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Silvio Pellico Le mie prigioni IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Capitolo grigio = Testo di commento
1 1 | -1-~ ~Il venerdì 13 ottobre 2 | 14 3 | 15 4 94| venuto con Lodovico nel 1815! Mi parea ieri che io v' 5 85| fine di quell'anno (era il 1826) udimmo una sera nel corridoio 6 86| faceasi. Verso la fine del 1827, pensammo che il dicembre 7 86| aspettativa sino alla state del 1828, terminando allora per me 8 91| Spuntò il 1° d'agosto del 1830. Volgeano dieci anni ch' 9 91| 91-~ ~Spuntò il 1° d'agosto del 1830. Volgeano 10 | 2 11 | 23 12 | 28 13 | 29 14 | 3 15 | 31 16 | 32 17 | 33 18 | 34 19 | 35 20 | 36 21 | 37 22 | 38 23 | 39 24 | 4 25 | 40 26 | 41 27 | 42 28 | 43 29 | 44 30 | 45 31 | 46 32 | 47 33 | 48 34 | 49 35 | 5 36 | 50 37 | 51 38 | 52 39 | 53 40 | 54 41 | 55 42 | 56 43 | 57 44 | 58 45 | 59 46 | 6 47 | 60 48 | 61 49 | 62 50 | 63 51 | 64 52 | 65 53 | 66 54 | 67 55 | 68 56 | 69 57 | 70 58 | 71 59 | 72 60 | 73 61 | 74 62 | 75 63 | 76 64 | 77 65 | 78 66 | 79 67 | 8 68 | 80 69 | 81 70 | 82 71 | 83 72 | 84 73 | 85 74 | 86 75 | 87 76 | 88 77 | 89 78 | 90 79 | 91 80 | 92 81 | 93 82 | 94 83 | 95 84 | 96 85 | 97 86 | 98 87 | 99 88 21| la rivoluzione, l'aveva abbagliato. Gli pareva che si potesse 89 46| tentazione parecchi dì, poi mi vi abbandonai.~Sconobbi la bontà della 90 14| sperai di potermi sollevare abbandonandomi al pianto. Questo sollievo 91 2 | avrei allora voluto non abbandonarli più, consacrarmi a sollevare 92 40| ammalato. È questo il momento d'abbandonarlo? L'ultimo mio viglietto 93 15| ingannare io l'avessi veduto abbandonarsi alla disperazione, forse 94 49| più qui se non le vittime abbandonate a sì crudel fine?»~La continuazione 95 6 | miei cari, che si sarebbero abbandonati al pianto, perdendomi, avrebbero 96 30| Un'altra volta ch'ella s'abbandonò a simile slancio di filiale 97 14| di seguirmi».~Lo seguii abbasso negli uffici, palpitando 98 30| affissò gli occhi in volto, li abbassò, arrossì; - e certo fu la 99 46| tempo, un castigo divino per abbattere il mio orgoglio e farmi 100 38| filosofi mai non poterono, l'abbattimento dell'idolatria, e la predicazione 101 82| ardentemente il Cielo d'abbellirle la solitudine, e di non 102 79| del suo volto sembravano abbellirsi ad ogni sorriso, ad ogni 103 89| sono due beni inestimabili! Abbelliscono anche le ore de' prigionieri, 104 42| prigione non m'era stata abbellita dalla pietà della Zanze? 105 7 | enumerazione dei beni che avevano abbelliti i miei giorni: un ottimo 106 32| eccitandomi qualche affetto soave, abbellivano veramente la mia avversità, 107 | Abbi 108 97| od un individuo che non abbiane di tali?) e procedendo con 109 37| non può essere che il più abbietto degli uomini. Malignità 110 7 | educare e salvarlo dall'abbiezione in che si trovava!~Non ho 111 88| de' suoi servigi quanto mi abbisognava.~E questo veramente talora 112 41| un patto, ma uno scherno. Abbondai in buon volere con voi. 113 61| dalle tavole, fui preso da abbondante sudore. Venne la visita. 114 64| erano avvezzi a nutrirsi più abbondantemente. So d'alcuni di loro che 115 10| maggior forza, maggiore abbondanza d'idee, maggior contento 116 38| espressioni di benevolenza abbondavano, ed aveale dettate il cuore 117 17| uomo si reputa migliore, abborrendo gli altri. Pare che tutti 118 6 | regno della giustizia, ad abborrire l'iniquità, perdonando agl' 119 63| non gli parlava di persona abborrita, ch'ei non prendesse destramente 120 78| amore della virtù, io non abborriva più alcuno, io avrei data 121 36| non ho religione, che le abborro tutte, che prendo per modestia 122 56| troppo sovente gli uomini s'abborrono, perché reciprocamente non 123 91| per un terzo che fra poco abbracceranno.»~Parrebbe che quest'annuncio 124 97| mattina del 10 settembre abbracciai il mio eccellente commissario, 125 91| Andrea Tonelli da Brescia.~Ci abbracciammo. Non potevamo più pranzare.~ 126 32| saluto ch'era in fine: «T'abbracciamo tutti di cuore».~Fui così 127 14| non prorompere in lagrime abbracciandolo, parlandogli della madre, 128 68| Teufel!». Indi proruppe abbracciandomi:~«Ebbene, ho io a cessare 129 94| col cameriere, andai ad abbracciarlo. Tutti e due sembravamo 130 7 | appena entrato, corse ad abbracciarmi le gambe mettendo un grido 131 30| Vi prego, Zanze, non m'abbracciate mai; ciò non va bene.»~M' 132 66| Quand'ella non era più, io abbracciava talvolta que' fanciulli, 133 66| lattante. La sventurata abbracciavali spesso in mia presenza, 134 82| potevano aver influito ad abbreviare i giorni del padre o della 135 15| loro non abbia perciò ad abbreviarsi pur d'un giorno!»~Oh beneficio 136 14| mortale» diceva io «che abbreviasse i miei martirii!»~Stolta 137 27| trasposizioni di lettere ed abbreviazioni, alle quali io era avvezzatissimo. 138 49| no gh'ho cor de lassarli abbrustolar. Eppur no se po averzeri 139 87| già godente fama di molta abilità. Questi, mandato dal governatore 140 66| alcuno uscire di quelle abitazioni, io m'alzava e m'avvicinava 141 82| virtù della pazienza e della abnegazione! Quante volte, nella sua 142 9 | dà nelle Scritture, Deus absconditus... qual vantaggio possono 143 25| sempre lì: di tutto puossi abusare: e quando mai l'abuso di 144 43| piccola cosa, e non bisognava abusarne per non far gridare il custode, 145 25| fosse innegabile.~Molti ne abusarono, molti vollero farne un 146 25| abusare: e quando mai l'abuso di cosa ottima dovrà far 147 95| Milano, le sventure che m'accaddero. Oh commoventi memorie! 148 30| dubbio che ciò stesse per accadere, desolato di trovarla (non 149 61| questi cibi; altrimenti le accadrà, come è già accaduto ad 150 11| che pur troppo sembravano accanite a rapirmela.~Sì, quella 151 8 | capisce che lo amo, quando accarezza o regala alcuno de' suoi 152 35| discesi, scossi le zanzare, m'accarezzai colle mani le guance morsicate, 153 24| de' ragazzi del custode, accarezzandomi, disse: «Dacché ella non 154 31| un'indole sì allegra ed accarezzante qual'era quella della fanciulla? 155 43| mezzodì e a sera. Quando accendevano il lume, quella donna chiudeva 156 35| del più sincero affetto, accennai brevemente il soggetto della 157 12| preparatorie, ebbi il coraggio d'accennare, come esempio, la tenerezza 158 55| che non v'ha termini per accennarla!~Prima di varcare le Alpi, 159 5 | volea no spiegarsi di più.~Accennavano essi a prigionia ristretta 160 53| esservi i cannoni colle micce accese dappertutto.~Ed era quella 161 45| affatto a letto. Teneva acceso il lume l'intera notte, 162 94| gentilezza, più esente da accessi di selvaticume, più costantemente 163 16| debolezza, e di non essere più accessibile ad alcuna inquietudine. 164 64| pezzo di pan bianco. Non l'accettai, ma gli strinsi cordialmente 165 53| bicchierino d'acqua di menta; accettammo, e fummo grati, non tanto 166 64| So d'alcuni di loro che accettarono pane e da Schiller e da 167 33| la stessa secretezza, se accettate, mi posso sperare da voi. - 168 73| non che mi risani, ma che accetti le mie sventure e la mia 169 81| troppo indebolito dagli acciacchi della vecchiaia, e gli diedero 170 20| Egli è verosimile che un'accidentale somiglianza coi Borboni 171 77| persuadermi che non fossero accidentali, ma bensì vere manifestazioni 172 39| loro opinioni, se alcuno s'accinge a confutarle non ascoltano, 173 38| per dargliene prova io m'accingeva a difendere il Cristianesimo; « 174 99| andare ove mi piaceva senza accompagnamento di guardie!~Riscossi qualche 175 76| seguivano quattro guardie. Accompagnammo cogli occhi il triste convoglio 176 22| celerità, e seguii i miei accompagnatori senza pur poter salutare 177 16| criminali.~Egli, e coloro che l'accompagnavano, passarono così presto, 178 20| io. Ma queste scuse non m'accontentano, e non posso dissimulare 179 95| avesse udito rumore, credo m'accoppava.~Se n'andò borbottando: « 180 36| quand'anche non possiamo accordarci su ciò; ma la sincerità 181 36| di coscienza, che non può accordarsi con vera filosofia.~«Vi 182 74| contentezza di trovarci d'accordo in fat to di religione, 183 65| se i miei due soldati s'accorgeano che fossero a me rivolte, 184 55| è la nostra meraviglia, accorgendoci che solo uno di loro è al 185 22| strabiliò vedendomi, ed accorgendosi (sebbene il gendarme e i 186 64| giorno l'acqua) voleva che ci accorgessimo che ci compativa. Ei ci 187 39| mettendoselo in saccoccia:~«Oh, mi accorgo» disse «che ho qui della 188 91| più trovati sulla terra ci accorò tanto, che annullò il piacere 189 69| sentinella del corridoio, ivi accorsa, piangeva anch'essa. Oroboni 190 18| avvertito dai compagni v'accorse, e mi risalutò anch'egli. 191 88| Ma fatta l'amputazione, s'accorsero che mancavano diverse cose 192 35| perfettamente sulla sua accortezza.»~Mi bruciai il palato per 193 56| che in diversi luoghi vi accostaste a noi per dimandarci se 194 62| ma t'amo da gran tempo. Accòstati alla finestra, e parliamoci 195 57| di circa 30 mila anime.~Accosto alle sue mura, a ponente, 196 26| mia solitudine intanto s'accrebbe. I due figliuoli del custode, 197 21| baldanzoso vigore d'opinioni accreditate, ma senza fondamento? È 198 96| sfogare la mia afflizione accresceami la febbre: il capo doleami 199 11| spettacolo, a' primi giorni, accresceva i miei dolori; ma a poco 200 86| tentato dal medico. Erano accrescimenti di strazio, e niente più. 201 78| dare consolazioni. Io m'accusava, per esempio, di fremiti 202 24| di lottare contro tante accuse, contro tanti sospetti! 203 21| rispetto umano bisogna ch'io m'accusi. Il mio vicino non era ateo, 204 50| il cielo e la città e le acque, senza l'infausta quadratura 205 57| ricorrere alla filosofia per acquetarmi; la filosofia non avea ragioni 206 75| Mirabile fu la capacità che acquistammo di poetare lunghe produzioni 207 71| leggere i nostri libri ed acquistarne altri; ma intanto il governatore 208 36| esitare, poi lo scherzo acquistava alcun che di pungente. Alfine, 209 43| una buona famiglia, che acquistò diritti alla mia riconoscenza 210 7 | letto senza fame e senza acuti dolori, che importa se quel 211 86| fece immantinente divenire acuto il dolore del ginocchio. 212 25| scritture non sarebbero verità adatta a tutti i secoli? non sarebbero 213 18| Normandie. Presi a cantarle, adattandovi alla meglio l'aria della 214 7 | prigionia. Era necessità adattarvisi. «Respirerò finché mi lasciano 215 38| stabilita s'era sempre trovata adattata a tutti i possibili gradi 216 64| Schiller e da altre due guardie addette al nostro servizio, e perfino 217 89| patimenti ci aveano finalmente addimesticati coll'idea del totale disfacimento 218 32| dire ch'io fossi già più addimesticato coll'infortunio? più filosofo? 219 63| parole, sentiva in core addolcirsi la mestizia e raddoppiarsi 220 84| più efficacemente, te l'addolcisce.~La somma solitudine può 221 82| religiose!~Così l'amicizia addolciva i miei dolori. Ah, da quel 222 32| sapere ciò che a tal segno l'addolorasse.~«Tornerò domattina» mi 223 3 | continuarsi? Ieri sera, avanti di addormentarmi, io piansi tanto, pensando 224 2 | letto, e la stanchezza m'addormentò.~ ~ 225 28| Rosilde, Eligi e Valafrido, Adello, oltre parecchi scheletri 226 25| ciò mi dava occasione d'adempiere qualche dovere; poiché, 227 6 | le une e le altre sieno l'adempimento del suo santo volere, mi 228 21| nobile confessione può sempre adempirsi, senza prendere inopportunamente 229 8 | educatore mi parea sublime. Io adempiva simile ufficio da qualche 230 71| diceano: «Signori patroni, adesso potere, ma piano più che 231 81| amorevoli che ci usavano. M'adirai talvolta contr'essi, ma 232 17| alle smanie sofferte, e adirandomi della mia debolezza, studiava 233 37| di pregare per lui, che d'adirarmi e di suppormi migliore? - 234 17| tendente più a sorridere che ad adirarsi degli avvenimenti di questa 235 29| caffè della~ ~Venezianina adolescente sbirra?~ ~Sarei un impostore 236 56| anime generose che non s'adontano d'amare gli sventurati! 237 27| esaminare in che li avessi adoperati. Per supplire alla carta, 238 27| Quando tutta la superficie adoprabile del tavolino era piena di 239 27| nella carriera del bene, ne adopriamo gran parte a degradarci? 240 46| Iddio, mi gettai a terra ad adorarlo e chiedergli perdono d'averlo 241 6 | preghiera da me recitate in adorazione furono sempre poche, non 242 29| sorellevoli premure, alle graziose adulazioncelle, agli ottimi caffè della~ ~ 243 94| esuli! una generazione d'adulti i quali io aveva veduti 244 23| condurmi nella sala ove si adunava la Commissione per esaminarmi. 245 | adunque 246 31| della mia fantasia in un aere alquanto piacevole, alquanto 247 42| disopra del mio letto.~M'affacciai prima a quella, e vidi che 248 68| dolevamo a vicenda d'essere affamati. Alzammo alquanto la voce, 249 18| dai secondini, mio primo affare fu di visitare i muri. V' 250 64| vista di quella frutta mi affascinò irresistibilmente. Fui pentito 251 48| Non mi stimo abbastanza da affermarlo.~Intanto la verisimile vicinanza 252 60| contro per trucidarmi, e afferrai la lunga catena che mi stava 253 37| disposizione a mostrarmi con lui affettuosissimo, ed ora lo chiamo insolente!»~ 254 10| creatura buona mi consola, m'affeziona, mi fa pensare. Ah! pensare 255 50| erano benevoli egualmente. M'affezionai più a quest'ultimo; e siffatto 256 18| rincrescimento. Che fanciullaggine! affezionarsi sempre a qualche cosa, anche 257 8 | ingentilirsi con me, più mi s'affezionerà. Io sarò per lui il genio 258 60| qualche dote che loro m'affezioni; io accetto tutti i tormenti 259 34| esclamava: «Si, la tua bontà m'affida!».~E chiudea la mia orazione 260 98| gendarmeria al quale io era stato affidato. Pioveva, e spirava aria 261 34| ch'ei mi rispondesse: «T'affidi la mia bontà!» ed io esclamava: « 262 30| mai; ciò non va bene.»~M'affissò gli occhi in volto, li abbassò, 263 20| necessaria, onesto timore d'affliggere, e che so io. Ma queste 264 40| aspro: avrà contribuito ad affliggerlo. Forse, ad onta dei nostri 265 1 | cose! Può chi vi considera affliggersi, se fortune cessò di sorridergli, 266 79| cambiamento di passeggio ci affliggesse. Non ho notato tutti i conforti 267 8 | pensassi a loro! quanto m'affliggessi di non poter compiere la 268 52| persona! La lor ricordanza mi affliggeva e m'inteneriva. Ma pensai 269 81| affetto.~Questi mutamenti m'affliggevano profondamente. Schiller, 270 85| Oroboni, pur la sua morte mi afflisse molto. Io sapeva ch'egli 271 66| Quanto queste perdite m'afflissero!~ ~ 272 99| era ancor libero, e me n'afflissi, temendo che avesse ad esser 273 83| e che rimaneane vieppiù afflitto, e nulla mai più mi dissero 274 50| fratello. In quella casa affluiva tutto ciò non solo che avea 275 99| udita la mia felicità, s'affrettò a venire per alcuni giorni 276 50| al povero ed al ricco t'agevola il vero conoscimento de' 277 34| po' d'immaginativa capirà agevolmente quanto un foglio simile 278 82| volse più giorno ch'io non m'aggirassi lungamente col pensiero 279 88| ginocchio ch'ei più non avea. Aggiugneasi che l'osso era stato mal 280 23| attristarono alquanto, e vi s'aggiungea forse quel penoso sentimento 281 14| anche perché i patimenti aggiungono valore all'uomo, e voglio 282 96| strana! Tal rimembranza, aggiunta alle altre, ruppe la selce 283 40| schiettamente dispiacermi. Se v'aggrada che favelliamo di cose più 284 62| dispetto degli sgherri.»~M'aggrappai alla finestra, egli mi disse 285 71| in capo del tavolaccio, m'aggrappava alle sbarre della finestra, 286 2 | trovandoli notabilmente più aggravati dall'età che non m'immaginava! 287 57| iracondo, e probabilmente l'ira aggravava il male fisico.~Fummo consegnati 288 72| non aver più nulla che m'aggravi la coscienza.»~«Io invece, 289 11| rispettare la loro confusione, d'aggregarle fra le anime ch'ei più onorava? 290 89| di circa settant'anni, fu aggregato a noi, reputandosi che l' 291 94| respiri, e ti dia amici che m'agguaglino in amore e mi superino in 292 58| passeggiava lentamente su e giù, agitando quel villano mazzo di grosse 293 32| d'espanderlo gridando e agitandomi.~Certo il lungo tirocinio 294 22| lusinghevoli pensieri m'agitarono brevi istanti. Mi vestii 295 58| Colui ch'io m'immaginava agitasse allegramente le chiavi per 296 26| moltitudine, che per quanto io m'agitassi e ne struggessi io n'era 297 17| l'inquietudine. Una mente agitata non ragiona più: avvolta 298 28| ora o due~Siffatte notti, agitate da forte caffè preso a stomaco 299 48| globi di fiamme e di fumo, agitati com'erano da furioso vento. 300 45| tollerabile, giacendo: m'agitava convulso, e conveniva alzarmi. 301 14| colloquio che ci fu conceduto m'agitò indicibilmente; tanto più 302 64| un pezzettino d'arrosto d'agnello da ingoiarsi in un boccone, 303 16| i nipotini; quant'egli agognasse contribuire alla loro felicità, 304 51| peggio; - sta meglio; - è in agonia.»~Tali risposte mi si diedero 305 78| governatore ci destinò un agostiniano, per nome P. Battista, intantoché 306 8 | che potrà egli riuscire? Ahimè! niente di più che un ottimo 307 24| occhi queste parole: «Et ait ad discipulos suos: Impossibile 308 55| nostri conoscenti! Fingemmo d'aiutarli a por giù i materassi, e 309 77| nella virtù umana e negli aiuti della Provvidenza, un sentimento 310 74| affinché uno servisse d'aiuto all'altro.~Io aveva anche 311 56| mattino partivamo d'Udine, ed albeggiava appena: quell'affettuoso 312 34| degnissimo ch'io rischiassi alcunché per temprargli le angosce 313 19| particolarmente all'imperatore Alessandro, che mi rispondea colla 314 99| sembrarono eterne, e la lettera alfin comparve.~Oh qual gioia 315 91| qualche libro di più, d'avere alimenti men disgustosi.~«Ma non 316 62| erano di cuoio non tinto, allacciati. Il cappello era bianco.~ 317 69| Quello sbocco di sangue alleggerì i miei mali. Intanto fui 318 64| vedevamo. Essi non potevano alleggerire la nostra condizione se 319 82| penitenze per ottener da Dio che alleggerisca i mali del fratello!~Questi 320 33| seguente proposizione, cioè che alleggerissimo entrambi il peso della nostra 321 77| amicizia mia per Maroncelli alleggerivano sempre più le mie afflizioni. 322 55| Fusina.~Ivi giunti, trovammo allestiti due legni. Montarono Rezia 323 66| di quella che dopo averli allevati con infinite cure se li 324 65| ispalla. Io, che mi trovava alloggiato in capo del corridoio, passava, 325 66| soprintendente; all'altra estremità alloggiava un caporale con moglie ed 326 2 | sentii così angosciato di allontanarmi da' parenti. Non credulo 327 76| Se questo calice non può allontanarsi, o mio Dio, sia fatta la 328 81| quanto c'increbbe ch'ei si allontanasse da noi, ed a lui pure increbbe 329 40| sedotta - ma pur conturbata, allontanata da pensieri nobili e santi. 330 64| momento che Schiller s'era allontanato due passi dalla porta, e 331 84| un intimo amico. S'ei s'allontanava, io aspettava con innamorata 332 | allor 333 60| dal mio impiego.»~Schiller allungava le labbra, ed avrei scommesso 334 55| accennarla!~Prima di varcare le Alpi, vieppiù mi si facea cara 335 90| venire da noi. Ce ne spiacque altamente; ma avemmo la buona sorte 336 43| tetti, ornata di camini, d'altane, di campanili, di cupole, 337 80| Quando veniva via dall'altare, dava una pietosa occhiata 338 11| perché. Per timidità? per alterezza? per prudente riguardo di 339 59| di avergli dimandato con alterigia da bere.~«Mio caro Schiller» 340 91| fanno due prediche, e s'alternano le due lingue. Dolcissimo 341 16| di dover, quindi in poi, alternare senza rifugio tra questa 342 72| lui che per me, in queste alternative di meglio e di peggio.~ ~ 343 77| molta dolcezza in quelle alternazioni d'affanni e di speranze 344 41| diceva io «ma è troppo altero da confessare il suo torto. 345 31| ambe le quali m'ispiravano altissima venerazione. In tali casi 346 | altr' 347 | altrettanto 348 57| alle sue mura, a ponente, s'alza un monticello, e sovr'esso 349 68| vicenda d'essere affamati. Alzammo alquanto la voce, e le sentinelle 350 86| era necessità muoversi, alzarsi, porsi a giacere, io dovea 351 68| gli occhi, poi li tenne alzati, giungendo le mani in atto 352 46| sonno, m'alzai. «Stando alzato» diss'io «sarò più forte 353 77| di poesia, tutte le più amabili doti di mente e di cuore 354 7 | finestra, con una grazia amabilissima, godendo ch'io lo vedessi. 355 63| destava una dolce gara d'amabilità ne' pensieri, e quel contento 356 32| sempre troppo brevi, rompendo amabilmente la monotonia del mio perpetuo 357 27| i retti giudizi di Dio, amandoli ed estinguendo in me ogni 358 44| sorelle così indulgenti, così amanti. Il desiderio ch'io sentiva 359 40| andava sclamando «quanto meno amara tu sei d'una conversazione 360 6 | giornate, allora sentii amaramente il peso della solitudine.~ 361 2 | madre diceva con melanconica amarezza: «Ah, il nostro Silvio non 362 70| Parliamo di Dio; eccitiamoci ad amarlo; ci sovvenga ch'egli è la 363 32| Oh come cento volte più amaro della sua lontananza erami 364 96| numero di coloro che ti amarono, siccom'era ignorata da 365 22| sentiva d'avervi amato e d'amarvi! Quando fummo usciti dalla 366 16| calma. Io sapeva quant'egli amasse sua madre, suo fratello, 367 69| quell'istante, pareva che ci amassimo anche più dolcemente, più 368 83| e Giuseppina altra mia amatissima sorella; che forse Marietta 369 12| E quando, dopo ingegnose ambagi preparatorie, ebbi il coraggio 370 5 | tentazione di farlo mio ambasciatore, e forse un mio viglietto 371 26| tutto n'era coperto, e l'ambiente ne conteneva infinite, sempre 372 32| secondini mi dicean cose ambigue dell'amore di quella ragazza, 373 19| mandò o condusse quindi in America. Là il giovine re senza 374 8 | come figli miei e come tali amerò sempre. Dio sa, quante volte 375 17| si dicano all'orecchio: «Amiamoci solamente fra noi; gridando 376 60| avanzarsi verso me e tendermi amicamente la mano, il suo aspetto 377 38| sarò sempre pronto ad udire amichevolmente tutte le vostre opinioni, 378 26| moscerini e zanzare, e mi si amicò sino a venirmi sul letto 379 77| Dopo la morte d'Oroboni, ammalai di nuovo. Credeva di raggiungere 380 66| moglie del soprintendente era ammalata da lungo tempo, e deperiva 381 77| sepolcro. Ogni volta ch'egli ammalava io tremava; ogni volta che 382 48| merito evvi a non lasciarsi ammazzare da un carnefice, ma rendersi 383 29| diceva ella, né rubato né ammazzato!~Insomma, io che m'era affezionato 384 84| può tornar vantaggiosa all'ammendamento d'alcune anime; ma credo 385 21| potersi con rigore di logica ammettere Dio e ricusare il Vangelo; 386 87| succeduto a Paulowich), venne ad amministrare i sacramenti all'infelice. 387 48| Palpitando, raccapricciando, ammirando, stetti sino all'aurora 388 86| E doverlo continuamente ammirare pel suo coraggio e per la 389 36| inutili; perché mentre sono ammiratore dell'ingegno di Tacito, 390 33| il nome «uno dei vostri ammiratori: so tutta la vostra Francesca 391 20| impostura non è creduta, ammirerebbe poscia in secreto la nostra 392 22| ella e tutti i forestieri ammirino questo luogo: per me è un 393 92| vedessi chi che si fosse non ammise eccezione.~Appena fui convalescente, 394 91| annuncio della libertà.~«Ammutoliscono?...» disse il direttore 395 12| ispiravi in colui che ti amò senza vederti! La mia immaginativa 396 34| di colombi indipendenti amoreggiava, svolazzava, nidificava 397 66| avea tre figli, belli come amorini, ed uno ancor lattante. 398 65| scala, si traversava un ampio cortile, e s'andava sovra 399 79| soprintendente, i loro cari amplessi, dove avevamo veduta inferma 400 88| questo per altro ci venne ampliato, facendo cioè un'apertura 401 87| appena venuto il permesso di amputarla...»~«Che? ci vuole un permesso?»~« 402 88| Ei pativa, come tutti gli amputati, sensazioni dolorose ne' 403 | an 404 27| digressioni d'ogni specie, da analisi or di questo or di quel 405 38| intanto la incominciava, analizzando con fedeltà l'essenza del 406 26| conteneva infinite, sempre andanti e venienti per la finestra 407 18| mesto per più giorni.~Nell'andarmene, salutai due de' poveri 408 7 | consueto godimento si era di andarmi rinnovando l'enumerazione 409 56| avanti di decidere ove s'andasse ad alloggiare. Allora la 410 43| sotto gli occhi di chiunque andassero, gli sarebbe impossibile 411 92| quale io sapeva di quanto andassi debitore. Egli erasi adoperato 412 52| il dì e tutta la sera. Ma andati a letto, spento il lume, 413 23| aver traversato parecchi ànditi e parecchie sale, arrivammo 414 50| non so chi vi sia.»~Ed andossene turbato, e guardandomi con 415 43| buzzolai! Il giorno che andrai in libertà sovvengati di 416 68| che quello del carnefice, andrò a dimandare l'elemosina.»~ 417 20| riferiva ad ogni proposito aneddoti curiosissimi. V'era alcun 418 81| perdonavano cordialmente! come anelavano di persuaderci che non erano 419 40| oppor loro l'espressione di aneliti che onorino l'umanità, tornerò 420 49| permesso de la Commission. Anemo, digo, corrè dunque a dimandar 421 4 | signore, ve n'è che sono angeli, quanto al cuore. E s'ella 422 94| viveavi più, una creatura angelica ed infelice, ch'io aveva 423 1 | questa risposta, il signor Angiolino mi guardò spaventato, e 424 14| terra! pregarlo con voce non angosciata che venisse ancora a vedermi, 425 95| straziarono il cuore.~Benché angosciatissimo qual io m'era per tante 426 86| sue serenità! ah, ciò m'angosciava in modo indicibile!~ ~ 427 17| sinistri presentimenti che mi angosciavano, lo sforzo che facevamo 428 34| inimicizia e frode!~Tai dubbi m'angustiavano, m'avvilivano. No; per la 429 82| voluto ch'io solo patissi le angustie del carcere: anch'ella ha 430 44| dopo aver rappresentato con animatissimo quadro un tratto della mia 431 6 | un pensiero che non fosse animato dal desiderio di conformarmi 432 7 | Quanto amore in quella cara animetta! Come avrei voluto poterlo 433 44| era per funesto accidente annegato nel Ticino un valentuomo 434 97| salvare un infelice che s'annegava; ei disse: «Sarò sempre 435 79| di cancelleria con altre annesse furono ridotte a carceri. 436 48| arsi se non i forni e gli annessi magazzini, con grande quantità 437 44| del più brutto de' miei anniversari Io era stato arrestato il 438 86| potesse essere determinato per anniversario delle grazie. Ma il dicembre 439 29| non vedo il mio amante, mi annoio dappertutto fuorché qui».~« 440 80| involati! Fra siffatti io annoverava pure alcuni libri di cristiana 441 91| terra ci accorò tanto, che annullò il piacere suscitabile dall' 442 99| dell'ospite; finalmente mi s'annuncia una visita.~Un gentile uffiziale 443 79| quelle fisionomie, le quali annunciano indubitabilmente l'abitudine 444 53| mezzodì l'inquisitore, ad annunciarci che bisognava andare. Il 445 51| ci rincresce di doverle annunciare la sentenza in pubblico; 446 83| direttore di polizia venne ad annunciarmi che a casa mia stavano bene.~« 447 14| fatto gl'interrogatorii, e m'annunciò con mistero una visita che 448 87| avesse la forza d'udirsi annunziare una dura necessità. Io l' 449 55| dimezzamento non ci venne poi mai annunziato officialmente, ma non v' 450 92| crebbe il male, che a sera ansava in guisa spaventosa, e temeasi 451 44| 13 di esso mese dell'anno antecedente. Parecchie tristi memorie 452 35| naturale ardimento, del mio anteporre ciò che mi piace a penosi 453 80| condannati, di sentenza anteriore alla nostra. Due di essi 454 70| può portare il suo furore anti-religioso fino alla tomba. Speriamo, 455 88| muro ed unendo la nostra antica tanai a quella già abitata 456 21| corrente delle opinioni anticristiane e non sapersi elevare a 457 17| assolutamente antifilosofico, anticristiano.~S'io fossi predicatore, 458 23| ch'io vedeva non m'erano antipatiche, ma serbavano una serietà 459 57| corridoio sotterraneo, dove ci s'apersero due tenebrose stanze non 460 24| polvere, e sbadatamente apertala, mi caddero sotto gli occhi 461 19| Condé m'accolse a braccia aperte, ma la sua amicizia nulla 462 91| stato graziato.»~Andammo ed apettavamo con ansietà quel terzo. 463 39| continuar buonamente la mia apologia del Cristianesimo?»~Ci pensai 464 81| morali.~Dopo varie ricadute d'apoplessia, si fece portare all'ospedale 465 36| imperatore Giuliano per la sua apostasia e pel filantropico tentativo 466 67| mie febbri, ch'ei potesse appagarmi; ed essere necessario ch' 467 75| D. Fortini.~Quando fummo appaiati in tutte le carceri, il 468 97| quegli «sono coloro che appaiono più semplici.»~«Se così 469 19| s'assegnasse un decente appannaggio. Venni arrestato, condotto 470 38| frequente, e finalmente appare una civiltà senza schiavi, 471 49| religione! Non farei io meglio d'apparecchiarmi a veder le fiamme entrare 472 47| di prevedere la morte e d'apparecchiarmivi.»~ ~ 473 69| poco tempo. Abbi la virtù d'apparecchiarti alla mia perdita; ispirami 474 15| a Torino. Già t'abbiamo apparecchiata la stanza, e t'aspettiamo 475 91| ci portarono il pranzo. Apparecchiavamo la nostra tavola, il che 476 79| balzava dal nostro lato per l'apparente motivo di stendere al sole 477 38| per non essere e per non apparire indispettito.~Scherzai sul 478 17| infelicità, quanto dall'apparirmi brutta, indegna dell'uomo, 479 59| veneriamo perché sappiamo che appartennero a valentuomini, le quali 480 59| ispirare venerazione se fossero appartenute ad altri mortali! E così 481 91| numero de' condannati comuni appartiene all'uno o all'altro di que' 482 48| d'ora, quando, ridesto, m'apparve un'immensa luce nella parete 483 58| quel fiore infatti oh come appassì! Rivide un giorno la luce, 484 98| della mia lingua.~Io amo appassionatamente la mia patria, ma non odio 485 44| ispirava un'infinità di cose appassionate. Dopo avere scritto ore 486 80| era aumentata, ed erami appassionato per quella lingua. Quanto 487 81| vide presso il suo fine, appellò a sé quegli amici, e disse: « 488 34| e due per guadagnare un'appendice al suo salario».~Oh brutta 489 34| dell'incognito, che fare? Appigliarsi ai severi, gretti consigli 490 13| traluce loro, sono capaci di applaudirla un istante, ma tosto dopo 491 40| obbligato in coscienza d'applaudirmi».~Ma di settimana in settimana, 492 32| raddolcito l'indole. Il suo soave applauso erami stato impulso a non 493 88| paziente del mio compagno?»~M'applicai quindi ad imitare, quant' 494 8 | nel dolce divisamento d'applicarmi ad ingentilirlo; e fantasticando 495 44| cuore, e pargoleggio così? Applichiamoci ad altro.»~Cercava allora 496 1 | carceri dirimpetto. Mi appoggiai alla finestra, e stetti 497 56| col fazzoletto agli occhi, appoggiata al braccio d'un garzone 498 60| faccia al primo che mi s'appressasse.~«Che fa ella?» disse il 499 47| ella me le rendea perché appressavasi l'epoca delle sentenze, 500 21| religiosi come uomo che li apprezza e non v'è straniero; ma 501 77| altro compagno, capace d'apprezzarlo come lo apprezzava io, - 502 56| sventurati! Ah, tanto più le apprezzo, dacché, negli anni della