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Silvio Pellico Le mie prigioni IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Capitolo grigio = Testo di commento
1504 | dessi 1505 62| palpiti che allora mi si destarono), le sentinelle, per felice 1506 72| il capo senza che vi si destassero atroci dolori.~Dissi ad 1507 12| carissima che in me veniva destata dalla voce di Maddalena, 1508 23| indi mi chiuse nella stanza destinatami.~I così detti Piombi sono 1509 55| condotto in climi orrendi, destinato a languire per anni fra 1510 78| a lui, il governatore ci destinò un agostiniano, per nome 1511 45| il momento ch'io leggeva, destissimo, ma senza capir nulla, e 1512 29| il sentimento ch'ella mi destò non fu quello che si chiama 1513 63| abborrita, ch'ei non prendesse destramente a difenderla, e non già 1514 43| laterali conobbi sei altri detenuti per cose politiche.~Ecco 1515 69| già sì debole di questo deteriorasse in que' sotterranei.~Avessi 1516 35| tranquillità o d'inquietudine vi si determinasse. Che, se per nuove riflessioni 1517 86| dicembre potesse essere determinato per anniversario delle grazie. 1518 37| sceglimi a quest'opera! Detta a me tai potenti e sante 1519 38| benevolenza abbondavano, ed aveale dettate il cuore già pienamente 1520 12| colla foga delle parole; dettava loro ciò che doveano pensare 1521 50| di San Michele, dov'ella dev'essere tradotta.»~Il custode 1522 83| posso mostrar niente. Ella deve contentarsi di ciò. È sempre 1523 20| si ricordasse della loro devotissima servitù. Tranne il favorire 1524 31| lagrima, una grazia del suo dialetto veneziano, l'agilità del 1525 71| si fecero arditi sino a dialogare con noi, soddisfare alle 1526 72| risposi, e continuammo il dialogo circa un quarto d'ora. Finalmente 1527 28| Ma non piangete così. Che diamine avete? Vi domando perdono, 1528 17| Pare che tutti gli amici si dicano all'orecchio: «Amiamoci 1529 78| erano anzi affatto ovvii; ma diceali con parole così giuste, 1530 32| inferma.~I secondini mi dicean cose ambigue dell'amore 1531 42| fece qualche segno, e ci dicemmo i nostri nomi.~Volli quindi 1532 80| ci si era sempre negata dicendoci che non poteano condurci 1533 51| consigliò a serbarla sempre, dicendomi che da questa tranquillità 1534 41| belle conversioni ch'io fo!» dicev'io con dolore ed inorridendo. « 1535 73| buono.»~«Pregate per me» dicevagli io «non che mi risani, ma 1536 10| guardava lui, e così ci dicevamo ancora molte cose.~ ~ 1537 5 | secondini. Crollavano il capo, e dicevano: «L'ha pagata cara colui... 1538 76| pure orrore della morte, e dicevi: Si possibile est. transeat 1539 3 | e fermai d'essere e di dichiararmi d'or in avanti cristiano.~ ~ 1540 90| meriti di molta dottrina, di dichiaratissima fede cattolica e di filosofia 1541 52| alcuna condanna, ed uscì poi dichiarato innocente.~Il favellare 1542 11| alzar la voce e fare una dichiarazione d'amor fraterno a Maddalena. 1543 25| malvagia?~Gesù Cristo lo dichiarò: Tutta la legge ed i Profeti, 1544 8 | intelligenza umana! Quante cose ci diciamo egli ed io colle infinite 1545 81| amici aveva una figlia di diciotto anni, la quale era figlioccia 1546 77| delle più misere che si dieno sulla terra; eppure lo stimarci 1547 9 | cercare!»~E senz'altro, diessi con un coltello a grattare 1548 92| sentii giovamento. Perfetta dieta e molta digitale fu per 1549 38| dargliene prova io m'accingeva a difendere il Cristianesimo; «ben persuaso» 1550 63| prendesse destramente a difenderla, e non già solo colle parole, 1551 38| in pace le mie».~Quella difesa, io mi proponeva di farla 1552 80| esultando ad ogni reperibile difetto di gusto, ad ogni pensiero 1553 8 | ha egli s'è stracciato e difettoso, e di razza di ladri? Un' 1554 21| Voltaire aveva preso a voler diffamare il Cristianesimo; io che 1555 94| stessi palazzi, e tante differenze sociali! Tanti miei conoscenti 1556 20| innocue.~Di giorno in giorno differiva; sempre aspettava che l' 1557 83| veramente parer nullo. Ed era difficil cosa che potesse parer nullo 1558 43| con Giuliano mi rendesse diffidente.~Nondimeno quel poco di 1559 23| specie di mago?~Erano serii, diffidenti, avidi ch'io loro dessi 1560 38| il vero, ma non s'era mai diffusa nell'universale: e come, 1561 95| chi foss'io. La voce si diffuse, e verso sera vidi molti 1562 38| umanamente più deboli quella diffusione. Ciò che sommi filosofi 1563 27| storia, sempre rallentata da digressioni d'ogni specie, da analisi 1564 95| intorno, poi guardò me, digrignò trentadue bellissimi denti, 1565 22| che sì gran tempesta si dileguasse così? Io racquisterei ancora 1566 48| quella specie di morte, si dileguava interamente da me. Meditai 1567 46| raccapriccio ancora.~Si dileguavano ogni mattino; e finché durava 1568 74| crisi, ed il pericolo si dileguò.~Cominciava ad alzarmi, 1569 89| Munari, amabile vecchio, dilettante di studi letterari e filosofici, 1570 30| sarebbero certamente più dilettevoli se la Zanze fosse stata 1571 77| cuore immaginando che quel diletto, libero di tutti i mali 1572 93| l'entrata in Italia non è dilettosa all'occhio ed anzi si scende 1573 87| più digerire, né dormire; dimagrava spaventosamente; andava 1574 75| altri compagni di sventura.~Dimandammo infinite volte la grazia 1575 49| Anemo, digo, corrè dunque a dimandar sto permesso».~«Vado de 1576 56| vi accostaste a noi per dimandarci se avevamo genitori, ed 1577 36| mie opinioni, tornava a dimandarmi perdono e a declamare contro 1578 72| Questa grazia l'aveva io pure dimandata, ma né il soprintendente 1579 71| Imperatore sul permesso che dimandavamo di leggere i nostri libri 1580 6 | me soavissima cosa. Non dimenticando che Dio è sempre vicino 1581 63| udito più fino, o che ci dimenticassimo d'essere discreti nella 1582 66| amabile semplicità: «Non vi dimenticate dunque di me, quando sarò 1583 84| ricca d'umanità, non ha dimenticato di annoverare fra le opere 1584 77| rendermelo caro.~Io non dimenticava Oroboni, ed ogni dì gemea 1585 98| nondimeno io, di cui ella dimenticherà presto il nome, io, signore, 1586 42| scorgendomi lassù arrampicato, dimenticò ch'io non poteva passare 1587 85| Fortini. Fra alcune voci dimesse, distinguiamo quella del 1588 63| d'emettere la voce tanto dimesso, che bastava alle nostre 1589 55| pena è dimezzata.»~Questo dimezzamento non ci venne poi mai annunziato 1590 55| significare che la pena è dimezzata.»~Questo dimezzamento non 1591 26| perenne molestia di pensare a diminuirne il numero, si soffre veramente 1592 83| piuttosto aumentato che diminuito dal modo con cui una volta 1593 62| sventurato?» gridai «chi sei? Dimmi il tuo nome. Io sono Silvio 1594 95| rammentando l'amore che m'avevano dimostrato in generale i Milanesi: 1595 55| pietà che dappertutto ci dimostravano quelli che incontravamo. 1596 66| comparivano, ed era colmato di dimostrazioni di cortesia e di pietà.~ 1597 37| confronto delle dottrine. Dimostriamogli con buona maniera non esservi 1598 84| cinquanta ed i sessanta, che ci dimostrò co' modi e colle parole 1599 4 | così chiamansi i carcerieri dipendenti dal custode) erano venuti 1600 51| questa tranquillità potea dipendere l'essere forse, fra due 1601 17| prurito di maledire, di dipingermi la società o questi o quegli 1602 82| lasciare che la fantasia le dipingesse troppo orrendamente la mia 1603 9 | quale; e ne' luoghi non dipinti erano iscrizioni. Molte 1604 77| quando, mirando il cimitero, dirai: 'Anche Silvio è là!»'. 1605 8 | termine un po' meno garbato si direbbe sbirro.~Queste riflessioni 1606 13| opposi sillaba. I vicini mi diressero due o tre volte la parole; 1607 54| vedendo che l'ultima da me direttagli non gli era stata spedita 1608 92| diedero un buon alloggio nella direzione generale di polizia. Mi 1609 87| assistere all'operazione e dirigerla, avrebbe voluto farla egli 1610 44| a quegli scritti, e del dirigerli a persone si care.~Volli 1611 8 | consolarlo, a nobilitarlo, a dirigerlo in tutta la sua condotta. 1612 4 | dire: «No, signore; e se vi dirigete ad alcuno de' miei compagni, 1613 65| parole che quei condannati mi dirigevano, fingeano per lo più di 1614 59| Questa è la cosa ch'io volea dirle.»~Ambi eravamo commossi. 1615 57| parte della cinta, ch'era diroccata. Circa trecento condannati, 1616 69| Oroboni proruppe in pianto dirottissimo, e disse:~«Ci rivedremo 1617 65| fingeano per lo più di dirsele tra loro, e se i miei due 1618 13| così poco che non saprei dirvelo.»~Un secondino c'interruppe 1619 50| asprezze provocava tanti a disamarlo, era per me tutto dolcezza 1620 12| irritava contro loro, io disamava l'universo, e la voce di 1621 84| picciolo numero di essi, e disamo gli altri; se posso vederne, 1622 25| situazione?»~ «E disse ai suoi discepoli: «È impossibile che non 1623 8 | possano dare, mi tocca per discepolo un poveretto, sordo, muto, 1624 60| soggiungeva a Dio: «Fa ch'io discerna pure negli altri qualche 1625 23| parevano fanciulli, ed io non discerneva le loro parole se non quando 1626 65| potuto, riflettendo con forte discernimento su le cose del mondo e leggendo 1627 38| girarono lungamente per aria, e discesero a terra. Vidi che andavano 1628 40| sentire, ei non avrebbe mai disciolta la nostra amicizia. Il mio 1629 24| queste parole: «Et ait ad discipulos suos: Impossibile est ut 1630 63| ci è accaduto di trovarci discordi; da un giorno all'altro 1631 33| si fermava lungo tempo a discorrere... ed io temeva che la furbaccia 1632 87| poetava ancora, ei cantava, ei discorreva; ei tutto facea per illudermi, 1633 89| questo, ed anche infermo di discrasia, godetti lo stesso vantaggio.~ 1634 63| questo non le piace, lo discrede l'istante appresso, sforzandosi 1635 63| dimenticassimo d'essere discreti nella voce. Allora tornavano 1636 84| dirò molti, ma un numero discreto, amo con tenerezza tutto 1637 27| formati dall'infanzia in poi, discutendo meco stesso, ingegnandomi 1638 41| rispose. Cominciava così:~«Ti disdico l'amicizia; se non sai che 1639 89| addimesticati coll'idea del totale disfacimento di due corpi così rovinati 1640 6 | Cristianesimo, invece di disfare in me ciò che la filosofia 1641 24| d'avere acquistato, era disfatta. Per alcuni giorni disperai 1642 11| a rapirmela.~Sì, quella disgraziata chiamavasi Maddalena. Quando 1643 69| frattanto ne' sotterranei. Disgraziatamente in quell'intervallo non 1644 4 | affezionarmi ad alcuna di quelle disgraziate.~Mi chiese ciò ch'io volessi 1645 64| guadagno a fare, giacché disgustava tanto ch'io non poteva mangiarlo. 1646 91| più, d'avere alimenti men disgustosi.~«Ma non capiscono?» disse.~« 1647 32| a rinforzarmi l'animo, a disingannarmi delle vanità, a ridurre 1648 16| pazientate alquanto, e vi disingannerete! Né somma pace, né somma 1649 41| Ebbene, pazienza; è un disinganno di più. Tal sia di colui, 1650 15| senza febbre. Mi ricomposi a disinvolte e liete maniere, e niuno 1651 12| sottrarti dalla carriera del disonore, se t'ha beneficata con 1652 42| era piccola ed alta, al disopra del mio letto.~M'affacciai 1653 24| senza dignità; un umore di disordine, d'ebbrezza, di scherno.~ 1654 94| ancora. - Montò in carrozza, disparve; io restai come annichilato.~ 1655 24| disfatta. Per alcuni giorni disperai di ripigliarla, e furono 1656 45| se alquanto dormiva, que' disperanti sogni mi faceano più male 1657 45| madre, o altro mio caro disperarsi sul mio destino. Udiva di 1658 25| cinismo convenisse alla mia disperata situazione?»~ «E disse ai 1659 20| mutazioni di fortune, non disperavano che costui non fosse per 1660 38| Vidi che andavano tanto dispersi, da non esservi pericolo 1661 43| l'indole mia, sia che il dispiacente esito della mia conoscenza 1662 63| un giorno all'altro posso dispiacergli in alcuna cosa, ed ecco 1663 40| che vi dissi schiettamente dispiacermi. Se v'aggrada che favelliamo 1664 59| attentamente di prima, e non mi dispiacque più. A dir vero, nel suo 1665 25| nella propria ragione lo dispone a facilmente ricadere. Per 1666 43| dunque che, mentre io mi disponeva ad una solitudine maggiore 1667 72| furono compiacenti. Ben ci disponevamo a ripigliare il canto, ma 1668 12| voce di Maddalena tornava a dispormi a compassione ed indulgenza.~ 1669 36| con siffatt'uomo: io che dispregio tanto il cinismo! io che 1670 25| simile all'orgoglio di chi disprezza tutto ciò che non ha forme 1671 95| bresciana) mi guardò con disprezzante pietà.~«Che cosa ha da sapere? 1672 11| ch'ei più onorava? Perché disprezziamo noi tanto la donna caduta 1673 90| cioè di produrre un perenne disseminamento di vera e forte scienza 1674 88| soffocanti che mai, vertigini e dissenterie spasmodiche.~«È venuta la 1675 55| pose gli occhi altrove, dissimulando. Se non indovinò che quelli 1676 63| o si prestava ad essere dissimulato. Bensì avveniva a quando 1677 55| le guardie stentavano a dissipare la folla che ne circondava. 1678 36| e sull'incognito s'erano dissipati, non so né anche dir perché; 1679 8 | quello strillo e la sua vista dissipavano in me ogni idea di bassezza 1680 30| ed il cattivo umore si dissiperà. E s'ella non vuol ciarlare, 1681 83| stenti della penitenza, mi distaccava sempre più dalla vita.~Alcune 1682 93| per nome Feldkirchen poco distante da Klagenfurt, ecco giungere 1683 85| Fra alcune voci dimesse, distinguiamo quella del direttore di 1684 72| alla finestra, ci udì e distinse la voce mia. Non poté frenarsi; 1685 81| potea più proferire parole distinte; si cavò di dito un anello 1686 54| favellare ed udir favellare, per distrarmi. Inoltre Maroncelli mi leggeva 1687 77| fingeva al pari di me di distrarsi con tali studi e meditava 1688 41| ogni giorno qualcosetta per distrarvi, e perché vi sovvenga che 1689 94| preghiera, ma per verità molto distratto, ed udendo che già Maroncelli 1690 55| di schioppo e sciabola, distribuite parte dentro i legni, parte 1691 27| questa, con proibizione di distruggerne alcuno, e riservandosi ad 1692 38| poi di distruggerla, la distrusse subito.»~«Va benissimo.»~ 1693 91| carcere.~«M'incresce di disturbare il loro pranzo» disse «ma 1694 97| siate, non ragionate così disumanamente! Pensate che partendo da 1695 26| prendere la preda dalle mie dita.~Fossero quelli stati i 1696 13| sapete quel che diavolo vi dite. Qui il vicino non è un 1697 43| allegrezza, almeno come divagamento. Della mia relazione con 1698 24| fossi divenuto più amabile divenendo incurante di Dio.~«Scapestratello!» 1699 27| contraria ad essi.~Per viemeglio divenir costante in questo proposito, 1700 34| le zanzare cominciando a divenirmi insoffribili, il bisogno 1701 63| e consolazioni dell'uno divenivano angosce e consolazioni dell' 1702 80| governatore. Il carcere divenneci una vera tomba, nella quale 1703 45| più oltre. Le mie notti divennero costantemente insonni e 1704 52| egli anche stato giusto, diventa iniquo. Si, foss'egli anche 1705 66| diceva: «Chi sa qual donna diventerà lor madre dopo di me! Chiunque 1706 44| filosofiche e religiose, come divento io schiavo delle cieche 1707 24| ei presumesse ch'io fossi divenuto più amabile divenendo incurante 1708 8 | un ladrone!... che al più diverrà secondino, il che in termine 1709 74| non me lo immaginava così diverso da quel di prima. Egli era 1710 40| immoralità, sono certo di divertirvi co' miei racconti; - tutti 1711 45| tutto ciò ch'io faceva e si divertissero crudelmente a spaventarmi.~ 1712 58| Arrogante! qui bisogna divezzarsi dal comandare».~Ma tacque, 1713 30| immaginando ch'ella si divezzerebbe alquanto dalla famigliarità 1714 11| solo, ed assai sottile, mi dividea da una delle stanze delle 1715 61| ed i selvosi colli che ci divideano da' famosi campi d'Austerlitz.~ 1716 15| lo illuse pienamente. Ci dividemmo senza lagrime. Ma ritornato 1717 77| quelli di quest'infelice, dividendoli.~Io non noto quante volte 1718 61| lieto, se avessi potuto dividerla con Maroncelli!~ ~ 1719 58| sì! acerbissima cosa il dividersi! Maroncelli nel lasciarmi 1720 38| emancipazione degli schiavi diviene ognor più frequente, e finalmente 1721 38| universale: e come, venuto il divin Maestro sulla terra, diede 1722 66| che fu portata da òmeri divini.~Ebbene, quelle due buone 1723 77| tutti i mali ed in seno alla Divinità, dovesse pure annoverare 1724 8 | e confermavami nel dolce divisamento d'applicarmi ad ingentilirlo; 1725 14| tanta violenza.~Egli si divise consolatissimo da me, ed 1726 64| prendeva. Mi sarei gettato a divorarla, ma s'io la prendeva, non 1727 49| entrare nella mia stanza e divorarmi?»~Intanto i romori scemavano. 1728 6 | Invece d'una tomba, mi divorò una prigione: degg'io credere 1729 1 | femminei gemiti e d'inni divoti, ma di bestemmie e di canzoni 1730 6 | bacchettoneria, cioè a quella divozione malintesa che rende pusillanime 1731 67| A quante debolezze non do io il nome di dignità, mentre 1732 57| signori particolarmente la docilità:» diss'egli «la minima infrazione 1733 70| cattolica consistere in dogmi purissimi ed in purissima 1734 50| un'infanzia consolata da dolcissime cure domestiche, era passato 1735 12| non che le fui debitore di dolcissimi sentimenti per parecchie 1736 88| tagliata vivesse ancora. Gli doleano il piede, la gamba ed il 1737 24| con amorevole rimprovero e dolendomi d'averlo scandalezzato. « 1738 68| stavamo alla finestra, e ci dolevamo a vicenda d'essere affamati. 1739 57| testa e tutto il corpo mi dolevano: ardea dalla febbre. Il 1740 73| poteva ritener nulla. Il dolor di capo cresceva terribilmente.~ 1741 76| Oroboni, dopo aver molto dolorato nell'inverno e nella primavera, 1742 72| e tornò a salutarmi. Io dolorava, ma mi sostenea. Parecchi 1743 61| guanciale: tutte le mie ossa doloravano.~Alle ore undici mi fu portato 1744 82| sembrava sentirlo sempre più dolorosamente.~Una volta mi fu clandestinamente 1745 15| alla virtù, se nei casi più dolorosi luttassimo contro il volere 1746 2 | Milano, la separazione fu dolorosissima. Il padre entrò in carrozza 1747 27| enorme caldo e le morsicature dolorosissime delle zanzare. Per diminuire 1748 72| almeno confessarti! lo ho domandato un prete che sappia l'italiano: 1749 31| flagelli. Ed allora io mi domandava: «Vorresti tu esserne libero, 1750 81| Schiller s'ammalò, e si riebbe. Domandavamo contezza di lui con ansietà 1751 3 | lungo interrogatorio, che domani, e chi sa fin quando dovrà 1752 91| carcere duro.~Era giorno di domenica. Andammo, come le altre 1753 50| consolata da dolcissime cure domestiche, era passato a Lione presso 1754 50| lì tornato in Italia, e domiciliato co' genitori a Milano, avea 1755 50| padre avea riportato il suo domicilio a Torino, col resto della 1756 20| la persuasione contraria domina in me, abbiate tanta franchezza 1757 24| settimane, e l'anima, la più dominata dal furore, ha di necessità 1758 34| di tutti i preziosi suoi doni!~Io era ritto sul finestrone, 1759 | dopoché 1760 32| veramente la mia avversità, e mi doppiavano la vita.~Dopo, tornò la 1761 1 | incresce per lei; patirà al doppio la solitudine...»~E vedendo 1762 3 | quest'istante» diceva io «dormono ancora tranquilli, o vegliano 1763 53| dimostrava. Era il dottor Dosmo. S'avanzò quindi il capo-sbirro, 1764 79| stima. Non era bella, ma dotata di tale espressione di gentilezza, 1765 7 | Chi più di me era stato dotato di felicità? Perché non 1766 60| pure negli altri qualche dote che loro m'affezioni; io 1767 77| poesia, tutte le più amabili doti di mente e di cuore si univano 1768 90| che a lui seguisse altro dotto ed egregio uomo, l'abate 1769 12| facea, come si dice, il dottore. Rissava e metteva in silenzio 1770 37| temiamo il confronto delle dottrine. Dimostriamogli con buona 1771 53| piazzetta era il palco ove dovemmo salire. Dalla scala de' 1772 51| inquisitore «ci rincresce di doverle annunciare la sentenza in 1773 46| sembrava impossibile di doverli mai più patire. Ma al tramonto 1774 86| morte che la guarigione! E doverlo continuamente ammirare pel 1775 28| troppo benefiche, da non dovermele procurare sovente. Perciò, 1776 17| tranquilli, tutto ciò parea dovermi mettere una delle più terribili 1777 73| Vienna, per sapere come io dovessi essere trattato. Si rispose 1778 66| vedea tanto volentieri, dovettero in breve, per ragioni di 1779 25| effetti per lungo tempo, e dovetti faticare per vincerli. Ogni 1780 93| giungere un contr'ordine. Dovevamo ivi fermarci sino a nuovo 1781 11| affezionarmi a donne degradate? Dovevano esservi questi motivi tutti 1782 66| esultanti che i mesti, i doviziosi che gli spogliati di tutto; - 1783 76| bisogna deporlo, che importa dovunque sia gettato?».~Altre volte 1784 27| non per questo, ti sono dovuti per quello; valgano a ricondurti 1785 36| ragioni di nulla, inveiva a dritto e a rovescio contro il Cristianesimo, 1786 32| ragazza, le quali mi faceano drizzare i capelli. Una seduzione?~ 1787 59| sostengo che molte havvene di dubbia espressione.~Insomma, entratomi 1788 86| mesi?~Così per alcun tempo dubbiammo. E più di tre mesi volsero 1789 7 | vivere in carcere; chi ne dubita? Eppure anche nelle miserie 1790 71| tacere. Era naturale che dubitassimo se fossero tutte espansioni 1791 69| Oroboni stava bene ma io dubitava che non volesse dirmi il 1792 23| Italia per l'indipendenza, e dubitavano ch'io fossi uno dei più 1793 4 | prossima la mia libertà?»~«Ne dubiterei, signore, s'ella fosse in 1794 15| e liete maniere, e niuno dubitò di ciò che il mio cuore 1795 18| memoria. Erano firmate Le duc de Normandie. Presi a cantarle, 1796 19| condotto ai confini del ducato di Modena, e consegnato 1797 95| al rivedere la cupola del Duomo, al ripassare in quel viale 1798 59| costringerlo a trattarmi duramente.~Prese poscia un accento 1799 16| somma inquietudine possono durare quaggiù. Conviene persuadersi 1800 78| questo per noi, se fosse durato. Tuttavia ne profittammo 1801 26| Cielo, erano smanie non durevoli, e la religione continuava 1802 81| lasciarci!~Per successore ebb'egli dapprima Kral, uomo 1803 47| straordinario. Io digeriva eccellentemente, e cresceva in forze. Mirabile 1804 7 | madre, fratelli e sorelle eccellenti, i tali e tali amici, una 1805 63| voce moderatissima. Sia eccellenza della nostr'arte, sia in 1806 16| rifugio tra questa e l'opposto eccesso. Inorridii alla prospettiva 1807 | eccettuate 1808 92| che si fosse non ammise eccezione.~Appena fui convalescente, 1809 27| a degradarci? Vi saranno eccezioni, ma confesso che queste 1810 44| orribili angosce al troppo eccitamento degli affetti, a cagione 1811 32| alle mie idee altre idee, eccitandomi qualche affetto soave, abbellivano 1812 10| gli era stato proibito d'eccitare i miei gesti o di rispondervi. 1813 70| religione. Parliamo di Dio; eccitiamoci ad amarlo; ci sovvenga ch' 1814 | eccola 1815 | Eccole 1816 | eccomi 1817 | Eccoti 1818 7 | avrei voluto poterlo far educare e salvarlo dall'abbiezione 1819 78| carità; i suoi modi erano educatissimi ed anzi eleganti; ragionava 1820 94| Maroncelli, nessuno più educato a tutti i riguardi della 1821 89| diceva non esservi rimedio efficace per Maroncelli se non l' 1822 84| modo di sollevartene più efficacemente, te l'addolcisce.~La somma 1823 37| più indegni possono essere efficaci, sceglimi, sceglimi a quest' 1824 78| modo a lui particolare ed efficacissimo di dare consolazioni. Io 1825 30| salutare riverenza?~Una sera, effondendo nel mio cuore una grande 1826 70| l'avremmo mai.»~In quelle effusioni di cuore commisi una colpa. 1827 | ego 1828 15| umana, quando esce del suo egoismo e si sforza di non aver 1829 81| trascinare stentatamente l'egro fianco, e non poterti sostenere 1830 | eius 1831 68| carnefice, andrò a dimandare l'elemosina.»~Trasse di tasca il fazzoletto, 1832 34| foglio simile debba essere elettrico per un povero prigioniero, 1833 28| umore. Invece di venire elettrizzato, languiva, sbadigliava, 1834 25| alla religione consola ed eleva lo spirito!~Lessi e piansi 1835 21| anticristiane e non sapersi elevare a conoscere quanto il cattolicismo, 1836 73| impronta d'un intelletto elevato e cólto, e d'un sentimento 1837 28| intitolate: Tancreda, Rosilde, Eligi e Valafrido, Adello, oltre 1838 | ell' 1839 36| pungente. Alfine, dopo un eloquente elogio sulla sincerità, 1840 38| rozzi messaggeri. Allora l'emancipazione degli schiavi diviene ognor 1841 63| esperimenti, imparammo un modo d'emettere la voce tanto dimesso, che 1842 42| non so per qual motivo, emigrato; ma io diceva: «Chi sa che 1843 17| premunirsi contro le forti emozioni.~Il mio impegno di acquistare 1844 5 | essere di lui, il cuore mi s'empì di lagrime.~Invano chiesi 1845 30| amorevoli sguardi, turbandomi, m'empieano di salutare riverenza?~Una 1846 52| furori non poteva essere più empio di me. Ruminando pensieri 1847 69| minacciarmi. Ma gli occhi gli s'empirono di lagrime, e gridò singhiozzando: « 1848 87| protomedico, vedendo un corpo così emunto, èsita a consigliarla. In 1849 22| mendico, predicentemi così energicamente esser quello un luogo di 1850 37| grazia, perché quel suo energico amore del vero si muti in 1851 11| indispensabili per dipingere l'uomo, ente sì composto) fra quelle 1852 46| negare gl'invisibili malefici enti che sembravano circondarmi 1853 50| secondini del nuovo custode~Entrai in gondola, ed opposti sentimenti 1854 | entrambe 1855 74| s'apre la porta, e vedo entrar festosi il soprintendente, 1856 27| affinché le zanzare non entrassero nelle maniche~Quelle mie 1857 93| Italia.~Da quella parte l'entrata in Italia non è dilettosa 1858 23| del palazzo ed una delle entrate. In quella porzione di cortile 1859 7 | prigione: questi, appena entrato, corse ad abbracciarmi le 1860 59| dubbia espressione.~Insomma, entratomi alquanto in grazia il vecchio 1861 40| le volte che Tremerello entrava nel mio carcere mi diceva:~« 1862 24| celiava con tutti quelli che entravano nella mia stanza; io mi 1863 75| migliaia di versi lirici ed epici. Io feci la tragedia di 1864 89| terribile male, paventò nuova epidemia scorbutica e consentì all' 1865 17| più esecrabili. Malattia epidemica nel mondo! L'uomo si reputa 1866 69| carceri uno scorbuto molto epidemico.~Non sapendo io il perché 1867 86| sett'anni e mezzo di pena, equivalenti, secondo il detto dell'Imperatore, 1868 59| mezzo a certa rozzezza, eranvi anche tratti d'anima gentile.~« 1869 11| capace di ritornarvi, s'erasene scostata? Chi potrebbe biasimarmi 1870 | eravate 1871 1 | per lo più destinati agli ergastoli o alle forche? E fra un 1872 57| Moravia, oggi il più severo ergastolo della monarchia austriaca. 1873 | eri 1874 49| sala»~E dov'era quella eroica rassegnazione ch'io teneami 1875 17| Vi si pone una specie d'eroismo. Se l'oggetto contro cui 1876 40| che, dopo quella febbre di erotiche buffonerie, venisse un periodo 1877 5 | viglietto addosso, e, se non erro, bastonato. Intesi alte 1878 37| ipocrita! Basta che uno, per errore di mente, sostenga opinioni 1879 21| che conosceva i grossolani errori di critica con cui il secolo 1880 57| carcere duro.~Salendo per l'erta di quel monticello, volgevamo 1881 | es 1882 24| tornava nella mia stanza così esacerbato, così fremente, che mi sarei 1883 17| turbine irresistibile d'idee esagerate, si forma una logica sciocca, 1884 23| spaventata. La fama aveva esagerato loro le trame dei Milanesi 1885 27| e di me in particola~Non esagero dicendo che le ore così 1886 41| essere stato frutto d'un esaltamento non durevole. «Forse ei 1887 45| notti, l'immaginativa mi s'esaltava talora in guisa che pareami, 1888 39| mai vi fu filosofia senza esame, senza serietà? Se è vero 1889 30| io non erane invaghito. Esaminai lungo tempo i miei scrupoli; 1890 26| felicità? Dove son esse?».~Ed esaminandomi con giusto rigore, non trovava 1891 39| quale non ha più bisogno d'esaminar nulla. Sciagurati! E quando 1892 23| adunava la Commissione per esaminarmi. I secondini venivano poco 1893 31| bisogna ch'io confessi che, esaminatolo bene, lo trovai sempre ordinato 1894 80| guardie. Ci spogliavano nudi, esaminavano tutte le cuciture de' vestiti, 1895 83| morire. Si; l'espressione è esatta: sperai.~E nondimeno, oh 1896 41| mandatemi soltanto nuove esatte della vostra salute: io 1897 26| resto».~Tornava ad essere esatto nella pratica di prevedere 1898 14| codarda brama! Iddio non l'esaudì, ed or ne lo ringrazio. 1899 15| tal preghiera è sempre esaudita.~ ~ 1900 75| comprar libri. Non fummo esauditi mai.~Il governatore continuava 1901 46| Quell'effusione di gioia esaurì le mie forze, e fermatomi 1902 74| ricevere i sacramenti sembrò esaurire la mia vitalità, ma invece 1903 61| è poco verisimile ch'io esca vivo di qui: non potrò mai 1904 15| dell'anima umana, quando esce del suo egoismo e si sforza 1905 56| intendendo che sì, impallidivate, esclamando: «Oh, restituiscavi presto 1906 9 | cattura. Altre aggiungeano esclamazioni contro falsi amici, contro 1907 80| dall'Imperatore, ma con esclusione assoluta di libri d'altra 1908 85| e perché?»~Ma in breve escono di nuovo nel corridoio. 1909 17| individui coi colori più esecrabili. Malattia epidemica nel 1910 87| contentarsi di vegliare all'esecuzione.~Il malato fu seduto sulla 1911 47| lui e a due altri.»~«E si eseguirà? quando? Oh miseri! E chi 1912 20| e mai non ebbi ardire d'eseguire il mio intento.~Quando rifletto 1913 81| al loro dovere, sapeano eseguirlo senza durezza di cuore. 1914 38| generale della fratellanza, s'eseguisce con pochi rozzi messaggeri. 1915 60| per me» diss'egli. «Se non eseguisco alla lettera ciò ch'è prescritto, 1916 47| volesse che la morte non s'eseguisse per nessuno di loro! Dio 1917 67| vergognarci di mille inezie. Alle Eseleien! tutte asinate! vana grandezza! 1918 14| che l'Austria avrebbe dato esempi straordinarii di rigore, 1919 94| riguardi della gentilezza, più esente da accessi di selvaticume, 1920 91| minoramento di pena, come d'essere esenti dalla noia del lavoro, d' 1921 74| mi disse: «L'occhio mio è esercitato a veder malati: scommetterei 1922 39| amori, e l'impero che questi esercitavano sulla sua tormentata immaginativa.~ 1923 75| recitava. E la nostra memoria esercitavasi a ritenere tutto ciò. Mirabile 1924 31| che m'opprimeva, e quegli eserciti di zanzare che mi facean 1925 26| quelle andarono a chiamare un esercito di compagne, e la finestra 1926 94| virtù si compone di continui esercizi di tolleranza, di generosità 1927 71| quelle risa, que' canti ci esilaravano, ci facevano più caramente 1928 3 | dubbi non cadevano più sull'esistenza di Dio, e m'andava ridicendo 1929 86| grazia?~Contro i non liberati esistevano dunque prevenzioni più ostili? 1930 87| vedendo un corpo così emunto, èsita a consigliarla. In tanta 1931 36| dapprima moderatamente sul mio esitare, poi lo scherzo acquistava 1932 43| sia che il dispiacente esito della mia conoscenza con 1933 79| Ne lo feci accorto io. Esitò di prestarmi fede, e nel 1934 32| perché io non avea voglia d'espanderlo gridando e agitandomi.~Certo 1935 71| dubitassimo se fossero tutte espansioni di cuori schietti, ovvero 1936 17| Giovommi a tal uopo questo espediente. Ogni mattina mia prima 1937 63| nostro cicaleccio. A forza d'esperimenti, imparammo un modo d'emettere 1938 45| Dio! Dio unito all'uomo ed esperto degli umani dolori!~In quelle 1939 33| temeva che la furbaccia esplorasse tutti i suoi secreti, signore...»~« 1940 33| secreti, signore...»~«Non n'esplorò pur uno» gli dissi in collera « 1941 14| stato così temerario da espormi al rigor delle leggi, e 1942 35| ed il partito era preso: esporre a Tremerello il mio timore 1943 35| sciogliere questi dubbi? Io li esposi candidamente al concaptivo 1944 67| spiace» gridò «d'essersi esposta ad un rifiuto, e a me spiace 1945 72| chiedea com'io stava, e m'esprimea colle più tenere parole 1946 66| indicibile quanto si commovesse esprimendomi la compassione che provava 1947 91| troppo forte sorpresa se si esprimeva più nettamente:~«Signori... 1948 | essendovi 1949 63| concordavano su tutti i punti essenziali. Se non che ad un'anima 1950 | essergli 1951 29| attribuissi a saviezza il non essermene innamorato Non me ne innamorai, 1952 | esserne 1953 | esservene 1954 41| bestemmie; voi le vostre estasi sulla dignità dell'uomo 1955 84| una lanterna alla parte esteriore dello sportello. La sua 1956 7 | coscienza e non negli oggetti esteriori, puossi con piacere sentire 1957 57| schiuso per noi. Io era pacato esteriormente, ma dentro di me ruggiva. 1958 71| era bello lo spettacolo esterno per noi. Quel cielo, quella 1959 60| ma invece le sorride, e s'estima beato.~ ~ 1960 84| qualche faccia nuova, e m'estimava felice se la sentinella 1961 83| Marietta unica superstite s'estinguerebbe presto nell'angoscia della 1962 63| e talora pareami affatto estinta.~Ei combatteva i miei dubbi 1963 77| di raggiungere presto l'estinto amico; e ciò bramava. Se 1964 39| da qualche declamazione estranea al tema, ora imprecando 1965 65| uomini di varie condizioni estranei al castello, i quali venivano 1966 81| non cattivo, ma burbero ed estraneo ad ogni dimostrazione d' 1967 84| assai più se non ispinta all'estremo, se mescolata di qualche 1968 94| involati da morte! tanti esuli! una generazione d'adulti 1969 85| increscesse di non seguirli, ne esultammo.~ ~ 1970 80| ristretta ed illiberale, esultando ad ogni reperibile difetto 1971 70| della sensualistica. Ambi esultavamo di scorgere tanta consonanza 1972 76| vigilia di raggiungermi all'eterna pace?»~Le sue ultime parole 1973 99| ore che pur mi sembrarono eterne, e la lettera alfin comparve.~ 1974 29| Francesca da Rimini e l'Eufemio, e i miei versi la faceano 1975 41| ch'egli ammirava la mia evangelica moderazione.~«Or dunque 1976 70| delle diverse comunioni evangeliche, vedevamo essere la sola 1977 9 | che lo mostri con tanta evidenza. Ma poiché dice, anzi, essere 1978 48| questa sgombrò. «Qual merito evvi a non lasciarsi ammazzare 1979 34| subdole? Se la lettera fosse fabbricata da chi sa chi, per indurmi 1980 42| ed in uno sporgimento di fabbricato che mi stava dirimpetto. 1981 79| pannolino o fare alcun'altra faccenduola, e stava lì a guardarci; 1982 37| Ercole. Rispondiamogli, facciamogli vedere che non temiamo il 1983 31| eserciti di zanzare che mi facean guerra sì feroce! Mille 1984 84| prolungare la nostra giornata facendoci mettere per qualche ora 1985 28| ad uno dei secondini, e facendogli credere ch'io non aveva 1986 | faceste 1987 36| istile parte serio e parte faceto a far l'elogio dell'imperatore 1988 | facevi 1989 21| sacrificare al rispetto umano. Le facezie del mio vicino mi confondevano, 1990 96| della polizia di Vienna, faciente funzione di cameriere del 1991 26| venienti per la finestra e facienti un ronzio infernale. Le 1992 4 | prova d'insensatezza, di facilità ad illudermi, a sognar prossima 1993 12| condizione, ma per maggior facondia ed audacia. Questi facea, 1994 53| ricordammo del doge Marin Faliero, ivi decapitato, entrammo 1995 98| fuggire, come il colpo gli era fallito, come, strappato dalle braccia 1996 60| potrebbe mai riputarsi gran fallo.»~Quando fui solo, il mio 1997 13| truffa? Intendo accusato falsamente sa.»~«Sono accusato di tutt' 1998 37| delle cose umane e sulla falsità delle loro apparenze. «Poc' 1999 38| incivilimento. Quindi essere falso che, l'incivilimento continuando 2000 30| Non cessò d'esser meco famigliare d'allora in poi, ma la sua 2001 57| e presero a' tempi della famosa battaglia d'Austerlitz ( 2002 23| condusse sotto i Piombi, famose prigioni di Stato fin dal 2003 61| colli che ci divideano da' famosi campi d'Austerlitz.~Quella