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Molto Illustre Signore.
L'abbondanza de' personaggi, che sono costà in Roma, avvalora le mie
speranze d'incontrare la sodisfazzione de' miei desideri. Si va maturando sotto
il torchio il parto d'un bellissimo libro, il quale dalla notte d'un'affumicata
tintura, passarà tantosto alla luce. Bramarei d'appoggiarlo a soggetto di
stima, che con atto di liberalità contracambiasse questa osequiosa
dimostrazione. Le angustie de' tempi sono grandi, il dispendio della
professione grandissimo, là onde quando non fruttifichino le dedicatorie, il
seminare nelle stampe è un incaminarsi al mietere la povertà. Attenderò che da
Vostra Signoria mi sia proposto personaggio d'ogni cui buono trattamento io possa
contraere con lei obligazione, e applaudere al pensiero che m'ha persuaso di
affidarmi a' di lei cortesi favori, a' quali corrisponderò prontamente in ogni
occorrenza; e per fine, etc.
«Ha male indirizzati costui — disse il Marchese — li suoi disegni, mentre
pretende d'acquistare dove di continuo si pela, e si scortica».
«Credo — soggiunse il Conte — che altrove né meno potrebbero sortire buon
esito le di lui pretensioni, poiché nel mare degl'inchiostri non più ritruovasi
chi spiri vento favorevole, e li grandi, dalla prodigalità de' quali dovrebbe
prodursi, inclinano più ad accelerare li naufragii, che al procurare il porto
alla virtù».
«Mercé — parlò il Cavaliere — che per le loro indegne azzioni temono fatta
eterna la memoria de' loro biasimi, dove nella immortalità degli scritti si
riserba a perpetua rimembranza l'altrui nome».
«Questa per mia fé — conchiuse il Barone — è la sola causa, onde ora non si
rimunerano le dedicatorie da' maggiori, li quali nel rimirare il lor nome su'l
frontispicio d'opera, la quale avanzarà longo corso di secoli appresso la
posterità, riflettono sopra le molte ignominie che rammentarà tale prospettiva,
rappresentando alla considerazione li loro malvagi costumi».
Non propose questa lettera materia di maggior discorso, come che
l'abborrimento delle opere virtuose è mancamento de' Principi, tanto più
deplorabile quanto più commune. Altra carta somministrò motivo di nuova lettura
in non dissimili sentimenti:
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