11-appli | appo-certe | certi-croma | cruci-esecu | esegu-illis | imagi-lauta | lavan-offen | offer-prest | presu-riman | rimar-sfing | sforz-tocco | togat-zucch
grassetto = Testo principale
Parte, Lettera grigio = Testo di commento
1501 4 | nel gridare contro di me Crucifigatur, accennandomi degno di morte.
1502 3, 5 | unite in un supposto, le più crude belve e le più bestiali
1503 3, 23| di ferro, corrispondono crudelmente ritrosi a' nostri amori.
1504 3, 26| ingiustizie, di rapine, di crudeltadi, solite ad usarsi da' Principi;
1505 3, 40| belle lettere riserbansi la crusca, forse perché d'essa si
1506 3, 40| Conte — sarà per certo un Cruscante, che nelle osservazioni
1507 3, 11| morta virtù di chi le aveva cucinate. Avevano una schiettezza
1508 3, 11| sciapitezza di chi l'aveva cucinato: «Questo — disse l'assistente —
1509 3, 13| è nella quadratura d'un cucumere, nel sestile de' due gemini,
1510 3, 26| loro ministri. Un fascio di cucumeri inventati, riserbavasi per
1511 4 | A dì 10 Novembre 1641~ ~Cugino e servitore parzialissimo~ ~
1512 3, 12| vedersi ogni giorno nella culla del letto, tra le fascie
1513 3, 13| per appunto del naso in culo, come fece già a Morgante,
1514 3, 25| successivamente si gusta il cumulo delle qualitadi, che possono
1515 3, 27| 27-~ ~Cuor mio.~Mi confonde il considerare
1516 3, 12| compita sodisfazzione delle cupiditadi. Ecco in quale stato io
1517 3, 38| Carnefici sotto la disciplina di Cupido, gli assignarebbe per scola
1518 3, 18| nosmetipsos deprimimus, dum cupimus altiora conscendere. Sollicitudo
1519 3, 37| arricchirmi di contentezze, non mi curai se la fedeltà fosse offesa,
1520 3, 18| Principum aulis locum habere curamus, ut loculos auro plenos
1521 3, 40| pruovarà forse patimento, né si curarà d'ignominie fatte già suo
1522 3, 37| scampo, il quale però io non curo, contento di cader vittima
1523 3, 37| marito degno per appunto custode degli orti, sollevò tutti
1524 4 | delli Guardiani, demoni custodi delle nostre sciagure. Se
1525 3, 14| commercio, molto diligente in custodirla, per darmene i frutti a
1526 3, 30| altro, sia ben guardato e custodito, in guisa che chi traffica
1527 3, 44| ordinario di far pagare rigoroso dacio a chi entra in pregiudicio
1528 3, 18| mentes eorum, qui propria damna fovent, ad suprema erigens,
1529 3, 29| invogli pesanti di gemme, danari, e altre merci di pregio,
1530 4 | prigione, o per meglio dire dannato, e quanto ne' costumi sono
1531 3, 23| finzioni di taluna di noi non danneggiano finalmente che in leggieri
1532 3, 44| in tondo; né conviene di danneggiare una professione universale,
1533 3, 23| maggiori precipizii, li quali danneggino le nostre glorie».~«Non
1534 3, 16| rischio di suffocarvi. Sono dannevoli questi cibi a certi balordi,
1535 3, 19| d'allegrezza tra suoni, danze, e il compimento d'una lauta
1536 2 | quivi contrafatte sembianze, daranno a vedere di conoscer ivi
1537 3, 25| delizioso Paradiso, dove li dardi d'amore escavano nido alle
1538 3, 13| lui sostenuto, ella gli darebbe per appunto del naso in
1539 3, 7 | da gravezza tale che per dargli moto faccia di mestieri
1540 3, 14| diligente in custodirla, per darmene i frutti a suo tempo. Èvvi
1541 3, 14| quasi che s'affacendi in darno. Ella ritiene in bottega
1542 3, 34| diventando inscio degli precetti dàtivi fin ad ora, per buon inviamento
1543 3, 34| congiungere l'aspirativa oh col dattivo mihi, nel che facesti tale
1544 3, 18| misericorditer removeantur. Datum Coloniae Nonis Maii M.DC.
1545 3, 11| coda e ale di pernice, dava a credere d'aver per anima
1546 3, 11| una serie d'encomi, che davano occasione di schernire la
1547 | davanti
1548 3, 19| a tocco benché leggiero, davasi occasione di risentirmi,
1549 3, 42| che secondo il detto di Davide eglino siano Asini senza
1550 3, 18| Datum Coloniae Nonis Maii M.DC.XXXXI.~ ~[Carissimo fratello
1551 3, 35| la protezzione di questa Dea è vana, e cedono le di lei
1552 3, 16| lavoro chi non sa operare co' debiti modi. Avrete commodo il
1553 3, 33| sborso, e che quando fosse debitore non accettarebbe questa
1554 3, 10| tiene della mia, benché debole, servitù. Qualunque ella
1555 3, 21| queste mie ragioni, scusi la debolezza del mio ingegno, e la miseria
1556 4 | quasi miracolosamente le mie debolezze, ha fondata la malignità.
1557 3, 42| massime stimarebbero di non decader punto, restando sotto coperta
1558 3, 32| titoli, in chi s'avvede di decadere davanti d'uomo, non che
1559 3, 41| perché in diciotto anni è decaduta diciotto gradi la Chiesa
1560 3, 5 | sesso, m'ha necessitato al decantare una palinodia d'ignominie,
1561 1 | con avidità, come fatica decantata gloriosa, parmi meritevole
1562 3, 37| Signor mio.~Cedano le tanto decantate prodezze d'Ercole alla impresa
1563 3, 18| ut Apostolica desideria decernunt, sed ut nostra vitia cogunt.
1564 3, 6 | potranno incaminarsi alla decisione del litigio. Dovrà portarsi
1565 3, 18| del ferro. Ma da ultimo, declinando a terra, la nostra sublime
1566 3, 18| indicabantur. Sed ad pedes tandem declinans nostra sublimitas, fragilem
1567 3, 5 | somma con l'uomo che nella declinazione dell'hic et haec, in contrasegno
1568 3, 18| decrescunt, et pristini decoris pompas deperdunt. Lachrimarum
1569 3, 34| risarcire li danni del tempo decorso. In questo mentre non vogliate
1570 3, 30| gli affanni di questa mia decrepita età. Concedavi il Cielo
1571 3, 17| altro invecchiato, e quasi decrepito nel servizio. In mancamento
1572 3, 18| Europa. Solo che anche lì decrescono e perdono le pompe dell'
1573 3, 18| non virescunt? Sed et ibi decrescunt, et pristini decoris pompas
1574 4 | quale i rigori de' publici Decreti dovevano promettermi difficile
1575 3, 18| Sanctorum, nec, qui praecepta dederunt, haec nobis reliquere vestigia.
1576 3, 41| obligatissimo, quale appunto me le dedico; e per fine, etc.~ ~«Quanto
1577 3, 18| quotidie magis ac magis deficimus. Vana est hypocrisis, quae
1578 3, 18| sempre maggiori il nostro deficit cresce di giorno in giorno.
1579 3, 7 | tanto allargate che rendano deforme il caminare.~Conveniva pur
1580 3, 24| pentirsi, posciaché forano deformi nel corpo, come nell'animo,
1581 3, 25| ancorché taluna rimanga defraudata, in conformità di quel villano
1582 3, 46| curiosi, li quali si scorgono defraudati della notizia della verità.
1583 3, 7 | rischio, e per non vedervi defraudato del vostro compiacimento
1584 3, 4 | decada dalle sue glorie, defraudi le ricchezze del Cielo,
1585 3, 18| sunt illae fraudes, quibus defuncti Imperatoris benignitate
1586 3, 18| abusarono della benignità del defunto imperatore. In Italia esuli
1587 3, 42| frequente conversazione degenera in disprezzo — replicò il
1588 3, 30| professione, là onde supponevo non degeneranti li vostri progressi. Dubito
1589 3, 30| avvertita di non lasciarla degenerare in sciocchezza. Abbassatevi
1590 3, 39| composizioni ch'essendo degne di singolar lode incontrarebbero
1591 3, 38| d'un altro. L'intenzione degrada l'opera, onde taluno sciocco,
1592 3, 41| riforma del Breviario, e nel degradare la solennità di questi Santi».~«
1593 3, 11| Succedevano alcune soppe Francesi delicate per certo, ma soperchiava
1594 3, 11| comparire in una tavola di delicatezze».~Succedevano alcune soppe
1595 3, 46| che altrimente non possono delinearsi, quando nel quadro della
1596 3, 29| facendo inequisizione del delinquente, disegnava severo castigo
1597 | delli
1598 3, 10| dallo Spirito Santo, fanno demeritare a chi le condanna. Non disprezzo
1599 3, 22| loro grado, che de' loro demeriti». Fu proposto motivo di
1600 3, 18| collum incurvat, oculos demittit, os detinet sacra semper
1601 3, 44| questo pure artificio di demone inimico delle contentezze
1602 3, 5 | intrinseche nel Regno de' Demonii, fanno apparire il merito
1603 3, 18| insatiabilem quemdam appetitum demonstrant, Christi paupertati minime
1604 3, 18| pristini decoris pompas deperdunt. Lachrimarum fluctibus profecto
1605 3, 10| Illustrissima, in questo mentre, deponga quel rancore che l'affezzione
1606 3, 19| strepito de' miei lamenti, deposero il pensiero di sviluppare
1607 3, 12| sua neve. In quella almeno depositarci i miei baci: ristringerei
1608 3, 21| rispetti, da' quali s'obliga al depositare la riputazione in donna
1609 3, 41| appresso li nepoti, quasi in deposito, per impiegarli in aggrandimento
1610 3, 23| le sole delizie ch'in noi depositò la natura, accioché non
1611 3, 19| la pallidezza del viso, deposti i cenci stracciosi, formarono
1612 4 | consiste nell'Ecce duo testes deposuerunt etc., parole compendiose
1613 3, 25| costo. Sviscerano le casse, depredano le mura, nascondono gli
1614 3, 38| poiché essendo sotterra depredarebbero sin dalle radici con ingorda
1615 3, 5 | co' tesori d'un sepolcro depredato o l'aggravano con intrecciate
1616 3, 10| Vicario. Il trionfare nella depressione del primo promotore di questi
1617 3, 28| delle persecuzioni di chi deprime, o degli scherzi di chi
1618 3, 18| e di qui accade che ci deprimiamo con le nostre mani mentre
1619 3, 18| hinc est quod nosmetipsos deprimimus, dum cupimus altiora conscendere.
1620 4 | Passus et sepultus est, et descendit ad inferos. Aspetto il resurrexit
1621 3, 5 | de' tuoi tradimenti. Ho descritti que' motivi da' quali può
1622 3, 39| contiene alcun particolare non descritto a loro grado».~«Questo —
1623 3, 23| riassunto d'attributi, li quali descrivano puntualmente li loro costumi.
1624 3, 42| il loro merito? E chi non descriverebbe li loro publici vituperi,
1625 3, 41| un modo, e chi nell'altro descriveva scioccamente questa novità.
1626 3, 39| parole, non mai negate alle descrizzioni de' Poeti, o alle scritture
1627 3, 18| Che fioriscano in quei deserti quando non riescano più
1628 3, 18| constituamus, et in illis desertis floreant, dum in hortis
1629 3, 28| sentiero per truovare il posto desiderato della grazia de' Grandi.
1630 3, 18| sumus, non ut Apostolica desideria decernunt, sed ut nostra
1631 3, 18| con le nostre mani mentre desideriamo salire più in alto. Ormai
1632 3, 5 | ambizione, ricusano Serenità, desiderosi di pioggia».~«Non beffate —
1633 3, 21| conformità delle quali, desideroso di servirla attenderò li
1634 3, 37| ammantava la frode. Nell'uno designai il riposo degl'invitati;
1635 3, 30| assicurandovi un ingordo desio, v'accertino dell'isborso
1636 3, 18| partibus, si non eiecti, despecti, parvae aestimationis, si
1637 3, 19| numeroso concorso di popolo. Mi destinarono alla prima impresa in quell'
1638 3, 37| seguente notte dissi essere la destinata all'impresa, con tale scompiglio
1639 3, 35| non che gli occhi, furono destinate al fuoco. Tanto ha narrato
1640 3, 31| impieghi, a' quali verrò destinato dall'onore de' suoi commandi;
1641 3, 28| d'un Principe privato, si destinò trofeo di sorte così crudele;
1642 3, 20| loro avvertimento, con la destrezza solita, non sia fatto ad
1643 3, 19| trofei. Piegandomi il braccio destro, lo collegarono raddoppiato
1644 3, 42| volte l'ora nella quale determinai di comporlo, a compiaccimento
1645 4 | quello proposte, a fine di determinare quel Sacrilego eccidio.
1646 3, 35| osservate le sue querele, con determinazione d'adunare alcuni virtuosi,
1647 3, 18| incurvat, oculos demittit, os detinet sacra semper murmurans,
1648 3, 33| dalla gatta su'l quarto deto della mano sinistra. Il
1649 3, 37| forme di scrimia amorosa che detta la natura, mentre s'ha il
1650 3, 7 | assicurati dall'esperienza, e dettati dall'affetto, parziale d'
1651 3, 18| forte elanguit. Avertat Deus illa mala, quae ipsum ad
1652 3, 18| arefactus est vigor, et iam devastatae gloriae in ipso utero unde
1653 3, 18| vigore è inaridito e, già devastate le glorie nello stesso utero
1654 1 | per fine me le rassegno~ ~Devotissimo servitore~Ginifaccio Spironcini.~ ~ ~
1655 4 | luogo a V.E. come suo.~A dì 10 Novembre 1641~ ~Cugino
1656 3, 21| sangue virtù di romper il diamante, se non perché il più buono
1657 3, 5 | alcun saggio d'essere umano, dicasi pure che, rapite alla Sirena
1658 3, 26| terminare una volta questa diceria. Finisco però col ricordarmele
1659 3, 2 | di lei commandi, quale mi dichiarano queste offerte; con che
1660 4 | Romani, le fomenta, come dichiararà meglio a V.E. la forma dell'
1661 3, 6 | interpretazioni, se non dichiarassi questo "Affezzionatissimo
1662 3, 39| pregiudicio, mentre vedono dichiarate false quelle relazioni,
1663 3, 20| auttentichi bestie, quali sono dichiarati dalle operazioni».~«Già
1664 4 | potevano meno affettate, altre dichiarazioni di simili sentimenti d'ossequio,
1665 3, 39| Papagalli coloro ch'altro non dicono, se non ciò che trassero
1666 4 | Aspetto il resurrexit tertia die. Né per la divinità di quello
1667 3, 48| Dama descritta sì bella, diedesi a disciorre l'invoglio,
1668 3, 28| Conte — tralasciate gli diesis, ne' quali fa di mestieri
1669 3, 42| etc., non è mio debito il difendere ciò che colà è stampato.
1670 3, 48| guisa che con pretesto di difendergli rendongli esausti di forze
1671 3, 48| essi proteggono, non per difenderlo, ma per far sì che serva
1672 3, 19| il rimanente del corpo. Diferirono al giorno seguente la effettuazione
1673 3, 20| mantelli, per cuoprire i propri difetti, che avanzano loro fin sotto
1674 3, 12| amarmi. Deh cara, quanto differente io scorgo l'esser lambito
1675 3, 48| avuta notizia in tante e sì differenti lettere. Dissero d'aver
1676 3, 2 | politica il Sommo Pontefice differisce all'ultimo della sua vita
1677 3, 48| la solita Politica hanno differita sì longamente ne' loro stati
1678 3, 18| naufragio ormai imminente diffìcilmente potrà essere riscattato
1679 3, 28| cui timore lo scacci, o diffidenza nel Grande, onde dubiti
1680 4 | brighe, o anche il fomentare diffidenze, per una persona privata,
1681 3, 43| per guarire la fame. Così diffinì il chirurgo, soggiungendo
1682 3, 21| communi non obligano. Così diffiniscono i giuridici, da' quali pure
1683 3, 5 | belle sono crudeli, quando diformi lascive; là onde chi le
1684 3, 43| Chirurgo —, come reliquie non digerite di que' bocconi, che troppo
1685 3, 17| modo che gli altri partano digiuni, se non famelici. Con questa
1686 3, 18| iam emicat, quae marmorea dignitate et divitiarum fulgore nitentia,
1687 3, 11| scritture di chi moltiplicando digressioni, replicando discorsi, frequentando
1688 3, 28| suo Signore cogli altrui dileggiamenti. La vita in somma di chi
1689 3, 38| per unico trattenimento il dileggiare, o anche il tormentare amanti.
1690 3, 38| della mia Furia, la quale mi dileggiava, mi tradiva, e mi tiranneggiava
1691 3, 34| estrinseco ogetto, s'intenerisce, dilegua, anzi si consuma. Alla macina
1692 3, 12| portandomi a voi, se bene dileguassero, non potrebbero precipitarmi
1693 3, 30| fuoco, se non dal Sole sarà dileguata la cera con cui sono appese
1694 3, 43| poiché li Principi, li quali dilettansi sempre maggiormente di finzioni,
1695 3, 16| con appetito di vivande dilicate, e particolari, non aggradendo
1696 3, 11| ritruovare un ingrediente dilicatissimo, non ancora conoscendo costui,
1697 3, 18| incendia nimis excrevere, diluvia lachrimarum minime prosunt,
1698 3, 18| intrecciate di coroncine e intanto dimenticano la santità e mostrano sentimenti
1699 3, 34| lucubrazioni cagionasse la dimenticanza di sì bell'uso, diventando
1700 3, 34| questo mentre non vogliate dimenticarvi del vostro diletto precettore,
1701 3, 39| disse il Marchese — ha dimenticato l'uso di proibire li libri,
1702 3, 41| cangiaranno in secoli di miserie. Diminuisce ragionevolmente le feste
1703 4 | esclama anch'egli Si nunc dimittis non es amicus Caesaris,
1704 3, 5 | fondamenti non assodati, dimmi, in qual tempo già mai,
1705 3, 38| guisa che fa di mestieri dimorar fermo tra' nodi di quella
1706 3, 48| commandava a gli altri di tacere. Dimoravano però tutti egualmente stupidi
1707 3, 48| lei affetti, mentre essa dimorò in questa Città. Ecco eseguiti
1708 3, 40| giudicio degli altri, che dimostrando la vivacità del loro spirito,
1709 3, 19| una diligente custodia, e dimostrandosi ansioso di vedermi in istato
1710 4 | sodisfazzione a S. Santità, serva a dimostrar di rappacificazione e di
1711 3, 29| maggiore incommodo, io possa dimostrare maggiormente la mia servitù,
1712 3, 11| qualità della vivanda, ciò mi dimostrarebbe il posto in cui chi l'ha
1713 1 | opportunità d'occasione per dimostrarmele, quale professo d'essere,
1714 3, 37| Nume propizio, e se avevo dimostrato il male, offerissi anche
1715 3, 19| compassionando gli affanni che dimostrava l'esterna apparenza, spiarono
1716 3, 19| quale dal sentimento ch'io dimostravo, argomentavano putrefatta,
1717 3, 7 | l'avanzo della morte, lo dimostri sepolto in una catastrofe
1718 3, 28| un lampo che atterrisce, dinotando la vicinanza de' fulmini.
1719 3, 5 | proprio essere con termini che dinotano privazione d'intelletto?
1720 3, 6 | uve, emulatori del gran Diogene, che fu sapientissimo entro
1721 3, 39| mentre la loro fecondità dipende da quanto somministrano
1722 3, 46| può che da informazioni dipendere l'isterico, non può assicurarsi
1723 3, 48| bellezza, la quale anco dipinta era degna, sì che se ne
1724 3 | del Governatore di Milano, dirette a Roma, e a Napoli; sperando
1725 3, 37| punta al petto e mostrandola dirizzata a ferirmi, quando ella non
1726 3, 21| pelle, anche le corna. E a dirne il vero, io non so conoscere
1727 3, 38| secoli con lo scandalo, e dirocca stranamente la riputazione
1728 3, 21| abominevole se si considera, dirollo apertamente, in una potta
1729 3, 18| eradicata, iam propemodum diruta est tota foelicitas. Nimia
1730 3, 37| alle volte le mie pene, per disacerbare la doglia troppo acerba
1731 3, 28| le proprie passioni, per disacerbarne il dolore, tanto più grave
1732 3, 21| i timori d'un fanciullo disarmato? Permettiamo tanta viltà
1733 3, 12| ampiezza del vostro corpo. Qual disavvantaggioso transito è questo de' miei
1734 3, 34| materia, ma dall'esservi disavvezzato, là onde risolverete di
1735 3, 40| sferzare gli altri, non può discapitare di riputazione, anche ottenendo
1736 3, 41| anno del suo dominio abbia discapitato la Chiesa, quanto deve stimarsi
1737 3, 29| quale si parte dal capo, discende alle calcagna; che però
1738 3, 48| Spagnuola, mentre nel maggior discendente, in cui si scorgesse già
1739 4 | doppo il ragionamento a' Discepoli, erasi ritirato nell'orto.
1740 3, 46| adulatori. Altrimente, chi vuole discernere il vero, primo elemento
1741 3, 28| il Marchese — notabili le discese d'ottava, le quali col rimbombo
1742 3, 19| feci leggiadra la gamba, disciolsi la confusa chioma, imbrogliando
1743 3, 32| de' compagni. Aveva di già disciolti gli piegati invogli d'un
1744 3, 48| descritta sì bella, diedesi a disciorre l'invoglio, e aprì la scatoletta,
1745 3, 42| prodigo di proteste e di discolpe».~«Non però basta — soggiunse
1746 4 | incapacità di prove che mi discolpino. Di ciò che non è, può affermarsi
1747 3, 42| transmigrazione. Ma parmi ch'egli discorra sì fondatamente che sia
1748 3, 42| transmigrazione d'anime; ma per discorrerne più fondamente, io aggiungo
1749 3, 41| parlano innocentemente, discorrono con verità. E dall'avere
1750 3, 39| inconveniente, con cui si discredita l'autorità del Pontefice.
1751 3, 27| quali co' loro tradimenti discreditano la sincerità delle altre.
1752 3, 43| commiserati, ovunque è giudicio e discrezzione». «Eh — disse l'altro —,
1753 3, 38| ritiratezza delle Vestali, non disdice che procurino di tener sempre
1754 3 | Cavalieri della Camera, i quali disegnaronvi sopra un delizioso trattenimento.~
1755 3, 42| vostro, e vogliatemi bene.~ ~«Disegnavo quasi — disse il Marchese —
1756 3, 38| lingue de' cani, così con disgiustati pensieri si propongono varie
1757 3, 18| la famosa statua di quel disgraziato Nabuccodonosor, l'aurea
1758 3, 5 | pur troppo stabile delle disgrazie, per continuare contra l'
1759 3, 42| Fratello.~Con molto mio disgusto intendo le querele presentate
1760 3, 48| Francesi, presumono di poter disimpegnare il proprio potere in altre
1761 3, 23| fin che giunga al godervi? Disingannatevi, o cara, e riflettendo sopra
1762 3, 7 | cosa di rilievo. La carta disingannò ogni loro pensiero, e mostrò
1763 4 | significare in tal modo la mia disinteressata osservanza, in Genova già
1764 3, 33| pensano di maggiormente disobligarsi da ogni rimorso di peccato,
1765 3, 44| ciascuna donna avara, se non disonesta, muoverassi per interesse
1766 3, 38| somministrano materia alla propria disonestà con artificii di vetro,
1767 3, 28| pesante ha una battuta così disordinata, e indiscreta, che astringe
1768 3, 5 | questa, dominante per i suoi disordinati costumi, s'apprende al male,
1769 3, 46| Tra' capi di Guerra li disordini, le sciocchezze sono fertili
1770 3, 37| grazioso sdegno, si trasse in disparte su l'altro canto. Quindi
1771 3, 38| interessati questi amori, che dispendiose le libidini delle meretrici,
1772 3, 26| somigliante canaglia, che dispensa solo voci, hanno felicissimi
1773 3, 26| delle maraviglie ch'ella va dispensando. In alcune scatolette di
1774 3, 26| Sopra tutto sperava di dover dispensare numerosa quantità di palpebre
1775 3, 41| publico Erario della Chiesa, e dispensargli in loro sovvenimento».~«
1776 3, 30| merci, che da voi possono dispensarsi. La quantità de' negozianti
1777 3, 27| Risolvete dunque di non disperare le mie contentezze, mentre
1778 3, 42| miserabile, quanto più ne disperge il povero talento; ma vediamo
1779 3, 28| con la Musica, la quale fa disperger il fiato per altrui diletto,
1780 3, 28| sembianze di fumo, facile al dispergersi, e per altra parte accompagnato
1781 3, 5 | ogni ora, l'umanità rimira disperse le sue grandezze negli abbissi
1782 3, 11| posciaché tutto l'ha quivi disperso». Mentre attende al continuare
1783 3, 47| Ruffianesmo, perché dove il clima dispone alle lassivie, riesce meno
1784 3, 7 | aveste gamba in tal modo disposta, deponete il pensiero, poiché
1785 3, 6 | mai sempre nella scola de' dispreggi; in guisa che fa di mestieri
1786 3, 23| contra di noi ogni scherno, e dispreggio. Si vanta, come uomo di
1787 3, 27| chi presume spirito per disprezzarlo. Quanto meno frequente,
1788 3, 23| Le nostre lusinghe sono disprezzate da cuori impietriti, impassibili
1789 3, 18| noi, ed è giusto: noi che disprezziamo tutti gli altri collegi
1790 3, 10| trucidati gli figliuoli. Così diss'egli: negli anni di questo
1791 3, 43| Parnaso. «Non v'affliggete — dissegli il Chirurgo — credendo forse
1792 3, 6 | il Cielo; mentre mai non dissegnò d'offendere alcuno, ed è
1793 3, 46| all'arroganza di Ricleu, dissemina in ogni luogo dissensioni;
1794 3, 19| fumo di zolfo finalmente, disseminando i pallori nel volto, mi
1795 3, 46| dissemina in ogni luogo dissensioni; e impegnandosi più di quello
1796 3, 21| della donna, non essendo dissimile il fallo, mentre d'egual
1797 3, 36| di nuova lettura in non dissimili sentimenti:~ ~
1798 3, 37| trascorra a tanta fierezza la dissimulazione, con cui noi donne rassembriamo
1799 3, 42| suggere l'altrui sangue, e dissipare le umane sostanze, unico
1800 3, 5 | tutta cenci d'infamie e dissipate reliquie di vituperio. So
1801 3, 44| Matrone pudiche. Vivono quelle dissolute con ogni maggiore lusso,
1802 3, 39| de' libri, ove regna la dissolutezza de' costumi? L'auttorità
1803 3, 42| per la licenza del vivere dissoluto, ma ancora per la sciocchezza,
1804 3, 5 | che producono frutti molto dissomiglianti dall'origine. Che se il
1805 3, 19| in modo che non seguisse dissonanza alcuna. Ricuperai il braccio,
1806 3, 40| improprietadi, li errori distemperano talmente con varia dettatura
1807 3, 30| benigni influssi, che possono distillarvi le grazie d'una sorte favorevole.~ ~«
1808 3, 30| esservi occasione d'acquisto, distornando parimente chi forse brama
1809 3, 41| attenzione de' compagni, gli distrasse dall'altra. Così era scritto:~ ~
1810 3, 41| artigiani, accioché men di rado distratti dal lavoro, non abbiano
1811 3, 17| corte queste misure, per distribuire egualmente le minestre delle
1812 3, 38| l'uomo ad estenuarsi, e distruggersi da sé solo, persuadendo
1813 3, 5 | nelle insegne pareggiano gli Dittatori de' Romani, da' quali si
1814 3, 34| quando io possa in tempo diuturno lavorare l'inculto terreno
1815 4 | Come allora per Cristo diventarono amici Erode e Pilato, non
1816 3, 39| del clima, o dall'abito divenuto natura, è fatto necessario
1817 3, 34| lontano, posciaché essendo diverse dalle mie, come che la sostanza
1818 3, 39| procurano col proibirgli divertirne la publica notizia. Con
1819 3, 37| collocandosi nel luogo stabilito, e dividendosi da me con prommessa di non
1820 3 | ancorché in altra guisa siasi divisato, attribuendone la colpa
1821 3, 38| vostra partenza, che ci divise, io restai impacciato negli
1822 3, 18| quae marmorea dignitate et divitiarum fulgore nitentia, prostratae
1823 3, 19| Spartano, il quale permise divorata una sua coscia, più tosto
1824 1 | quale professo d'essere, divotissimo al suo merito. Essendo duplicato
1825 3, 48| affacendati in una tacita divozione per ringraziamento di quella
1826 3, 42| per mordere. Li giudici divverrebbero sanguisughe mentre nell'
1827 3, 19| rimedio de' propri tormenti, dobbiamo imitare i cani, che con
1828 3, 37| pene, per disacerbare la doglia troppo acerba onde ero angustiato.
1829 4 | Republica vedendo contrario dogma a buona politica l'attacar
1830 3, 18| essere riscattato dalla dolcezza del porto. Come la famosa
1831 3, 43| virtuoso, e pure vedealo dolente d'essere in male stato,
1832 3, 40| Il nostro secolo dovrà dolersi degli scrittori, che pretendono
1833 3, 42| che dovevo tradurre. Né si dolgano di ciò tanto gravemente
1834 3, 19| fortuna, avrei provato meno dolorose condizioni. Affermavo qualmente
1835 3, 19| credere il mio Inferno più doloroso del loro. Ogni qual volta,
1836 3, 18| giacere estinti? Perfino lì i domenicani sono preferiti a noi, ed
1837 3, 37| cauta o pudica, che però la domestichezza familiare tra noi non lasciava
1838 3, 42| dirsi le sue stalle. Dove dominano li Preti, o hanno giurisdizzione
1839 3 | intenzione, per l'interesse di dominare. Eglino in ogetti di valsente
1840 3, 7 | sussiego quando altri vuol dominargli. Èvvi questo pregiudicio
1841 3, 7 | bastone serva di scettro per dominarla, posciaché gli speroni nell'
1842 3, 5 | ragionevole che la volontà, dominata talmente dalle passioni
1843 3, 41| solennità, quanti anni egli ha dominato, perché si mutano in giorni
1844 3, 18| in quo iaceamus extincti. Dominicana Religio, ibi nostrae praefertur;
1845 3, 39| segue ancora che li Padri Dominicani, li quali hanno convertita
1846 3, 40| nuovo titolo di Marchese, dommi a credere che la Pazzia
1847 3, 8 | ambizioso sussiego. Io nondimeno dòmmi a credere che, come Grande,
1848 3, 44| che sì abbondantemente dona la natura. E quali angustie
1849 3, 11| con un poco di coppetta, donatagli per elemosina da uno speziale
1850 3, 39| parlò il Barone — sono doppiamente interessati nell'odio di
1851 3, 33| registrando le spese in libro doppio, cioè in due libri, e ciò
1852 3, 14| testa, e quanto più mostrano doppioni, tanto più ricusa di dar
1853 3, 7 | una ricca sella o un freno dorato, perché questi ornamenti
1854 3, 19| mi trattassi come lepre, dormendo cogli occhi aperti. Concorrevano
1855 3, 37| coricarsi, la precorse anche nel dormire. Non giovarono li vezzosi
1856 3, 37| sapessi qualmente non aveva dormito, chi con gli spiriti più
1857 3, 39| parole osculatus est eam, dormivit cum ea, coivit cum ea, e
1858 3, 29| di vedersi appianato il dorso, posto quasi in soppressa
1859 3, 7 | prenderlo di buona groppa, e dotato d'un portante, onde si renda
1860 3, 39| Se la perfezzione d'uomo dotto in questa forma sortisse
1861 3, 4 | il Cavaliere — di questi Dottoracci, i quali non avendo d'uomo
1862 3, 13| altro giorno quello d'un Dottoraccio già tutto putrefatto, là
1863 3, 4 | costume ch'una toga faccia un Dottore».~«Non posso tacere un bel
1864 3, 9 | ladri, ebbe la mira a questi Dottori, a' quali la scienza serve
1865 3, 34| buon inviamento ad altre dottrine. Avvertite di non perdere
1866 3, 43| istupidì, all'udire che doveano spogliarsi li pretendenti
1867 2 | altri non debba prenderlo da dovero. Gli scherzi delle lassivie
1868 3, 37| di somiglianza, conchiudo doversi a gli amici un grande apparato
1869 3, 24| ad imitazione di quella dovessero sgraffiarsi il viso alla
1870 3, 3 | comparire quasi luminari doviziosi di luce. Ma si consumano
1871 3, 21| appetisce solo disonestadi, dovremo noi stabilire i fondamenti
1872 3, 42| accennati, a' quali pare dovuto il seggio delle fiere più
1873 3, 8 | a' suoi cenni. Invio due dozine d'occhiali scielti tra'
1874 3, 13| pomi bramati. La coda del dracone è infausta per lei. Si guardi
1875 3, 26| in un cinto legate alcune dramme, ch'erano quello per appunto,
1876 3, 39| fronte, o nelle guancie. Dubitano ch'in somigliante lettura
1877 3, 39| sortiscono. Né di ciò può dubitarsi da chiunque sa qualmente
1878 3, 41| questa consonanza, se non dubitassi di peccare gravemente in
1879 3, 28| diffidenza nel Grande, onde dubiti non rinumerata la sua servitù.
1880 3 | IL CORRIERO SVALIGIATO~ ~Dubitò, sono alcuni mesi, un Prencipe
1881 3, 18| naufragium quod imminet, dulcedine portus difficile iam poterit
1882 3, 34| quel verso Oh mihi quam dulcis, etc. Similmente pareva
1883 4 | fondamento consiste nell'Ecce duo testes deposuerunt etc.,
1884 3, 18| la nostra società possa durare nei secoli, se passato appena
1885 3, 18| reliquere vestigia. Et quomodo duraturam per saecula societatem nostram
1886 3, 38| buono effetto riesce poco durevole, lasciarono di rimproverare
1887 4 | tenebre continuatamente durevoli. Hanno di meno d'esser tombe
1888 | eam
1889 | ebbero
1890 | ebbi
1891 3, 10| proposizione di Giuseppe Ebreo per significare crudeltà
1892 3, 34| circolare, come quella ch'eccede ogni altra in merito di
1893 3, 26| trarre sostanza dal niente. Eccederei di soverchio li termini
1894 3, 19| trattamenti d'una vita ch'eccedeva nel lusso, come è proprio
1895 3, 40| lettere, e presumono d'esser eccellenti ne' dogmi del comporre.
1896 1 | a V.S. Molto Illustre ed Eccellentissima, ho sempre desiderata opportunità
1897 3, 34| queste bestie in atto d'eccelsa speculazione, accioché non
1898 | eccettuati
1899 | eccettuato
1900 4 | determinare quel Sacrilego eccidio. Hic homo multa signa facit.
1901 3, 18| exorta est ruinarum occasio. Eccine affectus nostri, qui in
1902 3, 10| massime che, come persona Ecclesiastica, tiene obligo maggiore d'
1903 3, 18| sollecitudine nell'erigere sublimi edifici che, splendenti di marmorea
1904 3, 6 | Si richiede — disse — un Edippo per risolvere l'enigma di
1905 3, 30| sorte favorevole.~ ~«Ottima educazione d'una madre», disse il Marchese.~«
1906 4 | ascrivono, io non avessi effettuato ciò in Germania, dove la
1907 4 | carcere poteva ragionevolmente effigiarmi il regno di Plutone. Non
1908 3, 48| stessa del Sole. Non può effigiarsi questo Cielo senza la necessità
1909 2 | a vedere di conoscer ivi effigiata la propria deformità. Chi
1910 3, 13| il Marchese —, riuscendo egregiamente in predire spropositi».~«
1911 3, 42| abito, come pure sarebbe egualità nel fetore, con cui ammorba
1912 3, 18| in aliis partibus, si non eiecti, despecti, parvae aestimationis,
1913 3, 18| saeculum corpus ita forte elanguit. Avertat Deus illa mala,
1914 3, 34| rendono l'orazione molto più elegante. Non usate troppo gli attivi,
1915 3, 30| conchiusione del negozio, eleggendo poi que' soli che conoscerete
1916 3, 25| loro merito, quasi bestie, eleggendosi tra molte quella che più
1917 3, 10| risoluzioni sì saggie.~Stimo ch'eleggerebbe il buon Pontefice di non
1918 3, 7 | ambizione più che al gusto.~Eleggete animale di corso, di cui
1919 3, 16| fa di mestieri che gli eleggiate in essere nel quale sappiano
1920 3, 46| discernere il vero, primo elemento delle istorie, fa di mestieri
1921 3, 11| coppetta, donatagli per elemosina da uno speziale in Venezia,
1922 3, 12| si devono a' volti delle Elene. Volentieri mi struggo,
1923 3, 11| questa tavola in somma non elesse per la sua mensa altro che
1924 3, 14| interessi vadano di buon passo. Elessi il partito vantaggioso per
1925 3, 33| di maggior valsente, ho eletti, se ben quasi a viva forza
1926 3, 26| tutte le donne avrebbero eletto di farne manto a gli occhi
1927 3, 11| soggetto grande, d'ingegno elevato, dovrà presentarsi un cibo
1928 3, 18| sublimibus aedificiis iam emicat, quae marmorea dignitate
1929 3, 32| inganno di chi legge un titolo eminente, e poi vede azzioni vilissime.
1930 3, 5 | perversità feminile, tanto più empia quanto più, palliata sotto
1931 3, 41| publico giovamento, come empiamente viene scindicata!».~«Pretende
1932 3, 39| falsità de' loro assiomi, o la empietà delle loro massime».~«Non
1933 3, 39| libro, quasi eretico, o empio nella corruttela de' costumi
1934 4 | figura particolare dell'Empireo. Èvvi di più, che come a
1935 3, 18| nel mangiare e nel bere emulano il lusso de' più Grandi,
1936 3, 6 | le tine, calcando le uve, emulatori del gran Diogene, che fu
1937 | enim
1938 3, 14| con alcuno, fondano una entrata opulente; là onde buon pro
1939 3, 48| il solo potere Spagnuolo entrato in Roma ha ritruovate catene
1940 3, 28| vive vicino. Può dirsi ch'entri in una scola di frodi, e
1941 3, 19| esercitato in far queste prede, entrò nella camera, per invitarmi
1942 | eorum
1943 3, 48| quando abbia errato nell'epilogare un volto in cui la stessa
1944 3, 48| trattenimento. Risposero con epilogata relazione di quanto aveano
1945 3, 11| varietà de' condimenti, epilogava un buon sapore.~S'avanzò
1946 3, 11| coperte e sopracoperte d'episodi, di chiacchiare, se mai
1947 3, 10| condotto all'abolire il proprio epitafio posto nella Sala Regia,
1948 4 | nella parabola del Ricco Epulone, quivi pure lo stesso ci
1949 3, 18| cum quibus, nostra virtute eradicata, iam propemodum diruta est
1950 3, 38| proposta nuova lettera, e tale erane il soggetto:~ ~
1951 3, 43| Per questo sono vuoti li erari, impoveriti li tesori; là
1952 3, 41| nipoti, rapiti dal publico Erario della Chiesa, e dispensargli
1953 3, 11| cardi, finnocchi, e altro erbame, in cui il meno è quello
1954 3, 37| tanto decantate prodezze d'Ercole alla impresa con la quale
1955 3, 39| censurare la temerità degli Eretici, che con dogmi contrari
1956 3, 39| condanna un libro, quasi eretico, o empio nella corruttela
1957 3, 18| conscendere. Sollicitudo nostra in erigendis sublimibus aedificiis iam
1958 3, 18| damna fovent, ad suprema erigens, imminentes calamitates
1959 3, 18| nostra sollecitudine nell'erigere sublimi edifici che, splendenti
1960 4 | Cristo diventarono amici Erode e Pilato, non altramente
1961 3, 2 | prudenza d'uomo sì saggio erri in figurarsi un corpo reale
1962 3, 16| esperienza, accioché non erriate nella vera strada di questo
1963 3, 39| discorsi d'un uomo; o con erroneo senso si persuadano di giudicar
1964 3, 28| corte al sito d'un monte erto, e scosceso, alla cui sommità
1965 3, 17| e all'altro Littera non erubescit là dove, e come Religiosi,
1966 3, 17| a quel detto Non [enim] erubesco Evangelium, e all'altro
1967 3, 39| Questioni, overo li più eruditi ragionamenti. L'esquisitezza
1968 3, 39| presumono in una affettata erudizione, mostrano di saper poco,
1969 | es
1970 2 | saranno troppo dolorosamente esacerbate. Chi altrimente è sicuro,
1971 3, 19| lenitivi de' medicamenti, esacerbavasi più tosto, nel privarlo
1972 3, 48| catene per gli Pontefici. Esaggera la tirannide, con cui li
1973 3, 47| me da' detti di quelli ch'esaggeravano l'uso delle più nefande
1974 3, 46| mani.~ ~«È superflua la esaggerazione di costui — disse il Marchese —,
1975 3, 38| inestinguibile incendio. Esaggeri pur chi vuole l'ordinamento
1976 3, 26| sviscerati, più tosto ch'esalare in esclamazioni di querele
1977 3, 37| passione, da cui tormentato esalavo con lei alle volte le mie
1978 3, 28| secreti dell'animo, con cui s'esali il cordoglio, che rode le
1979 3, 37| con un profondo sospiro esalò l'anima, e spirò il cuore
1980 3, 25| questi encomi, co' quali esalta di soverchio li godimenti
1981 3, 11| distintamente come regalo singolare, esaltandolo sopra d'ogn'altro. S.M.
1982 3, 25| li particolari di Città esaltata con publici vanti, e acclamata
1983 3, 37| sì che con più diligente esame scorgendomi diverso, tramutò
1984 3, 19| affissando in me gli sguardi, esaminò tutte le parti del volto.
1985 3, 37| medicamento. Raccommandai una esatta secretezza, in guisa che
1986 3, 48| di difendergli rendongli esausti di forze a proprio giovamento,
1987 3, 25| Paradiso, dove li dardi d'amore escavano nido alle dolcezze, non
1988 4 | e l'interesse di stato esclama anch'egli Si nunc dimittis
1989 4 | altri suoi aderenti li quali esclamano a voce piena Crucifige,
1990 3, 37| il dubbio. Principiò ad esclamare, come tradita, sollevando
1991 3, 35| e della lingua, là onde esclamarono contro il Cameriere, attestando
1992 3, 19| braccio, o per la gamba, esclamavo come disperato. In tal modo
1993 3, 6 | fine, etc.~ ~«E che dite — esclamò il Barone — di questi gravi
1994 3, 14| sapendo negoziare, sono esclusi dalla sua bottega. Procuro
1995 3, 17| questa cucina de' Grandi non escono che ossa spolpate, le quali
1996 3, 31| essendo feconde di simili escrementi sotto quel clima».~«Per
1997 3, 34| pericolo d'infrangersi, escrucciati li miei desideri, che non
1998 3, 38| chiostro di monache è più esecrando de' publici postribuli,
1999 3, 46| perfidi e sciocchi sono gli esecutori di somiglianti consegli.
2000 3, 46| consigli, e la imprudenza nelle esecuzioni? Èvvi forse ravvolgimento
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