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Silvio Pellico
Le mie prigioni

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)
fanat-inchi | incia-medit | mefit-perdi | perdo-reput | rescr-schie | schif-strao | strap-viale | viali-zufol

                                               grassetto = Testo principale
     Capitolo                                  grigio = Testo di commento
2004 6 | che rende pusillanime o fanatico. Bensì m'insegnava ad amar 2005 76| Poi ridea e sclamava: «Fanciullaggini! Quando un vestito è logoro 2006 31| nell'animo una contentezza fanciullesca che durava tutto il giorno. 2007 | farai 2008 34| potesse pure in coscienza farcene delitto, non è egli vero 2009 48| al carnefice, che nel non fargliela, quando pur sia forza morire2010 48| grande quantità di sacchi di farina.~ ~ 2011 67| medico fosse in dovere di farmela levare.~Per un poco non 2012 34| faccia e mani tornando a farmisi sentire un pensiero volgare 2013 30| me, o s'io almeno avessi farneticato per essa. Eppure quella 2014 | farvi 2015 88| tirarono in giù la pelle, e fasciarono.~Per parecchi giorni non 2016 27| non solo co' guanti, ma fasciato i polsi, affinché le zanzare 2017 5 | sotto il portico, con un fascio di legna sulle spalle. Il 2018 74| di trovarci d'accordo in fat to di religione, d'odiare 2019 93| poteano ripatriare, la mia fatal malattia n'era cagione.~ 2020 44| superstizioso, il rincontrarsi fatalmente in quel mese ricordanze 2021 | fatemi 2022 25| per lungo tempo, e dovetti faticare per vincerli. Ogni volta 2023 40| leggendo impudenze, invece di faticarmi invano ad oppor loro l'espressione 2024 23| ma atto ancora a quella faticosa vita di correre sempre su 2025 6 | Dio, invece di essere un faticoso sforzo della mente, ed un 2026 99| minore, quella Marietta fattasi monaca della Visitazione, 2027 96| quella delle due visite fattemi ivi dal mio povero padre, 2028 50| conte Federigo Confalonieri. Fattomi educatore di due bambini 2029 61| poteva, non v'era luogo. Ma fattone relazione al conte Mitrowsky, 2030 91| Non potevamo più pranzare.~Favellammo sino a sera, compiangendo 2031 44| mi rendea tristissimo.~Favellando dalla finestra con que' 2032 26| fermavano anche spesso a favellar meco, or non comparivano 2033 40| dispiacermi. Se v'aggrada che favelliamo di cose più degne continueremo 2034 43| resterebbe sepolto in noi. Se ne favello in queste carte, gli è perché, 2035 84| parola di consenso a mio favore; ed il caffè mi venne ordinato.~ 2036 20| devotissima servitù. Tranne il favorire la sua fuga, gli usavano 2037 61| accettata la camicia che mi favoriste.»~«Sono in collera col medico, 2038 24| non conosciute ma della fazione medesima!~Ho fermato di 2039 53| quindici.~Il capitano ci fe' cenno di scendere. Gettammo 2040 59| sdraiai sulle dure tavole, febbricitante sì, e con forte dolore di 2041 45| costantemente insonni e per lo più febbrili. Indarno cessai di prendere 2042 61| gridò con voce brutale.~Ma fecemi secretamente cenno cogli 2043 71| questa ispezione per obbedire fedelmente alle prescrizioni di disciplina. 2044 50| aggiunse in appresso il conte Federigo Confalonieri. Fattomi educatore 2045 19| quale ei fu celato. Andarono felicemente al Reno, e passati i confini, 2046 1 | sonerebbero oggi, non più di femminei gemiti e d'inni divoti, 2047 11| composto) fra quelle voci femminili ve n'avea di soavi, e queste - 2048 34| due passi dalla morte, la feral sentenza può pronunciarsi 2049 89| stavamo fuori. Ciò pei giorni feriali. Ne' festivi, non essendovi 2050 58| quali le guerre vedute e le ferite riportate.~Era svizzero, 2051 34| lontano di voci umane mi feriva dolcemente l'orecchio. In 2052 21| modestia ad un tempo, ciò che fermamente si tiene per importante 2053 56| il braccio all'altro.~Ci fermammo un giorno a Lubiana, ove 2054 6 | chi più, a chi meno, per fermare l'attenzione nel culto), 2055 96| gentilmente, e permise ch'io mi fermassi alla Bella Venezia col commissario 2056 46| gioia esaurì le mie forze, e fermatomi in ginocchio alquanto, appoggiato 2057 70| imbecillità siamo divenuti più fermi nella credenza?»~«Oroboni 2058 31| che mi facean guerra sì feroce! Mille volte vi ho riflettuto. 2059 9 | A tanto può giungere la ferocia? E siffatto mostro teneva 2060 59| pazienza, e mi compatisca. Sarò ferreo ne' miei doveri, ma il cuore... 2061 6 | Il mio cuore alzava i più fervidi voti per loro, talvolta 2062 89| pei giorni feriali. Ne' festivi, non essendovi il passeggio 2063 74| la porta, e vedo entrar festosi il soprintendente, Schiller 2064 71| rossiccia, con tre sottilissime fettine di pane; io mangiava quel 2065 57| cerchia di ferro intorno a' fianchi, e la catena infitta nel 2066 81| trascinare stentatamente l'egro fianco, e non poterti sostenere 2067 39| vino, se lo versò in un fiasco, e mettendoselo in saccoccia:~« 2068 28| in cui mi facea portare fichi secchi o altri frutti. Talvolta 2069 37| amorevolezza la mia, e si fidasse tanto della mia bontà da 2070 35| questa corrispondenza, e fidatevi che se odo sonare le chiavi 2071 33| della siora Zanze non mi fidava. Ed ora, signore, ch'ella 2072 33| accompagnato. In tal caso non si fidi mai di tenere alcuna carta 2073 33| tenerle compagnia... mi fido... di...»~«Di che? Spiegatevi 2074 98| buona, e conversante per fiduciale socievolezza, non s'accorgeva 2075 34| egli vero tuttavia che un fiero castigo cadrebbe sul povero 2076 81| diciotto anni, la quale era figlioccia di Schiller. Poche ore prima 2077 28| siora Zanze. Questa era la figliuola del custode, la quale, se 2078 66| caporale con moglie ed un figliuolino. Quand'io vedeva alcuno 2079 22| due satelliti, che faceano figura di servitori, fossero travestiti) 2080 48| oppresso da tristezza mortale, figurandomi molto più danno che non 2081 12| immaginativa può errare figurandoti bella di corpo, ma l'anima 2082 38| tutta la mia lettera?»~«Mi figuro di sì; perché rideva, rideva 2083 25| dell'incivilimento, la mia filantropia, il mio amor patrio, tutti 2084 36| per la sua apostasia e pel filantropico tentativo di cancellare 2085 53| a quel palco stavano due file di soldati tedeschi; passammo 2086 87| vennero tosto legate con filo di seta. Per ultimo, si 2087 28| intellettuali, e poetava e filosofava e pregava fino all'alba 2088 3 | meravigliava come sì pura, sì filosofica, sì inattaccabile manifestandosi 2089 44| cotanto nutrito di riflessioni filosofiche e religiose, come divento 2090 38| un uomo-Dio! Che di più filosofico e di più grande?~Intendeva 2091 41| disprezzo contro tutte le filosofie diverse dalla sua.~Restai 2092 80| Imitazione di Gesù Cristo, la Filotea, ecc., libri che se si leggono 2093 20| ch'è data dall'uso della fina società.~«Mi permetterete» 2094 44| miei concaptivi, io mi fingea lieto, ma appena rientrato 2095 55| sono due nostri conoscenti! Fingemmo d'aiutarli a por giù i materassi, 2096 63| sentinelle pietose, le quali fingerebbero di non accorgersi del nostro 2097 4 | piangere mi fa male. E talora fingo d'essere allegro affinché 2098 63| condiscendenza che s'andava formando, finimmo per potere ogni giorno conversare 2099 4 | possibile di credere che finiscano così su due piedi. Ed ella 2100 30| intesa, e bisognava ch'io finissi per rasserenarmi, sorridere, 2101 65| ordinariamente finché fosse finita la mia ora.~Stavano in piedi 2102 27| sono chiamati, secondo le finite loro forze, ad imitare».~ 2103 75| segno medesimo di possibile finitezza che avremmo ottenuto scrivendole. 2104 86| anni e mezzo non sarebbero finiti che nel 1829.~Tutti i termini 2105 80| cappuccino. Questo buon uomo finiva sempre il suo rito con un 2106 64| pagnotta bianca. Schiller finse di non veder l'offerta. 2107 93| ove quei generosi aveano finto di essere camerieri, e ci 2108 81| Possedeva alcune centinaia di fiorini, frutto de' suoi lunghi 2109 89| primi di luglio, secondo la firma imperiale della sentenza, 2110 36| piacque allo scrivente di firmarsi) cominciava la lettera con 2111 18| imparate a memoria. Erano firmate Le duc de Normandie. Presi 2112 92| rivoluzione, l'Imperatore avea firmato il decreto della nostra 2113 59| conclusioni della nostra scienza fisionomica. Quante facce veneriamo 2114 79| ungherese aveva una di quelle fisionomie, le quali annunciano indubitabilmente 2115 4 | Io lo guardava in faccia fissamente, con un sorriso malizioso 2116 11| Benché non potessi gran fatto fissare gli occhi su loro, tanto 2117 98| Esultai di ritraversare quel fiume, e di ritoccare la terra 2118 31| riconciliava alquanto con que' flagelli. Ed allora io mi domandava: « 2119 22| Procuratie ed innanzi al caffè Florian, ov'io avea godutobelle 2120 74| sembianze, già sì belle, sì floride, erano consumate dal dolore, 2121 87| muscoli scorticati. Il sangue fluiva a torrenti dalle arterie, 2122 90| miei dolori. Incessanti flussioni ai denti, alla gola, agli 2123 12| imperiosità della voce e colla foga delle parole; dettava loro 2124 36| non mi piace.»~E di questa foggia continuando, non recava 2125 15| lasciarglielo tralucere! La mia foggiata serenità lo illuse pienamente. 2126 27| calamaio e carta, mi numerava i fogli di questa, con proibizione 2127 55| stentavano a dissipare la folla che ne circondava. Era mirabile 2128 16| ad alcuna inquietudine. Folle illusione! L'uomo dee tendere 2129 36| cautela di non parlar mai follemente di politica, m'apparivano 2130 45| stato credulo a streghe e folletti, ed or quelle risa e que' 2131 86| fontanelle, pietre caustiche, fomenti ora asciutti, or umidi, 2132 21| opinioni accreditate, ma senza fondamento? È vero che uno zelo intempestivo 2133 90| istituto è una congregazione fondata dal celebre Frint, allora 2134 14| lusingarlo colla dimostrazione di fondate speranze di prossima libertà! 2135 90| conseguibile. L'intento del fondatore è stato egregio: quello 2136 38| fatto carico, e non v'erano fondi.»~«Non avrò forse la bocca 2137 86| di spasimo.~Sanguisughe, fontanelle, pietre caustiche, fomenti 2138 5 | una spilla ch'io aveva, mi forai un dito, e feci col sangue 2139 1 | destinati agli ergastoli o alle forche? E fra un secolo, chi respirerà 2140 93| proprietario d'una bella foresta, erano i cacciatori; e noi 2141 22| parole «Si vede ch'ella è forestiero, signore; ma io non capisco 2142 63| condiscendenza che s'andava formando, finimmo per potere ogni 2143 8 | educazione! quanti ardenti voti formassi perché incontrassero un 2144 27| il male che in me s'erano formati dall'infanzia in poi, discutendo 2145 88| tronco dai grumi di sangue formativisi, lo lavarono, tirarono in 2146 6 | conformarmi ai decreti di Dio.~Le formole di preghiera da me recitate 2147 73| autorizzavasi il soprintendente a fornirmi brodi e minestre della sua 2148 35| il mio vino;» gli dissi «fornitemi la carta necessaria a questa 2149 31| soffocante calore di quel forno e le crudeli zanzare erano 2150 46| mente mi si rinforzerebbe. Forsennata fiducia! Io negava Dio, 2151 24| allorché tu m'odi cantare qual forsennato!»~ ~ 2152 70| intima ella sia, per quanto fortificata da virtù, non può autorizzare 2153 88| operazione, e dappoi, mi fortificò l'animo. Iddio, che m'avea 2154 14| prese una febbre ardente con fortissimo mal di capo. Non inghiottii 2155 44| ridipingendo il passato; un forzarmi a tener gli occhi sul tempo 2156 2 | vincere il mio dolore, ed era forzato a dire con ispavento: «D' 2157 76| in un angolo: era la fossa.~Pochi istanti dopo, il 2158 | fosti 2159 67| Disse, uscì, e fece un fracasso infernale colle chiavi.~ 2160 38| fatta. Non v'era pure una frase di risentimento sui sarcasmi 2161 62| Antonio Oroboni, nativo di Fratta presso Rovigo, giovine di 2162 39| di ringraziamento, molto fredde, però senza espressioni 2163 59| scosse il capo, indi rispose, fregandosi la fronte, come uomo che 2164 95| pormi gli occhi addosso, fregarsi le mani, e dire a tutti 2165 12| pongono la lor saviezza nel fremere, nel lagnarsi, nel vilipendere, 2166 95| generale i Milanesi: qualche fremito di sdegno contro alcuni 2167 49| carità m'aprisse, ma mi frenai. Nondimeno io avea paura.~« 2168 72| distinse la voce mia. Non poté frenarsi; mi salutò cantando. Mi 2169 49| verrò condotto a morte! Mi frenerò, nasconderò altrui la mia 2170 41| e pensai che una lettera frenetica poteva essere stato frutto 2171 1 | venire de' carcerieri, ed il frenetico canto di parecchi de' rinchiusi.~ 2172 42| passi, in una camera più fresca.»~«E perché non pensarci 2173 31| stanza consolata da qualche fresco respiro, e non veder più 2174 90| congregazione fondata dal celebre Frint, allora parroco di corte. 2175 31| un tratto un ragionamento frivolo prendeva la Bibbia, l'apriva, 2176 59| indi rispose, fregandosi la fronte, come uomo che ha un pensiero 2177 65| lavori, o passeggiavano in frotta conversando. Fra essi erano 2178 80| scucivano i pagliericci per frugarvi dentro. Benché nulla di 2179 5 | ventura d'essere spiato, frugato, colto col viglietto addosso, 2180 46| sì stolti, or vennero a frullarmi nel capo bestialmente, e 2181 37| quel menar ruvidamente la frusta addosso al mio amor proprio? - 2182 28| portare fichi secchi o altri frutti. Talvolta dando il mio pranzo 2183 20| Tranne il favorire la sua fuga, gli usavano tutti i riguardi 2184 7 | le gioie del mondo sono fugaci, che il vero bene sta nella 2185 11| occhi su loro, tanto era fuggevole il loro passaggio, pure 2186 31| non mi lasciava passare fuggevolmente ad altro soggetto.~ ~ 2187 49| che poterono sarann'essi fuggiti, e non rimangono più qui 2188 95| dolori, e sì rapidamente fuggito!~I camerieri dell'albergo 2189 16| certamente evitare i più severi fulmini della legge!~Mi prese tal 2190 19| lo colpì a Bologna quella funesta malattia, durante la quale 2191 24| non s'intrichi sempre più funestamente, se il processo non termina 2192 96| polizia di Vienna, faciente funzione di cameriere del commissario. 2193 86| aver requie né in lettofuor di letto.~Quando gli era 2194 29| amante, mi annoio dappertutto fuorché qui».~«Ne sai tu il perché?»~« 2195 33| discorrere... ed io temeva che la furbaccia esplorasse tutti i suoi 2196 5 | avuto quegli sguardi così furbi, se fosse stata una fisionomia 2197 37| che mentre io stracciava furentemente la sua lettera, ei non rileggesse 2198 17| forma una logica sciocca, furibonda, maligna: è in uno stato 2199 97| malvagio».~Ah no, o logici furibondi! di qualunque stendardo 2200 54| altro che da noncuranza.~Furibondo qual io era, fremetti udendo 2201 72| ripigliare il canto, ma furiose grida s'alzarono a maledirci, 2202 48| fumo, agitati com'erano da furioso vento. Volavano scintille 2203 52| Giuliano ne' suoi massimi furori non poteva essere più empio 2204 55| guardie remigarono verso Fusina.~Ivi giunti, trovammo allestiti 2205 37| anzi tanto presentimento di futura amicizia con questo compagno 2206 48| quando sembra essere più gagliardo e più santo può cadere fra 2207 34| rivelandoli; - forse è un galantuomo, sì, ma il perfido è Tremerello, 2208 91| coi medesimi vestiti da galeotto, ma scatenati, scendemmo 2209 63| certezza destava una dolce gara d'amabilità ne' pensieri, 2210 8 | che in termine un po' meno garbato si direbbe sbirro.~Queste 2211 63| superiore più avesse quasi mai a garrirci.~Ci legammo di tenera amicizia. 2212 69| salutammo, a dispetto dei garriti delle guardie.~Venne in 2213 12| bestemmiavano, e tu benedicevi Dio; garrivano, e tu componevi le loro 2214 56| appoggiata al braccio d'un garzone mesto, che alle chiome biondissime 2215 82| gazzetta di Torino ad altre gazzette. Dunque quell'ottima fanciulla 2216 76| carità.~Povero Oroboni! qual gelo ci corse per le vene, quando 2217 34| ma troppo naturale a chi geme in carcere, il temere dappertutto 2218 77| dimenticava Oroboni, ed ogni gemea della sua morte, ma gioivami 2219 82| di Dio, ma mi rassegnava gemendo; e l'anima mia, invece d' 2220 32| più.~È indicibile quant'io gemessi di questa perdita. Oh, come 2221 91| soggiorno. I nostri cuori gemevano, passando innanzi alle carceri 2222 56| stesso che ne' nostri. Questo gemito era universale: arme Herren! ( 2223 58| contro a' Turchi sotto il general Laudon a' tempi di Maria 2224 24| immorale, più scellerata che generalmente non si pensa. Siccome non 2225 94| morte! tanti esuli! una generazione d'adulti i quali io aveva 2226 84| amo con tenerezza tutto il genere umano.~Mille volte mi son 2227 85| sapientissimi a discernere mille generi di romori. Una porta viene 2228 42| spesso, e lasciava cadere generosamente i bricioli de' buzzolai 2229 56| benedica tutte le anime generose che non s'adontano d'amare 2230 8 | affezionerà. Io sarò per lui il genio della ragione e della bontà; 2231 92| commissario era il signor von Noe, gentiluomo impiegato nella segreteria 2232 7 | finestra, e mi sorrideva, e gesticolava. Io gli gettava un bel pezzo 2233 10| innamorato che rivede l'amata. Gesticolavamo senza capirci, e colla stessa 2234 53| ci fe' cenno di scendere. Gettammo un'altra volta lo sguardo 2235 74| vitalità, ma invece giovommi, gettandomi in un letargo di parecchie 2236 80| pensiero non valido, si gettano e non si ripigliano; 2237 25| mulino al collo e lo si gettasse in mare, piuttosto che esser 2238 61| grondante di sudore!»~E gettatami sgarbatamente addosso la 2239 36| ardentemente. In tal caso gettate la maschera; v'ho dato l' 2240 33| stracci sollecitamente e la getti dalla finestra.»~«State 2241 28| pronta, io faceva il primo getto d'ogni componimento sul 2242 49| custode rispondeva: «Mi no gh'ho cor de lassarli abbrustolar. 2243 76| suo paese, si sappia dove giacciono».~Quante volte Oroboni m' 2244 51| insieme. Il professor Ressi giacea moribondo, in un carcere 2245 91| valle, ed il cimitero ove giaceano Oroboni e Villa; parlammo 2246 45| posizione m'era tollerabile, giacendo: m'agitava convulso, e conveniva 2247 61| ma non trovava modo di giacer così sulle tavole, senza 2248 86| muoversi, alzarsi, porsi a giacere, io dovea prendere colla 2249 43| indovinare chi, di tanti che giacevano in quelle carceri, fosse 2250 51| innocenti, il professor Gian-Domenico Romagnosi, ed il conte Giovanni 2251 22| porta Orientale! Oh pubblici giardini, ov'io avea tante volte 2252 58| occhio irato mirava la sua gigantesca, magra, vecchia persona; 2253 23| cupole e di campanili. Il gigantesco campanile di San Marco era 2254 76| paterno, abbracciare le ginocchia di mio padre, intendere 2255 39| scherzo? Perché ridere e giocare alla palla con essa? Perché 2256 50| principe! - E da sortegioconda balzare tra sgherri, passare 2257 40| risposta, e dapprima ne gioii. «Oh benedetta solitudine!» 2258 84| ritornava guardandomi, io ne gioiva come d'una grande carità. 2259 77| gemea della sua morte, ma gioivami spesso il cuore immaginando 2260 81| affezione per noi, e come gioivano vedendo che n'eravamo persuasi 2261 82| Un puro divertimento del giornalista non parea verisimile; era 2262 26| nella pratica di prevedere giornalmente ogni sorpresa, ogni emozione, 2263 32| conturbatissimo di tanta sventura. Mi giova tuttavia sperare che mentissero.~ 2264 19| tenuto prigione a Napoli da Giovacchino Murat, e quando si rivide 2265 91| Infelici! Alcune erano giovanissime. Un amore, una gelosia, 2266 51| Gian-Domenico Romagnosi, ed il conte Giovanni Arrivabene. Il capitano 2267 30| lo svolgimento di esse mi giovava.~L'uomo talvolta s'atterrisce 2268 26| supponibile; e siffatto esercizio giovavami novamente assai.~La mia 2269 46| rinvigorirmi; ed a nulla giovavano. Quelle apparenze notturne, 2270 84| il medico riputasse a me giovevole il caffè, non s'attentava 2271 8 | Giacomo e Giulio Porro, due giovinetti di belle speranze ch'io 2272 44| schioppo Odoardo Briche, giovinetto ch'io amava quasi fosse 2273 38| piombi della chiesa, altri girarono lungamente per aria, e discesero 2274 92| giorno la carrozza perché girassimo un poco per Vienna. Il commissario 2275 62| egualmente collocati, ed un giubbettino di simili due colori, ma 2276 46| Ma i terrori non vennero. Giubilai, e nella piena della mia 2277 51| pungente; e quella cortesia giudicai che fosse smentita dagli 2278 59| Quando d'un uomo che giudicammo dapprima cattivo, concepiamo 2279 29| io mi fossi ingannato nel giudicarla bruttina, ed era obbligato 2280 37| S'io non gli rispondo, ei giudicherà ch'io sia annichilato di 2281 52| che niuno tuo simile ti giudichi severamente? per pretendere 2282 54| sognata inumanità.~Or che giudico pacatamente, non la trovo 2283 76| suo onomastico, il 13 giugno 1823. Qualche ora prima 2284 3 | togliesse dal mondo, avanti che giunga a Torino la notizia della 2285 16| perfetta costanza, ma non vi giunge mai sulla terra. Che mi 2286 22| posta senza fermarci, e giungemmo il 20 febbraio a Venezia.~ 2287 68| occhi, poi li tenne alzati, giungendo le mani in atto di preghiera. 2288 52| annuncio della mia triste sorte giungesse alla famiglia da me, piuttosto 2289 89| artritide, che cominciò per le giunture delle mani e poi gli martirò 2290 62| poteva risparmiargli questo giuoco; non passano due mesi, che 2291 33| Dice dunque davvero, che giura, eh?»~«Sì, giuro di non 2292 33| non tradirmi.»~«Eh, per giurare di non tradirvi, lo posso: 2293 51| gioia e d'insulto.~Or non giurerei più che fosse così: posso 2294 33| Spiegatevi una volta.»~«Ma giuri prima di non tradirmi.»~« 2295 33| davvero, che giura, eh?»~«Sì, giuro di non tradirvi. Ma sappiate, 2296 62| sinistra color cappuccino; un giustacuore di due colori egualmente 2297 63| combatteva i miei dubbi con giustissime riflessioni e con molto 2298 88| grucce.~Ebbi parecchi tumori glandulari dolorosissimi. Ne risanai, 2299 31| versetto, e volea quindi ch'io gliel traducessi e commentassi. 2300 | glielo 2301 48| più spiccavano que' vasti globi di fiamme e di fumo, agitati 2302 98| ricchezza, la potenza, la gloria sono diverse nelle diverse 2303 66| gran fatto; - che dobbiamo gloriarci della croce, dopo che fu 2304 16| amantissimo, fatto per godere gloriosamente della vita, precipitato 2305 5 | ne farà più di simili... gode un po' più di riposo». Né 2306 30| apprezzava la dolcezza, s'io godea d'essere compianto da lei, 2307 7 | una grazia amabilissima, godendo ch'io lo vedessi. Una volta 2308 87| scuola di Vienna, e già godente fama di molta abilità. Questi, 2309 89| anche infermo di discrasia, godetti lo stesso vantaggio.~In 2310 93| collocati in posizione opportuna godevamo lo spettacolo.~Finalmente 2311 7 | dare all'anima mia tutti i godimenti possibili. Il più consueto 2312 4 | ora è tutt'altro, e ne godo, segno che non è... perdoni 2313 9 | con pareti contaminate da goffe pitturacce di colore, non 2314 3 | di seguire il Figlio al Golgota, e di stare sotto la sua 2315 30| compassionevole! Appoggiava il suo gomito sulla finestra, e stava 2316 7 | indipendente dal luogo. Governiamo l'immaginativa, e staremo 2317 20| non mi fossi tenuta nel gozzo l'ideata predicuccia. Fingere 2318 88| vulneraria, cominciarono gradatamente a ristorarlo con cibo più 2319 91| incontravamo, tutto mi parevagradevole e sì strano, dopo tanti 2320 38| adattata a tutti i possibili gradi d'incivilimento. Quindi 2321 43| risposi.~Un altro ragazzo più grandicello corse anch'egli alla finestra, 2322 36| sincerità. Ripeteva il suo grandissimo desiderio di stare in relazione 2323 39| nome di scherzo ch'egli ha gratificato alla mia lettera? Non sarebbe 2324 9 | diessi con un coltello a grattare il muro per farla sparire.~« 2325 13| vicini si volse a me colla gravità non d'uno sbirro, ma d'un 2326 64| lunga gli sarebbe stato gravoso.~Per la stessa ragione, 2327 86| sarebbevi la disposizione di graziarci tutti, ma a brevi intervalli 2328 80| quella poca cognizione di greco ch'io aveva si era aumentata, 2329 34| Appigliarsi ai severi, gretti consigli della paura che 2330 85| però sempre il Signore, e gridandogli con lagrime:~«Non so conformare 2331 9 | alla scienza della verità, gridano che la verità non vien loro 2332 49| carceri.~Uno de' secondini gridava: «Ma, sior paron, cossa 2333 60| ballando, gli pesti un piede: griderebbe quasi dal dolore, ma invece 2334 15| suoi lineamenti, i suoi grigi capelli, e non mi sembrava 2335 61| che asciugarsi il corpo grondante di sudore!»~E gettatami 2336 8 | debbo dirlo? - cogli occhi grondanti di lagrime.~ ~ 2337 42| tavolino e le sue lagrime vi grondarono! «.~Il luogo ove mi posero 2338 58| agitando quel villano mazzo di grosse chiavi, ed io con occhio 2339 8 | Perché?»~«Qualch'altro grosso uccello è stato preso, e 2340 12| Le tue compagne parlavano grossolanamente, e tu con pudore e gentilezza; 2341 21| sperimentale, che conosceva i grossolani errori di critica con cui 2342 88| liberarono il tronco dai grumi di sangue formativisi, lo 2343 80| divisi in tre gruppi; un gruppo sulla tribuna dell'organo, 2344 67| inutile dimanda.~«Ecco ciò che guadagnai a seguire il vostro insistente 2345 34| rovinarci tutti e due per guadagnare un'appendice al suo salario».~ 2346 35| accarezzai colle mani le guance morsicate, ed il partito 2347 61| tavole, senza neppure un guanciale: tutte le mie ossa doloravano.~ 2348 27| di scrivere, non solo co' guanti, ma fasciato i polsi, affinché 2349 80| terzo in un oratorietto guardante in chiesa per mezzo d'una 2350 79| faccenduola, e stava a guardarci; e se poteva, attaccava 2351 78| volgare, si crede obbligato di guardarla con ischerno! Non è vero 2352 42| Volli quindi esaminare dove guardasse l'altra mia finestra. Posi 2353 53| volgessimo verso il palazzo e guardassimo in alto. Obbedimmo, e vedemmo 2354 29| trentadue anni, e già mi guardate come vostro padre.»~«Via, 2355 97| mi disse ascosamente: «Guardatevi di quell'angelo custode; 2356 10| o di rispondervi. Bensì guardavami egli spesso, ed io guardava 2357 7 | Gli altri fanciulli mi guardavano da lontano, ma non ardìano 2358 96| della mestizia con cui mi guardavi, quando il farmi cenni ti 2359 59| Cielo di avermi dato voi per guardiano.»~Egli ascoltò le mie parole, 2360 29| è tanto buona, ch'io la guardo come potrebbe una figlia 2361 69| stato detto che, non avea guari, in uno di quei tenebrosi 2362 17| debolezza, studiava il modo di guarirne. Giovommi a tal uopo questo 2363 46| me? Lo ignoro, ma io era guarito.~ ~ 2364 95| l'hanno messa in opera, guastandola un pochino, ma tutt'uno 2365 25| esercizio della preghiera, il guasto ch'egli opera nella propria 2366 21| Cristianesimo; io che avea letto Guénée ed altri valenti smascheratori 2367 31| di zanzare che mi facean guerra sì feroce! Mille volte vi 2368 26| in tutte le mie volontà, gustai per qualche tempo una dolcissima 2369 6 | fortemente, e di sempre meglio gustarlo.~Siffatta lettura non mi 2370 98| gridò ancora: «Guten Morgen! gute Reise! leben Sie wohl! ( 2371 98| pover'uomo gridò ancora: «Guten Morgen! gute Reise! leben 2372 | han 2373 70| de' giudizi altrui, quando hassi la persuasione che sono 2374 56| gemito era universale: arme Herren! (poveri signori!).~Talvolta, 2375 50| Schlegel, Davis, Byron, Hobhouse, Brougham, e molti altri 2376 | ibi 2377 20| fossi tenuta nel gozzo l'ideata predicuccia. Fingere di 2378 88| ov'egli era morto. Quest'identità di luogo m'era cara; pareami 2379 28| ingenua fiducia mi raccontò un idillio comico-serio che mi commosse.~ ~ 2380 93| ogni labbro voci del nostro idioma, m'inteneriva; ma era un' 2381 38| poterono, l'abbattimento dell'idolatria, e la predicazione generale 2382 26| resto erano passioni stolte, idolatrie, orgogliosa e falsa virtù. « 2383 76| Sputò sangue, e andò in idropisia.~Lascio pensare qual fosse 2384 60| strano pensiero mi venne. Ignaro ancora di quei molesti usi, 2385 11| tanto la donna caduta nell'ignominia?~Ragionando così, fui cento 2386 78| fatto uomo.~Ah! infelice chi ignora la sublimità della confessione! 2387 65| polacco, per nome Kubitzky, ignorante, ma rispettoso e cordiale. 2388 74| uomo, e di commiserare gl'ignoranti ed i barbari, e pregare 2389 60| signori: il medico non può ignorarlo. Perché diavolo non ha fatto 2390 14| delle leggi, e la studiata ilarità con che gli parlai lo persuase 2391 80| con critica ristretta ed illiberale, esultando ad ogni reperibile 2392 56| infelici! Quando fummo in paesi illirici e tedeschi avveniva lo stesso 2393 96| Come il buon vecchio s'illudeva, sperando ch'io presto potessi 2394 15| mia foggiata serenità lo illuse pienamente. Ci dividemmo 2395 50| Brougham, e molti altri illustri di varie parti d'Europa. 2396 40| ne andò.~Io era alquanto imbarazzato, mettendomi al tavolino. « 2397 22| autunno trascorso: non m'imbattei in alcuno de' miei conoscenti.~ 2398 70| nostri animi, e che per imbecillità siamo divenuti più fermi 2399 69| fantasia la tentazione d'imitarlo. Non so se il mio delirio 2400 80| Bourdaloue, il Pascal, l'Imitazione di Gesù Cristo, la Filotea, 2401 85| coraggio d'Oroboni, ma lo imitò, protestando di perdonare 2402 11| Chi poteva impedirmi d'immaginarmela più bella e più infelice 2403 4 | è siffattamente gonzo da immaginarselo. Perdoni sa: vuole un'altra 2404 56| condotti nel castello; è facile immaginarsi quanto questa separazione 2405 23| tutti, chi sa che non s'immaginassero che un autore di tragedie 2406 48| idea siffattamente la mia immaginazione, che il morire pareami non 2407 41| viene in capo: voi le vostre immaginazioni serafiche ed io le mie bestemmie; 2408 59| una signora che vedendo un'immagine di Catilina, e confondendolo 2409 70| prenderci soggezione, se alcuno immaginerà che la prigione abbia indebolito 2410 40| mille volte preferibili ad immagini liete ed inique.»~Tutte 2411 86| cadde. La percossa fece immantinente divenire acuto il dolore 2412 29| diceva: «Fortuna ch'è così immatura! Di ragazze di tale età 2413 73| terribilmente.~Fu fatta immediata relazione al governatore, 2414 96| pareti, e delle ore che stavi immobile al tavolino scrivendo i 2415 10| stanza, così tetra e così immonda, privo della compagnia del 2416 24| stesso Creatore. L'ira è più immorale, più scellerata che generalmente 2417 9 | medesimi e del nostro tutto. L'immortalità dell'anima è cosa che tanto 2418 16| esprimere la smania che allora s'impadroni di me. E questa smania si 2419 46| sempre abbandonato da Dio s'impadronì di me.~Tutti que' maligni 2420 55| Mirò in volto Dario e me, impallidì, sembrò tentennare se dovesse 2421 56| genitori, ed intendendo che sì, impallidivate, esclamando: «Oh, restituiscavi 2422 63| A forza d'esperimenti, imparammo un modo d'emettere la voce 2423 37| traggano a benedirti e ad imparare che, lungi da te, non v' 2424 18| m'incresce di non avere imparate a memoria. Erano firmate 2425 8 | ragione e della bontà; egli imparerà a confidarmi i suoi dolori, 2426 45| scrivile in tedesco; così impareremo quella lingua. «~Quindi 2427 37| pericolosa per altri che per noi. Impari che il vero coraggio non 2428 9 | combattono la religione imparino almeno qual ella sia, prima 2429 21| produca un giorno maggiore imparzialità di giudizi ed il conseguente 2430 26| prese, e talvolta temei d'impazzare. Ma, grazie al Cielo, erano 2431 45| chiedeva a me stesso s'io fossi impazzato od in senno. Non sapea più 2432 11| abbandona alcuno».~Chi poteva impedirmi d'immaginarmela più bella 2433 76| quella crudele parete che c'impediva di vederlo e di prestargli 2434 90| dovendo assumere altri impegni, non poté più venire da 2435 17| le forti emozioni.~Il mio impegno di acquistare una calma 2436 23| ch'io fossi uno dei più imperdonabili motori di quel delirio. 2437 25| offendersi per certe sue imperfezioni di stile fosse cosa infilosofica, 2438 58| d'umiliarlo, dicendogli imperiosamente, quasi a servitore:~«Datemi 2439 12| silenzio i contendenti coll'imperiosità della voce e colla foga 2440 96| Spielberg, gli dimandai con imperioso orgoglio la brocca dell' 2441 74| soprintendente, che per impeto di buon cuore aveva mancato 2442 80| d'opere ascetiche venneci impetrato nel 1825 da un confessore 2443 27| dicendo che le ore così impiegate m'erano talvolta deliziose, 2444 92| signor von Noe, gentiluomo impiegato nella segreteria del ministro 2445 84| barone von Münch, e questi, impietosito della poca luce che avevamo, 2446 41| ma non meno insultante. L'implacato mi diceva ch'egli ammirava 2447 96| era ignorata da me! - ed implorai pace al tuo spirito!~Mi 2448 80| il suo rito con un Oremus implorante la nostra liberazione dai 2449 84| avevamo, disse che avrebbe implorato di poter prolungare la nostra 2450 24| est illi, si lapis molaris imponatur circa collum eius et projiciatur 2451 36| tendenze! io, a cui l'arroganza impone si poco!~Letta l'ultima 2452 34| considerazione non è ella bastante ad impormi come assoluto dovere il 2453 34| chi, per indurmi a fare importanti confidenze al novello amico? 2454 13| si ricredessero circa l'importanza di coltivare i sentimenti 2455 98| trovanodura. E poco le importerà probabilmente. Fra i Tedeschi 2456 96| invoco inutilmente? Questa impossibilità di sfogare la mia afflizione 2457 13| sentimenti benevoli.~Mossi l'imposta della finestra, come se 2458 9 | finestra avente non vetri alle imposte, ma carta, con pareti contaminate 2459 83| più di quel che m'è stato imposto.»~E così se n'andò.~L'intenzione 2460 29| adolescente sbirra?~ ~Sarei un impostore se attribuissi a saviezza 2461 19| XVII, e furono riconosciuti impostori: qual maggior credenza dovrebbe 2462 39| declamazione estranea al tema, ora imprecando i suoi nemici, ora ridendo 2463 39| nemici, ora ridendo d'averli imprecati, e dicendo esser naturale 2464 9 | le più violente e superbe imprecazioni d'uno che si diceva ateo, 2465 35| serietà all'assunto che imprendevamo, e mi dicesse schietto con 2466 36| alcuna inquietudine sull'impreso carteggio. Indi scherzava 2467 78| anima n'è più scossa; le impressioni che vi si fanno, sono più 2468 61| servigi! a chi appena può imprestare furtivamente ad un infermo 2469 51| pubblico; ma è formalità impreteribile.»~«Sia pure» dissi.~«Da 2470 27| morte violenta?~Procacciai d'imprimermi bene nel cuore tali riflessioni 2471 73| erano trivialità: aveano l'impronta d'un intelletto elevato 2472 45| degli altri, ella prorompeva improvvisamente in lagrime, e tutti piangevano. 2473 24| vengono fatti, se nuove imprudenze si scoprono, anche di persone 2474 58| podestà, colui ch'io riputava impudente per lunga consuetudine d' 2475 40| Invece di crucciarmi leggendo impudenze, invece di faticarmi invano 2476 32| soave applauso erami stato impulso a non ismentire per qualche 2477 7 | indegna azione di comprare l'impunità col procacciare la rovina 2478 66| morendo, abbandona figliuoli inadulti, di quella che dopo averli 2479 89| sopra la terra, tranne l'inalterabile continuazione della reciproca 2480 88| gli sforzi per non essere inamabile a coloro che gli sono vicini.~ 2481 93| lungo tratto sterile ed inamena; cosicché i viaggiatori 2482 28| assicurandolo della mia inappetenza. A sera mi sosteneva con 2483 40| sei d'una conversazione inarmonica e snobilitante! Invece di 2484 41| uomo - chi sa? - forse più inasprito dalla sventura e delirante 2485 3 | pura, sì filosofica, sì inattaccabile manifestandosi l'essenza 2486 30| indispettisse. Ella, fosse ciò inavvedutezza od arte, non se ne dava 2487 61| Austerlitz.~Quella vista m'incantava. Oh quanto sarei stato lieto, 2488 40| ve ne dirò tante che v'incanterò, e vi sentirete obbligato 2489 8 | ornati de' più splendidi incanti che natura e fortuna possano 2490 81| fratello avrebbero potuto fare. Incapaci di mancare al loro dovere, 2491 57| durissimo significa essere incatenati più orribilmente, con una 2492 55| doloroso, ma abbandonarla incatenato, condotto in climi orrendi, 2493 55| nostro amico. Uno sbirro c'incatenò trasversalmente la mano 2494 48| che abitavano nella casa incendiata e nelle vicine, e li compiangeva. 2495 88| diverse cose necessarie: tela incerata, ghiaccio, bende, ecc.~Il 2496 35| occhio la notte, e fra tante incertezze non sapea che risolvere.~ 2497 57| per dire addio al mondo, incerti se il baratro che vivi c' 2498 92| notte, ed il commissario era incerto il mattino seguente s'io 2499 6 | cominciare davvero quest'incessante preghiera: cioè di non permettermi 2500 90| serenità i miei dolori. Incessanti flussioni ai denti, alla 2501 89| scorbutica e consentì all'inchiesta del medico, il quale diceva 2502 91| ed il primo ci fece un inchino, gentile più del consueto.~ 2503 32| con cassature di nerissimo inchiostro. Un giorno accadde che,


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