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| Silvio Pellico Le mie prigioni IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale
Capitolo grigio = Testo di commento
1003 55| camerieri che ci portassero da cena e l'occorrente per dormire.
1004 81| breve morì. Possedeva alcune centinaia di fiorini, frutto de' suoi
1005 3 | mentali, sembravano avere centuplicato in me la possa del dolore.
1006 9 | ed ho sì poco tempo da cercare!»~E senz'altro, diessi con
1007 19| questi ottenere?»~Sebbene io cercassi di stare in dubbio, un'invincibile
1008 38| lumi della ragione aveano cercato il vero, ma non s'era mai
1009 78| opportunità che sovente indarno si cercherebbero ne' libri e ne' nostri proprii
1010 57| più orribilmente, con una cerchia di ferro intorno a' fianchi,
1011 61| cimitero, il laghetto della Certosa, ed i selvosi colli che
1012 42| Era il signor Caporali di Cesena. Questi mi vide, mi fece
1013 62| guardie erano tali, che cessammo, avvertendoci di ricominciare
1014 89| tutte le ire degli uomini cessano, ed ove pregavamo che a
1015 72| dì seguente la febbre era cessata, e del petto stava meglio,
1016 64| perché d'allora in poi non cessava più d'offrirmene.~ ~
1017 32| qualche conforto; ch'io non cesserei mai di benedirla e di far
1018 15| io era necessario, ch'io cessi d'esser loro tale, e la
1019 39| orgoglio! - No, ciò non va. Cessiamo affatto il carteggio. -
1020 39| il carteggio. - E se lo cesso così asciuttamente, non
1021 63| sulla fede sgombrarono: Ubi charitas et amor, Deus ibi est.~ ~
1022 79| giorni la loro madre; qualche chiacchiera col fabbro, che aveva pur
1023 99| lunghe. Feci colezione, chiacchierai, passeggiai in istanza e
1024 47| esitava; ma la voglia di chiacchierare non era l'infima delle sue
1025 99| posi a letto, e dopo aver chiacchierato alquanto coll'ospite brigadiere
1026 29| destò non fu quello che si chiama amore, confesso che alquanto
1027 67| si fermò sulla porta. Lo chiamai.~«Non ho tempo» rispose
1028 93| tornava ad essere violenta. Chiamammo il medico: era un certo
1029 64| mise tutti a quello che chiamano quarto di porzione, cioè
1030 4 | mezzanotte, due secondini (così chiamansi i carcerieri dipendenti
1031 4 | in Dio? - E che importa chiamar prodigi, o no, i reali sublimi
1032 40| sono sforzato finora di chiamarvi ad altri soggetti, e voi
1033 58| aveva impresso.~«Come vi chiamate?» gli dissi.~«La fortuna,
1034 27| perfetto, e che i mortali sono chiamati, secondo le finite loro
1035 48| d'uomini e donne che si chiamavano: Tognina! Momolo! Beppo!
1036 11| Sì, quella disgraziata chiamavasi Maddalena. Quando le sue
1037 33| intesi da Tremerello» così chiameremo il confidente «che voi,
1038 25| nel loro senso. M'appariva chiaramente quanto foss'ella il codice
1039 41| corrispondenza; ma parliamo chiaro. Noi non ci amiamo. Ci scriveremo
1040 65| lasciarmi avvicinare da chicchesifosse. Le parole che quei condannati
1041 45| passeggiava con diffidenza, e chiedeva a me stesso s'io fossi impazzato
1042 99| che il dover suo teneva a Chieri; ma udita la mia felicità,
1043 37| quarti mi cadde di mano; mi chinai per prenderlo, e nel breve
1044 60| tornò a tastarmi il polso, chinandosi inquieto a guardarmi, come
1045 37| breve spazio di tempo del chinarmi e del rialzarmi, mutai proposito
1046 58| dal comandare».~Ma tacque, chinò la sua lunga schiena, prese
1047 62| quale furono fermati con chiodi che si ribadirono sopra
1048 56| garzone mesto, che alle chiome biondissime parea tedesco,
1049 79| un caporale che sonava la chitarra; e per ultimo un innocente
1050 34| tua bontà m'affida!».~E chiudea la mia orazione intenerito,
1051 23| rivoltavano dolcemente a guardarmi chiudendo la porta. Il custode non
1052 65| vicino a me le guardie, e ciarlavamo. Una d'esse, per nome Kral,
1053 30| s'ella non vuol ciarlare, ciarlerò io.»~«Del vostro amante,
1054 47| virtù.~«Non dica poi che son ciarlone; io non volea proprio aprir
1055 44| divento io schiavo delle cieche brame del cuore, e pargoleggio
1056 62| pungenti stecchi, - un vero cilicio: al collo una pezzuola di
1057 23| ed io udiva coloro che in cima di esso parlavano alquanto
1058 42| zanzare, ed il letto era tutto cimici?»~«Il comando non è venuto
1059 24| volgare, la sapienza de' cinici.~Quell'infame tempo durò
1060 79| di passeggio fu dapprima cinto di steccato, sicché nessuno,
1061 46| malefici enti che sembravano circondarmi e pascersi de miei dolori.~
1062 48| là quella sciagurata? e circondata forse dalle fiamme? Oh potessi
1063 65| Brünn e molto tratto di circostante paese.~Nel cortile suddetto
1064 79| spettacolo bellissimo delle circostanti colline e della sottoposta
1065 14| convenne separarci.~Nelle circostanze in cui era l'Italia, io
1066 64| ch'ei mi recò un piatto di ciriege, e una volta alcune pere,
1067 57| monarchia austriaca. Era cittadella assai forte, ma i Francesi
1068 17| gridando che tutti sono ciurmaglia, sembrerà che siamo semidei».~
1069 11| che parea di condizione civile. Benché non potessi gran
1070 41| vita».~Così finì la mia clandestina relazione con quell'uomo -
1071 83| Se avvenne qualche lieve clandestinità, non fu se non quando il
1072 78| ed i costumi delle varie classi sociali. Dappertutto ei
1073 82| l'Imperatore; tratto di clemenza degnissimo di sì magnanimo
1074 55| incatenato, condotto in climi orrendi, destinato a languire
1075 14| miei martirii!»~Stolta e codarda brama! Iddio non l'esaudì,
1076 56| calamità, ne conobbi pur di codarde, che mi rinnegarono e credettero
1077 37| incredulità. - E finalmente se codesto Giuliano si manifesta d'
1078 50| del mattino, Tremerello coglie un'occasione per venire
1079 96| condannato che si lasciò cogliere il viglietto e sembrommi
1080 79| niente dormito la notte, coglievano volentieri l'occasione d'
1081 16| fratello, le sue sorelle, il cognato, i nipotini; quant'egli
1082 27| meglio io sapea tutte le mie cognizioni, tutte le mie idee sopra
1083 9 | portavano semplicemente nome, cognome e patria di qualche infelice,
1084 98| amico.~A Buffalora ei fece colazione: io era troppo angosciato,
1085 18| sa perché? l'afferrò pel collare e lo cacciò in casa. Mi
1086 8 | mettere quel fanciullo nel collegio de' sordi e muti, e di aprirgli
1087 61| della Certosa, ed i selvosi colli che ci divideano da' famosi
1088 23| alle prigioni di polizia, collocate ad un piano inferiore, ov'
1089 37| due brani un sull'altro, e collocato di nuovo come prima l'indice
1090 69| forza, e poté tornare ai colloqui amicali. Oh come l'udire
1091 24| molaris imponatur circa collum eius et projiciatur in mare,
1092 7 | il trasporto con cui mi colmava di carezze. Quanto amore
1093 20| piacere della sua amicizia, ci colmerà forse d'ingiurie. Ma ogni
1094 20| forse il disgraziato che ci colmerebbe d'ingiurie vedendo che una
1095 34| moltitudine prodigiosa di colombi indipendenti amoreggiava,
1096 28| d'un altro su Cristoforo Colombo.~Siccome l'ottenere che
1097 9 | non v'era Dio.~Dopo una colonna di tai bestemmie, ne seguiva
1098 9 | contaminate da goffe pitturacce di colore, non oso dir quale; e ne'
1099 19| il trono di Francia, lo colpì a Bologna quella funesta
1100 7 | ladroni, e la legge li aveva colpiti. Il misero orfanello veniva
1101 64| Una mattina, spazzando, colse il momento che Schiller
1102 73| d'un intelletto elevato e cólto, e d'un sentimento caldo
1103 83| bene.~«S.M. l'Imperatore comanda» diss'egli «che io le partecipi
1104 58| qui bisogna divezzarsi dal comandare».~Ma tacque, chinò la sua
1105 37| superba scritta.~Siedo, fo combaciare i quattro pezzi sulla Bibbia
1106 70| disse aver dovuto egualmente combattere il pensiero del suicidio.~«
1107 37| che indi mi stuzzichi a combatterlo, colla secreta speranza
1108 26| 26-~ ~Quando questi combattimenti furono cessati, e sembrommi
1109 9 | parole di Pascal:~«Coloro che combattono la religione imparino almeno
1110 3 | obbiezioni, con cui suole essere combattuta, non mi parevano un gran
1111 28| fiducia mi raccontò un idillio comico-serio che mi commosse.~ ~
1112 4 | risoluzione più tardi, ma cominciai a ruminarla e quasi volerla
1113 88| della febbre vulneraria, cominciarono gradatamente a ristorarlo
1114 11| Maddalena. Una volta avea già cominciato la prima sillaba vocativa: «
1115 20| ciò ch'io reputava esser commedia in lui, l'anima sua mi pareva
1116 93| ricrearci. V'era un teatrino di commedianti, e vi ci condusse. Ci diede
1117 31| ch'io gliel traducessi e commentassi. E dicea:~«Vorrei che ogni
1118 81| prestito ad alcuni suoi commilitoni. Allorché si vide presso
1119 74| odiare alcun uomo, e di commiserare gl'ignoranti ed i barbari,
1120 51| presidente, con atto di nobile commiserazione, mi disse che la sentenza
1121 70| quelle effusioni di cuore commisi una colpa. Io aveva giurato
1122 49| senza el permesso de la Commission. Anemo, digo, corrè dunque
1123 18| fece per correre a me mi commossero deliziosamente. È cosa sì
1124 80| vincoli, e la sua voce si commovea. Quando veniva via dall'
1125 55| In Udine ci accadde una commovente sorpresa. Giunti alla locanda,
1126 95| sventure che m'accaddero. Oh commoventi memorie! Oh passato sì cosparso
1127 66| È indicibile quanto si commovesse esprimendomi la compassione
1128 56| bontà di quella gente mi commoveva più ancora di quella de'
1129 62| mia.~Oh qual gioia, qual commozione m'invase!~M'alzai dal pagliericcio,
1130 22| la sentenza di morte e la commutazione di questa pena in quindici
1131 47| che vi saranno parecchie commutazioni di pena. Dio volesse che
1132 50| e le gondole del lago di Como e quelle del lago Maggiore,
1133 33| aspettare. Faccia con suo comodo. Soltanto mettiamoci in
1134 62| sì col capo, e se n'andò compassionandomi.~Io avrei veramente volentieri
1135 32| La povera fanciulla mi compatì, ma nello stesso tempo mi
1136 56| non fossimo costretti a compatirci a vicenda e ad amarci!»~
1137 59| signore! abbia pazienza, e mi compatisca. Sarò ferreo ne' miei doveri,
1138 11| raccontavano i loro dolori, ella compativale e gemeva, e ripeteva: «Coraggio,
1139 56| straniera. Ah il buono è sempre compatriota degl'infelici! Quando fummo
1140 9 | giudice, ecc. Altre erano compendi d'autobiografia. Altre contenevano
1141 64| Schiller, quanto non era compensata dalla nobiltà del suo cuore!
1142 99| indizii di somma pietà. Dio la compensi di tutte le angosce che
1143 52| figli che lor restano, un compenso per quello che pèrdono?~
1144 14| Insomma, è suo padre; si compiaccia di seguirmi».~Lo seguii
1145 91| loro pranzo» disse «ma si compiacciano di seguirmi; v'è di là il
1146 72| quelle che vennero non furono compiacenti. Ben ci disponevamo a ripigliare
1147 3 | bacchettone né avvilito, mi compiacqui di non punto curare i possibili
1148 33| di dirvi che nessuno vi compiange più di me, che nessuno vi
1149 58| non vedrebbe mai più: io compiangea in lui un fiore splendido
1150 91| Favellammo sino a sera, compiangendo gli amici che restavano.~
1151 98| vocazione dell'uomo, di amare e compiangere e giovare.~Il brigadiere
1152 60| soprintendente mi tastò il polso, mi compianse: era uomo di gentili maniere,
1153 12| Signore! Possa tu essere compianta e rispettata da tutti quelli
1154 8 | affliggessi di non poter compiere la loro educazione! quanti
1155 21| quest'ultimo avesse dato il compimento a tutte le possibili indagini
1156 92| destinata persona di più compita educazione. Ci trattò sempre
1157 35| servire, diceva egli, due così compiti signori. Ciò era assai in
1158 15| sacrificare alla virtù. E sarebbe compiuto il sacrificio di cui siamo
1159 82| quelli erano i soli che si componessero in carcere, pel fratello
1160 61| accompagnato da Schiller. Componevano il pranzo due pentolini
1161 12| benedicevi Dio; garrivano, e tu componevi le loro liti. Se alcuno
1162 28| faceva il primo getto d'ogni componimento sul tavolino o su cartaccia
1163 7 | dirò perfettamente, ma in comportevole guisa, il mio partito. Vidi
1164 75| scrivendole. Maroncelli compose così, a poco a poco, e ritenne
1165 28| scriveva io di cose letterarie. Composi allora l'Ester d'Engaddi
1166 54| Maroncelli mi leggeva le sue composizioni letterarie, ed io gli leggeva
1167 75| nel suo sotterraneo avea composti molti versi d'una gran bellezza.
1168 11| dipingere l'uomo, ente sì composto) fra quelle voci femminili
1169 75| uso de' nostri denari per comprar libri. Non fummo esauditi
1170 7 | commettere l'indegna azione di comprare l'impunità col procacciare
1171 86| arresto. Ché se non voleasi comprendere il tempo del processo (e
1172 85| corridoio il romore mal compresso di parecchi camminanti.
1173 72| non ci davamo la pena di comprimere la voce. Maroncelli nel
1174 89| assai piacevole.~Volendo computare la mia pena non dall'epoca
1175 73| delle carceri.~Mi confessai, comunicai, e presi l'olio santo. Fui
1176 74| Oh quante cose avemmo a comunicarci, a ricordare, a ripeterci!
1177 70| critica, e la dottrina della comunione cattolica consistere in
1178 70| confronto delle diverse comunioni evangeliche, vedevamo essere
1179 72| sacramenti. Ma se ora mi si concede un prete, t'assicuro che
1180 72| non avevano l'arbitrio di concederla. La nostra vicendevole brama
1181 99| era ben felice ch'io gli concedessi di profittarne, ecc. ecc.~
1182 71| governatore di Brünn ci concedeva provvisoriamente di tener
1183 51| dissi.~«Da quest'istante le concediamo» soggiunse «la compagnia
1184 83| ancor fatto a nessuno.»~«Concedo esser prova di benignità
1185 87| La mia compagnia gli fu conceduta.~L'abate Wrba, nostro confessore (
1186 48| del giorno, perché io mi concentrava di più nella preghiera.
1187 84| non vedo i miei simili, concentro il mio amore su troppo picciolo
1188 59| giudicammo dapprima cattivo, concepiamo migliore opinione, allora,
1189 90| ch'io conobbi mi fecero concepire un'opinione assai vantaggiosa
1190 24| sopprima ogni relazione concernente il processo. Solo dirò che
1191 96| custodire altrove. Non mi si concesse per altro di mostrarmi ad
1192 59| senza indulgenza, senza concessione d'abusi, e tanto più i prigionieri
1193 29| già avevano preso un buon concetto di me, e sapeano ch'ell'
1194 3 | anni sentissi, sfuggiva di conchiudere: «Sii dunque conseguente!
1195 26| e falsa virtù. «Ebbene» concludeva io «soffri, indegno! Se
1196 63| cessò. Le nostre opinioni concordavano su tutti i punti essenziali.
1197 82| compagno di ferri. Qual concorso d'idee patetiche e religiose!~
1198 37| Malignità volgare, che condannai mille volte in altri, via
1199 27| mentr'io era costretto a condannarmi di mille infedeltà a Dio,
1200 69| disperazione che il mio intelletto condannava.~Ma Dio invece volle conservarmi.
1201 17| quelle ch'io conosco, e meno condannevoli. Ma quella che m'aveva fin
1202 19| Il solo buon principe di Condé m'accolse a braccia aperte,
1203 21| aver gran cognizione di Condillac e di Tracy, li venerava
1204 63| in altrui un'abitudine di condiscendenza che s'andava formando, finimmo
1205 61| minestra, l'altro legumi conditi con salsa tale, che il solo
1206 65| cortile uomini di varie condizioni estranei al castello, i
1207 18| complimento, e le naturali condoglianze sentendo ch'io fossi in
1208 91| della nostra. Queste erano condotte nel medesimo oratorietto
1209 1 | consegnò al custode, e questi, condottomi nella stanza a me destinata,
1210 51| dieci antimeridiane. Mi conduce nella sale della Commissione,
1211 80| dicendoci che non poteano condurci in chiesa e tenerci separati
1212 91| tanti amati, e non potendo condurli con noi! Chi sa quanto tempo
1213 23| me se non quando aveva da condurmi nella sala ove si adunava
1214 89| male attaccaticcio, e ne condurrà nella tomba, se non insieme,
1215 53| entrare in gondola, e ci condussero in città. Approdammo al
1216 77| trovava sempre soggetti confacentisi alla disposizione del mio
1217 6 | avervi fatto di buono, lo confermava, lo avvalorava di ragioni
1218 8 | crescesse in intelligenza, e confermavami nel dolce divisamento d'
1219 72| il tedesco! Potrai almeno confessarti! lo ho domandato un prete
1220 18| sarei un ipocrita se non confessassi che ne fui mesto per più
1221 72| prete, t'assicuro che mi confesserò di cuore e perdonando a
1222 31| dacché vivo, bisogna ch'io confessi che, esaminatolo bene, lo
1223 70| 70-~ ~Gli confidai la tremenda melanconia ch'
1224 52| processo, ed io del mio, ci confidammo parecchie carcerarie peripezie,
1225 39| di non essere forte, ora confidandomi i suoi amori, e l'impero
1226 70| giurato a Giuliano di non confidar mai ad alcuno, palesando
1227 8 | della bontà; egli imparerà a confidarmi i suoi dolori, i suoi piaceri,
1228 62| era tentato di suicidio. Confidava che la mia debolezza di
1229 30| simile slancio di filiale confidenza, io tosto mi svincolai dalle
1230 34| indurmi a fare importanti confidenze al novello amico? Forse
1231 15| sofferto e soffrisse ancora.~«Confido» mi disse il padre «che
1232 8 | sbirro.~Queste riflessioni mi confondeano, mi sconfortavano. Ma appena
1233 59| un'immagine di Catilina, e confondendolo con Collatino, sognava di
1234 21| facezie del mio vicino mi confondevano, sebbene non potesse sfuggirmi
1235 85| gridandogli con lagrime:~«Non so conformare la mia volontà alla tua,
1236 85| volontà alla tua, eppur voglio conformarla; opera tu in me questo miracolo!»~
1237 6 | animato dal desiderio di conformarmi ai decreti di Dio.~Le formole
1238 30| divenne più rispettosa, più conforme al mio desiderio, e gliene
1239 70| che di nuovo c'è dato, per confortarci a vicenda colla religione.
1240 16| redimere, di non poterlo almeno confortare colla mia presenza e colle
1241 40| non aveva alcuno che lo confortasse.~Mi sfuggì dalle labbra,
1242 74| essere finalmente indivisi ci confortava. Oh quante cose avemmo a
1243 1 | alcuna delle dolcezze che confortavano la mia vita; non più libertà,
1244 79| affliggesse. Non ho notato tutti i conforti che avevamo nel luogo che
1245 75| occasione di sempre nuovi esami, confronti, giudizi, rettificazioni,
1246 62| pover'uomo strabalzò e si confuse; poi disse:~«Spero che non
1247 50| veduto. Il custode parea confuso. L'uomo nuovo prese la parola:~«
1248 39| opinioni, se alcuno s'accinge a confutarle non ascoltano, ridono, ostentano
1249 22| consegnò al carceriere, e, congedandosi da me, m'abbracciò intenerito.~ ~
1250 39| ultima volta a Giuliano, di congedarlo con una buona lezione sulla
1251 40| per un assoluto sprezzante congedo.»~ ~
1252 10| lungo tempo a guardarlo, a congetturare da' suoi moti se fosse tranquillo
1253 74| nostra gioia, ch'era immensa, congiungeasi ad una immensa compassione.
1254 83| alle istanze di qualche mio congiunto, e consentire che mi fosse
1255 35| opposizione colla faccia di coniglio ch'egli aveva e col nome
1256 56| ancora di quella de' miei connazionali. Oh come io era riconoscente
1257 84| mortificato come uomo che ama, e conosce che altri nol cura.~ ~
1258 99| le gentilezze di persona conoscente di mio padre, e partii verso
1259 43| Giuliano.~Alle nuove mentovate conoscenze di concaptivi s'aggiunse
1260 94| guardai nello specchio se si conoscesse ancora ch'io avessi pianto.
1261 99| piacere l'intendere che conoscessero la famiglia di Maroncelli.
1262 97| commissario, e partii. Ci conoscevamo solamente da un mese, e
1263 85| Una porta viene aperta; conosciamo essere quella ov'era l'avvocato
1264 50| ricco t'agevola il vero conoscimento de' due stati - condizione
1265 24| scoprono, anche di persone non conosciute ma della fazione medesima!~
1266 2 | voluto non abbandonarli più, consacrarmi a sollevare colle mie cure
1267 28| alcune delle mie ore a lui consacrate, e talvolta un intero giorno
1268 55| quella nuova in segreto, ma conscia la Commissione.~Io non seppi
1269 57| con pene severe.»~Fatta la consegna, Maroncelli ed io fummo
1270 22| andiamo a Venezia, ove debbo consegnarla ad una Commissione speciale.»~
1271 51| chiamato il custode, mi consegnarono di nuovo a lui, dicendogli
1272 57| aggravava il male fisico.~Fummo consegnati al soprintendente dello
1273 90| possesso del massimo sapere conseguibile. L'intento del fondatore
1274 26| la gravezza, e non potei conseguire che mi mutassero di carcere,
1275 28| bevanda. Felice me quand'io conseguiva lo scopo! Più d'una volta
1276 84| lusso, disse una parola di consenso a mio favore; ed il caffè
1277 31| alquanto piacevole, alquanto consentaneo alla letizia?~Stante l'imprudenza
1278 87| otto giorni, l'aspettato consentimento giunse.~Il malato fu portato
1279 75| non fu durevole. Egli avea consentito che invece d'esser provveduti
1280 97| E mi sovvenne il cave a consequentiariis di Leibnizio.~Pur troppo
1281 69| condannava.~Ma Dio invece volle conservarmi. Quello sbocco di sangue
1282 1 | perpetua delle cose! Può chi vi considera affliggersi, se fortune
1283 30| di non temerli, bisogna considerarli con più attenzione e più
1284 82| quelle vergini io non ne considerassi con più tenera pietà una:
1285 34| povero Tremerello? Questa considerazione non è ella bastante ad impormi
1286 87| corpo così emunto, èsita a consigliarla. In tanta debolezza, si
1287 89| se non l'aria aperta, e consigliava di tenerlo il meno possibile
1288 51| la mia tranquillità, e mi consigliò a serbarla sempre, dicendomi
1289 6 | custode la sua biblioteca, consistente in alcuni romanzi di Scuderi,
1290 51| una lagrima per lui, e mi consolai pensando ch'egli aveva ignorata
1291 83| Imperatore il farle dire queste consolanti parole. Ciò non s'è ancor
1292 45| sembravami d'udir la madre consolare gli altri, entrando con
1293 52| Basterebbero gli altri lor figli a consolarli? Tutti erano amati quanto
1294 8 | piaceri, le sue brame: io a consolarlo, a nobilitarlo, a dirigerlo
1295 12| il compatire, l'amare, il consolarsi con belle fantasie che onorino
1296 14| violenza.~Egli si divise consolatissimo da me, ed io tornai nel
1297 32| colla sua dolce compassione consolato nelle mie miserie; e la
1298 91| di suo fratello, che lo consolò. A me disse che nulla c'
1299 70| esultavamo di scorgere tanta consonanza tra il Cristianesimo e la
1300 1 | non più libertà, non più consorzio d'amici, non più speranze!
1301 58| riputava impudente per lunga consuetudine d'incrudelire, volgea pensieri
1302 35| Nei casi ardui bisogna consultarsi fiducialmente con Dio, ascoltare
1303 87| conceduto che si tenesse un consulto. Venne il protomedico, approvò
1304 89| l'assistenza di Dio, per consumare degnamente il resto del
1305 27| erano rapite; s'io dovea consumarmi in carcere, o perire di
1306 74| belle, sì floride, erano consumate dal dolore, dalla fame,
1307 48| erano i forni pubblici, e la consumò.~La notte era oscurissima,
1308 9 | imposte, ma carta, con pareti contaminate da goffe pitturacce di colore,
1309 25| nel cinismo m'aveano molto contaminato. Ne sentii gli effetti per
1310 86| pure la pena si volesse contare dall'arresto. Ché se non
1311 84| se mescolata di qualche contatto colla società. Io almeno
1312 23| quella che più manteneva il contegno ed il carattere di carceriere.
1313 12| e metteva in silenzio i contendenti coll'imperiosità della voce
1314 61| pentolini di ferro, l'uno contenente una pessima minestra, l'
1315 32| lagnarsi, che finalmente sapea contenere le lagnanze vicine a prorompere,
1316 26| coperto, e l'ambiente ne conteneva infinite, sempre andanti
1317 9 | compendi d'autobiografia. Altre contenevano sentenze morali. V'erano
1318 35| promessoci dal carteggio, e ci contentassimo d'esserci conosciuti collo
1319 83| più.~Videro ch'io non mi contentava di tanto e che rimaneane
1320 77| pure annoverare fra le sue contentezze quella di vedermi con un
1321 18| Non avrei io dovuto esser contentissimo a tale annunzio? Eppure...
1322 24| cari parenti non m'avessero contenuto.~L'abitudine di tranquillità,
1323 1 | canzoni invereconde, e che conterrebbero uomini d'ogni fatta, e per
1324 79| uno piccolissimo, situato contiguamente al nostro corridoio, ed
1325 57| due tenebrose stanze non contigue. Ciascuno di noi fu chiuso
1326 68| potrei; perché la solitudine continua è tormento sì crudele per
1327 72| che provai.~Gli risposi, e continuammo il dialogo circa un quarto
1328 39| lettera? Non sarebbe meglio continuar buonamente la mia apologia
1329 3 | chi sa fin quando dovrà continuarsi? Ieri sera, avanti di addormentarmi,
1330 33| lasciarmeli trar fuori. Continuate.»~«Perdoni, sa; non dico
1331 40| favelliamo di cose più degne continueremo la corrispondenza, altrimenti
1332 94| che la virtù si compone di continui esercizi di tolleranza,
1333 6 | obblio.~L'intento di stare di continuo alla presenza di Dio, invece
1334 13| che susurravano sul mio conto.~«Tacete, bestioni, che
1335 21| fosse o no tempestivo il contraddire, mi dissi ch'era inutile,
1336 37| è virtù la quale non sia contraddizione!»~ ~
1337 30| alquanto dalla famigliarità contratta meco. Il ripiego valea poco:
1338 75| rinnovato, con minaccia, a chi contravvenisse, d'essere riposto in solitudine.
1339 70| sarò grato eternamente, se contribuirai a rendermi in questi ultimi
1340 16| nipotini; quant'egli agognasse contribuire alla loro felicità, quanto
1341 89| entro la stanza.~Io, come contubernale di questo, ed anche infermo
1342 40| non già sedotta - ma pur conturbata, allontanata da pensieri
1343 32| che vi prestai fede, e fui conturbatissimo di tanta sventura. Mi giova
1344 29| bruttina, ed era obbligato di convenire che i contorni e le forme
1345 68| sotto voce: «Quando ella conversa col conte Oroboni, parli
1346 14| Melchiorre Gioia, ma non conversai più co' ladri. Risposi al
1347 98| narratore, uomo alla buona, e conversante per fiduciale socievolezza,
1348 34| infelice ma stupendo, io conversava con Colui, gli occhi soli
1349 20| esser re.»~Mattina e sera, conversavamo lungamente insieme; e, ad
1350 41| Restai sbalordito!~«Le belle conversioni ch'io fo!» dicev'io con
1351 8 | caro fanciullo, con cui converso alla muta sì dolcemente!
1352 89| pensando tra me: «Poiché convien morir qua dentro, è meglio
1353 46| messo sotto il capezzale. Convieni ch'io avessi operato sognando
1354 37| potenti e sante ragioni che convincano quell'infelice! che lo traggano
1355 97| studiarlo, ed ogni giorno più mi convinsi della innocua e generosa
1356 95| tante volte a lieti amicali conviti: qui avea visitato tanti
1357 45| tollerabile, giacendo: m'agitava convulso, e conveniva alzarmi. Ovvero,
1358 97| sociali che promettono di cooperare nobilmente al ben pubblico
1359 25| rinnovai il proponimento di coordinare alla religione tutti i miei
1360 23| del già palazzo del Doge, coperta tutta di piombo.~La mia
1361 50| di più colto la città, ma copia di ragguardevoli viaggiatori.
1362 98| diceami Stundberger «si copra meglio il capo, procuri
1363 49| rispondeva: «Mi no gh'ho cor de lassarli abbrustolar.
1364 25| superiorità di tali scritture sul Corano e sulla teologia degl'Indi
1365 63| care parole, sentiva in core addolcirsi la mestizia e
1366 46| tutto il giorno; la sera mi coricai presto, e dormii l'intera
1367 48| undici.~Una notte, io m'era coricato alquanto prima del solito
1368 12| le risate scoppiarono in coro, ed io feci lì pienamente
1369 36| molto più in là di lui. Il coronato Giuliano credeva in Dio,
1370 89| totale disfacimento di due corpi così rovinati e bisognosi
1371 74| Schiller ed il medico. Il primo corre a me, e mi dice: «Abbiamo
1372 49| Commission. Anemo, digo, corrè dunque a dimandar sto permesso».~«
1373 8 | quando gli sorrido! Come li corregge quando vede che mi spiacciono!
1374 21| volgar cosa il seguire la corrente delle opinioni anticristiane
1375 18| vide, mi riconobbe, e volea corrermi incontro. La moglie del
1376 22| mille soavi rimembranze.~Oh corsia di porta Orientale! Oh pubblici
1377 95| Orientale, e ritrovarmi al Corso, e rivedere quelle case,
1378 87| sopra del ginocchio, dove la coscia cominciava ad esser sana,
1379 36| Quel sarcasmo sulla mia coscienziosità m'offese. Mi pentii d'aver
1380 74| colpito di me, trovandomi cosl deperito com'io era: ei
1381 95| commoventi memorie! Oh passato sì cosparso di piaceri e di dolori,
1382 37| io non osi ricomparire al cospetto di tanto Ercole. Rispondiamogli,
1383 49| gridava: «Ma, sior paron, cossa faremo de sti siori ingabbiai,
1384 59| carceriere: e Dio sa, se non mi costa assai più rincrescimento
1385 89| pur giovare. Era il signor Costantino Munari, amabile vecchio,
1386 24| essere stato lunghe ore al costituto, io tornava nella mia stanza
1387 14| se poteva! Nulla mai mi costò tanta violenza.~Egli si
1388 | costoro
1389 56| Chi sa che non fossimo costretti a compatirci a vicenda e
1390 86| il dolore era mite, e lo costringea soltanto a zoppicare. Poi
1391 59| spesso i condannati, di non costringerlo a trattarmi duramente.~Prese
1392 44| forza irresistibile parea costringermi a scrivere tutt'altro. Che?
1393 68| tra loro sanno benissimo crearsi un gergo, col quale dir
1394 8 | educatore per quella povera creaturina. A forza di ripetere il
1395 89| fidavano nella bontà di Dio, e credeano di riunirsi entrambe in
1396 40| sue vittime.~Ei fingeva di creder poco alla mia disapprovazione,
1397 4 | sempre fra disgraziati?»~«Crederà che sia per indifferenza
1398 3 | più religioso di prima, si crederebbe in dovere di reputarmi bacchettone,
1399 37| tanto della mia bontà da credermi incapace d'offendermi delle
1400 68| malvagio sgherro.»~«E se credessi che potessero far tanto»
1401 56| codarde, che mi rinnegarono e credettero vantaggiarsi ripetendo improperii
1402 12| lagnarsi, nel vilipendere, credono follia il compatire, l'amare,
1403 20| una sua impostura non è creduta, ammirerebbe poscia in secreto
1404 97| pubblico e le cui promesse sono credute da gran numero di gente,
1405 8 | sa che quel fanciullo non cresca sotto a' miei occhi, e non
1406 80| 80-~ ~I cresciuti rigori rendevano sempre
1407 48| unico pensiero il morire cristianamente e col debito coraggio. Ebbi
1408 36| imperatore era nemico de' Cristiani, ma che realmente io vado
1409 28| lombarda, e d'un altro su Cristoforo Colombo.~Siccome l'ottenere
1410 92| tempi tornando ad essere critici per tutta Europa si temessero
1411 76| disse ancora, baciando u n crocefisso che Kral gli porgea:~«Tu
1412 5 | custode e a' secondini. Crollavano il capo, e dicevano: «L'
1413 40| snobilitante! Invece di crucciarmi leggendo impudenze, invece
1414 34| un mezzo dubbio pur mi crucciava, non sovr'essa, ma su coloro
1415 49| vittime abbandonate a sì crudel fine?»~La continuazione
1416 45| faceva e si divertissero crudelmente a spaventarmi.~Stando al
1417 91| tavolaccio e prendere i nostri cucchiai di legno, quando il signor
1418 80| nudi, esaminavano tutte le cuciture de' vestiti, nel dubbio
1419 50| Lione presso un vecchio cugino materno, ricchissimo e degnissimo
1420 62| Gli stivaletti erano di cuoio non tinto, allacciati. Il
1421 95| questa città, al rivedere la cupola del Duomo, al ripassare
1422 34| intenerito, confortato, e poco curante delle morsicature che frattanto
1423 3 | compiacqui di non punto curare i possibili biasimi non
1424 53| vedemmo sulla loggia un curiale con una carta in mano. Era
1425 20| ogni proposito aneddoti curiosissimi. V'era alcun che di soldatesco
1426 17| sembrerà che siamo semidei».~Curioso fatto, che il vivere arrabbiato
1427 1 | sperando ch'io scherzassi. I custodi di carceri che tengono bettola,
1428 81| vecchiaia, e gli diedero la custodia d'altri condannati pei quali
1429 96| imperiale, invece di farmi custodire altrove. Non mi si concesse
1430 57| ladri ed assassini, sono ivi custoditi, quali a carcere duro, quali
1431 65| il quale unico languiva dabbasso.~«Buon passeggio!» mi susurravano
1432 81| persuasi e li stimavamo uomini dabbene!~Dacché fu lontano da noi,
1433 6 | Quando non fui più martirato dagl'interrogatorii, e non ebbi
1434 72| benedica!» sclamò «tu mi dài una grande consolazione.
1435 80| nel 1825 da un confessore dalmata inviatoci da Vienna, il
1436 58| signore, si burlò di me, dandomi il nome d'un grand'uomo.
1437 89| altro infelice, di salute danneggiatissima, e di circa settant'anni,
1438 66| degrada l'uomo, s'ei non è dappoco, ma anzi lo sublima; - che,
1439 34| egual conforto a quel che mi daranno le tue, a quel che già traggo
1440 31| serbarmi invulnerabile ai dardi d'un amore che mi minacciava,
1441 56| insieme qualche parola, uno darebbe fiducialmente il braccio
1442 33| sua cattura e la data «e darei non so quante libbre del
1443 43| di venirci a vedere. Ti daremo dei buzzolai belli e caldi,
1444 59| ha ordinato, non possiamo darglielo.»~Uscì, richiuse la porta,
1445 38| riguardo, e soggiunsi che per dargliene prova io m'accingeva a difendere
1446 18| fece l'amabile sorpresa di darmela.~Non avrei io dovuto esser
1447 58| imperiosamente, quasi a servitore:~«Datemi da bere.»~Ei mi guardò,
1448 73| Kral e Kubitzky mi furono dati per infermieri; ambi mi
1449 58| finestruolo, il nudo pancone datomi per letto, ed una enorme
1450 19| Non è questo il titolo che davasi al figlio di Luigi XVI?
1451 50| conobbi la Stäel, Schlegel, Davis, Byron, Hobhouse, Brougham,
1452 11| donna, quando è ciò che debb'essere, è per me una creatura
1453 46| quanto simili vaneggiamenti debbano essere ridicoli altrui,
1454 13| s'io era in prigione per debiti.~«No.»~«Forse accusato di
1455 57| allora, le quali poscia decaddero; la popolazione era di circa
1456 53| doge Marin Faliero, ivi decapitato, entrammo nel gran portone
1457 19| almeno mi s'assegnasse un decente appannaggio. Venni arrestato,
1458 56| obbligate a fermarsi, avanti di decidere ove s'andasse ad alloggiare.
1459 28| scrittura, e non poteva ancora decidermi a raschiarla. Allora io
1460 86| Quando il medico lo vide, si decise finalmente a fargli levare
1461 39| accompagnato da qualche declamazione estranea al tema, ora imprecando
1462 6 | desiderio di conformarmi ai decreti di Dio.~Le formole di preghiera
1463 92| Imperatore avea firmato il decreto della nostra libertà! Certo
1464 78| faceano fortemente sentire le deduzioni da ricavarne.~Ah sì! ogni
1465 65| de' caporali. «Ecco uno deg'Italiani, ecco uno degl'
1466 6 | mi divorò una prigione: degg'io credere che Dio non li
1467 40| che favelliamo di cose più degne continueremo la corrispondenza,
1468 25| pentiva d'averlo oltraggiato degradandomi! e protestava di non separarmi
1469 27| ne adopriamo gran parte a degradarci? Vi saranno eccezioni, ma
1470 11| non affezionarmi a donne degradate? Dovevano esservi questi
1471 40| conversare cogli uomini degradati degrada, se non si ha una
1472 15| Signore, è segno di miserabile degradazione od ignoranza. Ed è non solamente
1473 3 | il prossimo».~In prigione deliberai finalmente di stringere
1474 20| per quanto s'involva in delicati preamboli, è aspra cosa
1475 46| avessi operato sognando o delirando, senza più serbarne alcuna
1476 48| esser ricaduto ne' passati delirii; ma ciò ch'io vedeva non
1477 50| d'eleganza e d'amore avea deliziato il primo fervore della mia
1478 48| nascosti. La notte m'era più deliziosa del giorno, perché io mi
1479 27| impiegate m'erano talvolta deliziose, malgrado la difficoltà
1480 92| chiesa di Santo Stefano, i deliziosi passeggi della città, la
1481 39| senza serietà? Se è vero che Democrito ridesse sempre, egli era
1482 86| degno amico. Ma vederlo così deperire, fra sì lunghi atroci tormenti,
1483 74| colpito di me, trovandomi cosl deperito com'io era: ei sapea qual
1484 66| ammalata da lungo tempo, e deperiva lentamente. Si facea talvolta
1485 87| 87-~ ~In quel deplorabile stato, ei poetava ancora,
1486 92| biancheria e vestiti, e deponemmo la divisa carceraria.~Dopo
1487 76| vestito è logoro e bisogna deporlo, che importa dovunque sia
1488 92| suggerisse all'Imperatore di deportarci in qualche città dell'impero
1489 28| sebbene il custode avesse in deposito denari miei, non gli chiedea
1490 45| meus, Deus meus, ut quid dereliquisti me?»~ ~
1491 37| sostenga opinioni false e derida la tua fede, subito t'arroghi
1492 70| avvenuta, Oroboni me ne derivò un bene. Egli avea conosciuto
1493 75| tragedia di Leoniero da Dertona e varie altre cose.~ ~
1494 87| per nove lunghi mesi non è descrivibile. Finalmente fu conceduto
1495 19| peripezie, patì la fame ne' deserti, militò, visse onorato e
1496 48| purificare la coscienza con desideri e pentimenti degni d'un
1497 20| mi pareva buona, candida, desiderosa d'ogni bene morale. Più
1498 39| Nondimeno fermai di non desistere sino al fine.~La mia tesi
1499 40| settimana in settimana, ei non desisteva mai da queste infamie, ed
1500 85| povereto mi! la scusi, sala; ho desmentegà un tomo del breviario».~
1501 95| aver perduta la madre, e le desolate sue lagrime mi straziarono
1502 52| supremo soccorritore i miei desolati parenti, e più in lui non
1503 30| ciò stesse per accadere, desolato di trovarla (non sapea per