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Giuseppe Parini Il giorno IntraText CT - Lettura del testo |
Signor che fai? Così dell'opre altrui
Già la sacra del gioco ara disposta
A te pur anco? E nell'aurato bronzo
Che d'Attiche colonne il grande imìta
I lumi sfavillanti, a cui nel mezzo
Lusingando gli eroi sorge di carte
Elegante congerie intatta ancora?
Ecco s'asside la tua dama e freme
Omai di tua lentezza; eccone un'altra,
Ecco l'eterno cavalier con lei
Che ritto in piè del tavolino al labbro
Più non chiede che te; e te co i guardi
Te con le palme desiando affretta.
Questi, or volgon tre lustri, a te simìle
Corre di gloria il generoso stadio
De la sua dama al fianco. A lei l'intero
Giorno il vide vicino, a lei la notte
Innoltrata d'assai. Varia tra loro
Fu la sorte d'amor, mille le guerre
Mille le paci, mille i furibondi
Scapigliati congedi, e mille i dolce
Palpitanti ritorni, al caro sposo
Noti non sol, ma nel teatro e al corso
Lunga e trita novella. Alfine Amore
Dopo tanti travagli, a lor nel grembo
Molle sonno chiedea, quand'ecco il Tempo
Tra la coppia felice osa indiscreto
Passar volando; e de la dama un poco
Dove il ciglio ha confin riga la guancia
Con la cima dell'ale, all'altro svelle
Parte del ciuffo che nel liquid'aere
Si conteser dipoi l'aure superbe.
Al fischiar del gran volo a i dolci lai
De gli amanti sferzati Amor si scosse,
Il nemico sentì, l'armi raccolse,
A fuggir cominciò. Pietà di noi
Pietà gridan gli amanti: or se tu parti
Come sentir la cara vita, o come
Più lunghi desiarne i giorni e l'ore?
Né già in van si gridò. La gracil mano
Verso l'omero armato Amor levando
Rise un riso vezzoso; indi un bel mazzo
De le carte che Felsina colora
Tolse dalla faretra, e: Questo, ei disse,
A voi resti in mia vece. Oh meraviglia!
Ecco que' fogli con diurna mano
E notturna trattati anco d'amore
Sensi spirano e moti. Ah se un invito
Ben comprese giocando e ben rispose
Il cavalier, qual de la dama il fiede
Tenera occhiata che nel cor discende;
E quale a lei voluttuoso in bocca
Da una fresca rughetta esce il sogghigno!
Ma se i vaghi pensieri ella disvia
Solo un momento, e il giocatore avverso
Util ne tragge, ah il cavaliere allora
Freme geloso si contorce tutto
Fa irrequieto scricchiolar la sedia;
E male e violento aduna e male
Mesce i discordi de le carte semi,
Onde poi l'altra giocatrice a manca
Ne invola il meglio: e la stizzosa dama
I due labbri aguzzando il pugne e sferza
Con atroce implacabile ironia
Cara a le belle multilustri. Or ecco
Sorger fieri dispetti acerbe voglie
Lungo aggrottar di ciglia e per più giorni
A la veglia al teatro al corso in cocchio
Trasferito silenzio. Al fin chiamato
Un per gran senno e per veduti casi
Nestore tra gli eroi famoso e chiaro
Rompe il tenor de le ostinate menti
Con mirabil di mente arduo consiglio.
Così ad onta del tempo or lieta or mesta
L'alma coppia d'amarsi anco si finge,
Così gusta la vita. Egual ventura
T'è serbata o signor se ardirà mai,
Ch'io non credo però, l'alato veglio
Smovere alcun de' preziosi avorj
Onor de' risi tuoi sì che le labbra
Si ripieghino a dentro e il gentil mento
Oltre i confin de la bellezza ecceda.