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Giovan Battista Niccolini Arnaldo da Brescia IntraText CT - Lettura del testo |
POPOLO
Evviva Arnaldo.
UNO DEL POPOLO
Ei non temea la morte
Per la santa Repubblica.
UN ALTRO DEL POPOLO
Fidarsi
D'un pontefice osò.
UN ALTRO DEL POPOLO
Monaco, e Inglese!
GIORDANO
Silenzio, amici: e tu, signor, che sei
D'anni maggior, ciò che dal papa ottenne
Chiedi ad Arnaldo.
UN SOLDATO
All'armi!
POPOLO
Oh qual tumulto!
UNO DEL POPOLO
Giunto è il Tedesco.
ARNALDO
E che? tremate?
UNO DEL POPOLO
Io veggo
L'aquila nell'insegna.
UN ALTRO DEL POPOLO
È Guido.
POPOLO
È Guido.
ARNALDO
Popolo, accorri, e lo respingi. Ascende
Il sacro monte, e il tuo Senato ei vuole
Scacciar dal Campidoglio.
UN VECCHIO SENATORE
A pace ei viene
Con esercito pio: non vedi? il clero
Umilemente a passi gravi e lenti
Verso di noi procede, e qui s'innalza
Degl'inni santi l'armonia soave.
Pensate ai giorni in cui noi siam.
GIORDANO
Ma Guido
Non lo ricorda: di Leon le squadre
Ai sacerdoti ha miste, ancor ch'ei venga
Cinto di faci, addolorato e scalzo.
Presso il vessillo suo monaci astuti
Van d'un flagello armati, e si tormentano
Con insana pietà le spalle ignude.
Un pallido furor colora il volto
Della stolida plebe: urli feroci
Succedere udirai, bestemmie ed onte
Agl'inni lor. Seguitemi, volate
A soccorso dei miei: non si profani
Da questi vili il Campidoglio.
POPOLO
È tardi:
Guido giungea.