e il saracino;

Fremea la sua preghiera, e maledisse

Colui che non insanguina la spada.

Imprecando morì: così perdonano

I vicari di Cristo ai lor nemici.

Barbari cardinali alzan dall'are

Colle man sanguinose un Dio di pace,

E coi rifiuti delle mense opime

Dopo i veltri ci pascono. Latino

Sangue gentile, sopportar saprai

Servitù così vile? ognor costoro

Sopra il vasto cadavere di Roma,

Come l'ïena, a divorar staranno

Dei barbari gli avanzi?

 

LEONE FRANGIPANI

I detti suoi

Sono un blasfema: io con orror li ascolto.

 

PARTE DEL POPOLO

Morte a Giordan!

 

ALTRA PARTE DEL POPOLO

Viva Giordano! il fuoco

Strugga le torri ai Frangipani.

 

LEONE FRANGIPANI

È degno

Di seguirsi costui: le glorie antiche

Ricordi chi per avo ebbe un Giudeo.

Sia vostro re, poiché ubbidir sdegnate

Al vicario di Dio: non sei cristiano

Nemmeno d'acqua.

 

GIORDANO

Vil calunnia è questa.

 

LEONE FRANGIPANI

D'Anacleto german, Roma dividi,

Com'ei la Chiesa.

 

GIORDANO

Era Anacleto il vero

Pontefice di Roma: ai sommi onori

Lo alzò il voto dei più.

 

LEONE FRANGIPANI

Mostra la tomba

Del tuo papa Giudeo: certo in profano

Loco fu posto; un terren sacro avrebbe

Le infami ossa respinte.

 

GIORDANO

Empio, che sai

Degli eterni consigli? Iddio, Romani,

Giudicava Anacleto, ed io l'ho pianto.

 

LEONE FRANGIPANI

Lacrime infami! Egli col ferro aperse

Ogni tempio di Roma, e corse il sangue

Nella magion di Dio: fremer si deve

All'empio nome.

 

GIORDANO

Anche Innocenzo è reo.

È noto a voi che i sacerdoti accolti

Pregato non avean riposo eterno

Sul fral d'Onorio, e nol chiudea la terra

Nel suo placido sen, quando le pronte

Mani distese alla fatal tiara

Il rival d'Anacleto, e poi sedea

Solitario tiranno in Laterano.

Né gli bastò: fra le ruine antiche,

Che hanno in rôcca converse i Frangipani,

Quel vil s'ascose, e allor venia dall'arco

Di Costantin, sempre funesto a Roma,

D'inulte morti alta ruina, e volo.

Mentre l'Europa parteggiar fu vista

Fra Innocenzo e Anacleto, e sempre incerta

Chi della sposa dell'Agnel celeste

In terra fosse adultero o marito,

E fu nei templi, e più nei cor, la guerra

Per licenza di spade e d'anatemi,

Mi creaste patrizio, ed una santa

Voce destovvi dal maggior letargo

Che un popolo dormisse.

 

POPOLO

Ahi questa voce

Era d'Arnaldo; ei ne lasciò!

 

LEONE FRANGIPANI

Dovea

Ove Pietro morì, vivere Arnaldo?

Ben fuggiva costui: se morto ei fosse

Nella santa cittade, io nei sepolcri

Degli avi tuoi, che hanno da Giuda il nome,

Dato gli avrei riposo.

 

GIORDANO

Arnaldo è santo…

 

LEONE FRANGIPANI

Arnaldo è un empio: sostener gli errori

Ei d'Abelardo osò, folle scudiero

Del novello Golia.

 

GIORDANO

Tu mal ripeti

Di Bernardo il garrir: silenzio eterno

Or preme il labbro al menzogner profeta.

Non mai parlato avesse, o di sue fole

I monaci pasciuto!

 

LEONE FRANGIPANI

Empio, t'ascolta

L'onor di Chiaravalle: è presso al trono

Della Madre di Dio: son le sue lodi,

Ch'ei scrisse in terra, ripetute in cielo;

Gioia dei Santi.

 

GIORDANO

E qui per lui si piange.

Agitator di Francia e di Lamagna,

E dei monarchi al fianco in ogni trono

Vaticinando l'avvenir sedea

Con umiltà fastosa, e le sue lane

Lieto agli stolti dispensando, Europa

Dentro l'Asia mirò precipitarsi.

Invan le donne nei desertï letti

Gridaro a quel feroce: I santi nodi

Rompi pria della morte, e tanto estingui

La carità di padre e di consorte,

Che di sette fanciulli un uomo appena

Consola il pianto. Abbandonate il mondo,

Costui rispose: le città sian vote,

Ma pieni i chiostri, onde su tutti io regni,

Poiché vinse Aladino, e d'insepolte

Ossa cristiane biancheggiar si vide

In Cilicia ogni rupe, il folle capo,

Che all'Europa mentì, Bernardo ascose

Ai fremiti del mondo; e dato avesse

Alle vittime sue silenzio e pianto!

Ma impudente e crudel, della superba

Voce a scusar gli oracoli bugiardi,

Quei prodi estinti a calunniar si pose

Ch'egli ingannato aveva, e i suoi devoti

Tormentò coi terrori e coi flagelli.

 

LEONE FRANGIPANI

Fuggitelo, o Cristiani: vi sovvenga

Che sul capo a Giordan sta l'anatèma

Ch'Eugenio vi lanciò: parlar coll'empio

È delitto, e periglio. Io qui venia

A difender la Chiesa: e non udiste

Voi di Datano e di Abiron gli esempi

Rammentarvi dall'are? Un'altra volta

Alla vendetta delle sue ragioni

Iddio potrebbe spalancar la terra…

E non tremate?

 

GIORDANO

Ipocrita! dovea

Ai piè dell'empio, onde nascesti, aprirsi.

Ricordate Gelasio, il santo veglio,

Che dal voto comun le chiavi ottenne

Ch'ei serbò poco, e che volgea soavi:

La tïara io mirai del buon pastore

Splender sull'umil capo, e al suon degl'inni

Fumar gl'incensi a Cristo in sacramento,

Quando s'udia dai sacerdoti accolti

Del chiuso tempio rimbombar le porte

Che dai cardini suoi cadon divelte.

L'altar s'inonda di ladroni; appare

Il più crudel di tutti: era tuo padre:

Quindi un gridare, un correre, un celarsi,

E immobili restar per lungo orrore.

Sventurato Gelasio! e che ti valse

Maestà di pontefice, la vita

Scorsa così, che la vecchiezza è santa,

E l'abbracciato altare, e Dio presente?

Vile nel suo furor, stende la destra

Nel debil vecchio il Frangipan crudele,

E il suo tremulo collo afferra, e tutta

La persona gli offende, e a quel caduto

Pur col piede fa guerra e lo calpesta:

Moltiplicando l'ire e le percosse,

Vince l'oltraggio che fu fatto a Cristo.

 

UNO DEL POPOLO

È vero…

 

UN ALTRO DEL POPOLO

È ver: tratto Gelasio io vidi

Dei Frangipani alle temute case,

Spelonca eterna di crudel masnada.

 

GIORDANO

E Pierleone in libertà lo pose,

Il padre mio. Non v'accorgete? ei tenta

Ricordando il passato indur l'oblio

Dei perigli presenti, e vi trattiene

Con accorte parole, in cui l'umano

Va mescendo al divin: sì l'arti imita

Dell'empia razza che promette il Cielo

Per usurpar la terra. Or via seguitemi

Al Campidoglio.

 

POPOLO

Al Campidoglio!

 

UNO DEL POPOLO

Arnaldo

Favellar vi solea.

 

UN ALTRO DEL POPOLO

Dinne: quel santo

Fra noi tornò?

 

GIORDANO

Seguitemi… vedrete.

(I più dei popolo seguitano Giordano

ed alcuni rimangono:

Leone Frangipani si ritira per altra parte.)

 

 

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License