Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Ferrante Pallavicino
Il corriero svaligiato

IntraText CT - Lettura del testo

  • 3 - IL CORRIERO SVALIGIATO
    • -25-
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

-25-

 

Illustrissimo Signore.

Fui a' giorni passati in Venezia, dove la curiosità di molte delizie mi trattenne. Non riferirò li particolari di Città esaltata con publici vanti, e acclamata con titoli singolari in ogni parte. La copia de' godimenti allaccia ogni cuore, sì che fa di mestieri slegare le borse, per lasciare sborro alla strettezza di questi lacci. Io ero nuovo nella cognizione di questi diletti, ma invecchiai ben tantosto, aderente all'esperienza di chi in pochi giorni abilita ad una fondata prattica. E questo pure è punto di gran felicità, mentre senza longhi stenti si principiano, e compiscono gli amori nello stesso tempo, non amareggiati da' patimenti della servitù. La frequenza delle cortigiane concede il trattare le donne, secondo il loro merito, quasi bestie, eleggendosi tra molte quella che più piace. Non è contentezza di poca stima il poter ritruovare d'improviso, a sùbita crescente dell'appetito, un argine di suo gusto. Il prezzo ha le sue mete, condizione che facilita maggiormente il portare avanti la chiave del negozio. Sonvi merci d'ogni valsente, e ciascuno a suo piacere può aggiustare la spesa, allora solamente maggiore, quando si ricercano drappi li quali non abbiano ne dritto, né rovescio, per potergli usare indifferentemente in ogni parte. La grazia, i vezzi, i trattenimenti, che si pratticano da quelle, non hanno imitazione in altro luogo. Possedono la vera arte per fabricare le dolcezze amorose, avendo tutte le regole de' moti, sì retti, come obliqui, che possono far credere i loro amanti in un Cielo, dove pure dal moto si constituisce l'armonia dilettevole di quelle sfere. Non lasciano oziosa parte alcuna del proprio corpo, affaticando egualmente tutte le membra principali per moltiplicar piaceri. Questi mai non s'incontrano con un pelo di barba, esercitandosi con molto studio la cura di levare ogni ruvidezza, da cui possa offendersi la delicatezza d'un tanto gusto. È ammirabile la loro sollecitudine in purgare le strade, in guisa che da frequente concorso non vengono corrose, né allordate. In somma, chi ama diletti pensi all'avvantaggiare li desideri, ove può traportargli prurito lascivo, non prendendosi briga delle sodisfazzioni, le quali superano quanto può appetirsi.

Devono ben sì avvertirsi per altra parte le frodi, i tradimenti, i morbi, ch'in maggiore abbondanza fecondano di malanni chi s'imbarazza con esse. A paragone delle loro finzioni, è sincero l'inganno, e sana la peste, in riguardo alle ghiandusse, delle quali formano regali a chi le gode. Hanno per costume il dipingersi. Tanto basti l'accennare, onde si conosca quanto siano finte, mentre si tramutano volontariamente in pitture. S'avverta pur anche qualmente, come sepolcri piene d'insegne di morte, s'imbiancano, e s'abbelliscono al di fuori per apparire quasi Mausolei; in guisa che l'esterno sembiante tradisca nel proibire il terrore di ciò ch'a dentro inorridisce.

Certo più d'ogn'altro particolare è il privilegio che vantano d'esquisite invenzioni, per moltiplicare gli acquisti. L'ingorda loro avarizia non ha voracità che la pareggi, e spolpano con tale leggiadria, che gli sciocchi, i quali rimangono con l'osso solo, danno loro di buona volontà anche la midolla. Hanno la vera pietra di paragone, per riconoscere a primo tocco i corrivi, e i balordi; né perdono punto d'occasione per porre in gabbia merlotti, li quali sono fatti trastullo di qualche altro, il quale sguazza a lor costo. Sviscerano le casse, depredano le mura, nascondono gli ori, sepeliscono gli ornamenti, per introdurre l'anima d'una finta povertà, che commuova spiriti di compassione. Questo usano o le più belle o le più bizarre, le quali conoscendosi auttorevoli per legare un uomo, stimano di poter fare buona presa, quando già l'avranno nelle reti. Altre, con opposto stile spopolano il ghetto degli Ebrei, per vestirsi, e addobbare le case con pompe di semplice imprestito, il quale rende usura di miserie maggiori. In tal modo accreditano la scarsezza de' talenti, che sogliono dar pregio ad una donna, sperando d'esiggere con ciò maggior prezzo, avvantaggiate di riputazione. Non mancano d'usare la liberalità per traffico di guadagno, gettando un amo d'oro a fine di far preda maggiore, ancorché taluna rimanga defraudata, in conformità di quel villano che lasciò cadere nell'acqua la zappa, per riaverla fatta più preziosa. Concedasi però tributo di lode a chi lo merita, non potendo negarsi un eccesso di maniere graziose, d'un trattar gentile, d'una nobile conversazione, in chi mantiene principal posto nell'arte. Hanno condizioni desiderabili in dama di maggior pregio, che possa esser amata da' più Grandi. Il loro sussiego è maestoso, ma non superbo, o interessato; la gentilezza rapisce, e obliga al donare, ancorché elleno talvolta non abbiano intenzione di ricevere. Amore finalmente deve dirsi nato in Venezia, fatto assai forte per la moltitudine di bellissime Veneri, che lo nodriscono. Io per mia parte non so conoscere dove meglio possa un uomo fondare il suo scettro, per prendere possesso di soavi contentezze. Può estendersi il dominio delle amorose gioie, posciaché ampio è colà il vassallaggio d'amore; dove in molte, se non in una, successivamente si gusta il cumulo delle qualitadi, che possono arreccare a' nostri appetiti occasione di trionfo. Scusi V.S. la veemenza dell'affetto, da cui forse troppo longamente ho permesso che sia traportata la penna. Potrà servirle questo ragguaglio, per certificarla d'ogni gusto, quando risolvesse inviarsi a quel delizioso Paradiso, dove li dardi d'amore escavano nido alle dolcezze, non aprono seno a' tormenti. La mano piena d'oro è rimedio ad ogni piaga che possano formar nel cuore quelle Celesti bellezze. Se con altri avvertimenti potrò indrizzarla a' piaceri, come avido d'ogni sua felicità non mancarò dal mio debito, conforme il quale attenderò opportunità di servirla; e quivi per fine affettuosamente le baccio le mani.

 

«Non ha pratticato chi scrivedisse il Cavaliere — le delizie di Roma, che altrimente ritrattarebbe questi encomi, co' quali esalta di soverchio li godimenti di Venezia».

«La simplicità di costui — soggiunse il Marchese — non deve admettere nel ruolo de' gusti gl'indegni piaceri che s'usano colà».

«A ripigliò il Conte — ch'in ambe le Cittadi si gioca su la stessa carta, ancorché sia più onorevole in Roma il gioco, per la qualità de' personaggi di stima ch'ivi l'esercitano».

«Questa è materia troppo tritadisse il Barone —, e ha relazione col commune proverbio di maggiormente ammorbare con la puzza, quanto più si tratta col discorso». Per offerire però altra novità, principiò la lettura di nuova lettera, che così diceva:

 




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2008. Content in this page is licensed under a Creative Commons License