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Silvio Pellico Le mie prigioni IntraText - Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
grassetto = Testo principale Capitolo grigio = Testo di commento
2504 86| momento ch'io nol sosteneva, inciampò e cadde. La percossa fece 2505 18| carbone, quali con punta incisiva. Trovai graziose due strofe 2506 99| signora, un negoziante, un incisore, e due giovani pittori, 2507 20| miglior via.~I secondini inclinavano a credere ch'ei fosse veramente 2508 8 | naturalissimo. Ebbi sempre molta inclinazione pe' fanciulli, e l'ufficio 2509 32| stesso tempo mi sgridò d'incoerenza a' miei principii. Vidi 2510 12| indulgenza.~Possa tu, o incognita peccatrice, non essere state 2511 45| s'io non fossi ludibrio d'incognite maligne potenze.~Più volte 2512 32| il dovere ch'io sentiva incombere ad ogni uomo d'essere superiore 2513 38| poco a poco, ed intanto la incominciava, analizzando con fedeltà 2514 61| siccome quell'ora gli era incomoda, ei veniva poi alquanto 2515 88| forza, non era però senza incomodi. Ei pativa, come tutti gli 2516 67| 67-~ ~L'incomodo della catena a' piedi, togliendomi 2517 17| sembrava per alcuni giorni incomportevole, ma volli essere perseverante, 2518 93| rivedere il nostro cielo, l'incontrare facce umane di forma non 2519 8 | ardenti voti formassi perché incontrassero un nuovo maestro che mi 2520 19| la quale Luigi XVIII fu incoronato.~ ~ 2521 39| pure una riga? Tutti gl'increduli son così! Sentendo la debolezza 2522 80| per quella lingua. Quanto incresceami di non poterne continuare 2523 85| la grazia; e, sebbene c'increscesse di non seguirli, ne esultammo.~ ~ 2524 34| braccia tra le sbarre, le mani incrocicchiate: la chiesa di San Marco 2525 58| per lunga consuetudine d'incrudelire, volgea pensieri di compassione, 2526 24| divenuto più amabile divenendo incurante di Dio.~«Scapestratello!» 2527 48| per malattia, con grande indebolimento d'intelletto, che non lascia 2528 46| non vale ad altro che ad indebolire le menti». M'arrogai di 2529 41| sperando che la malattia indebolisca il mio spirito e mi tragga 2530 8 | condotta. Chi sa che tenendosi indecisa la mia sorte di mese in 2531 37| tutti gli stromenti più indegni possono essere efficaci, 2532 35| scambio di poche parole ma indelebili e mallevadrici di alta amicizia.~ 2533 83| consolazione da parole così indeterminate. Quali sono que' miei congiunti 2534 80| Ogni mese veniva, in giorno indeterminato, a farvi una diligente perquisizione 2535 49| custode era sì forte, che indicava un pericolo sempre crescente. 2536 14| ci fu conceduto m'agitò indicibilmente; tanto più ch'io reprimeva 2537 7 | che puossi rendere l'umore indipendente dal luogo. Governiamo l' 2538 34| moltitudine prodigiosa di colombi indipendenti amoreggiava, svolazzava, 2539 23| del resto d'Italia per l'indipendenza, e dubitavano ch'io fossi 2540 21| uno zelo intempestivo è indiscrezione, e può maggiormente irritare 2541 11| Eppure... (gli eppure sono indispensabili per dipingere l'uomo, ente 2542 30| ingrato pensiero di volerla indispettire, ed a poco a poco i miei 2543 30| burbero, e sperava che se ne indispettisse. Ella, fosse ciò inavvedutezza 2544 17| società o questi o quegli individui coi colori più esecrabili. 2545 97| dov'è una società od un individuo che non abbiane di tali?) 2546 74| udirci, l'essere finalmente indivisi ci confortava. Oh quante 2547 74| infermiere, ed in appresso per indivisibile compagno.~Siccome, quanti 2548 99| una sorella che morì con indizii di somma pietà. Dio la compensi 2549 63| ardente di generosi sensi, indomita dalla sventura, egli univa 2550 20| somiglianza coi Borboni l'abbia indotto a rappresentare quella trista 2551 43| gli sarebbe impossibile indovinare chi, di tanti che giacevano 2552 55| altrove, dissimulando. Se non indovinò che quelli erano amici nostri, 2553 79| fisionomie, le quali annunciano indubitabilmente l'abitudine della virtù 2554 19| quel povero fanciullo è indubitatamente morto. Ebbene, il mio vicino 2555 28| aveva punto appetito, io l'induceva a regalarmi qualche foglio 2556 44| fratelli e sorelle così indulgenti, così amanti. Il desiderio 2557 82| e l'anima mia, invece d'indurirsi al male, sembrava sentirlo 2558 88| il tronco fu abbastanza indurito e più non s'aperse.~ ~ 2559 34| fabbricata da chi sa chi, per indurmi a fare importanti confidenze 2560 46| stanza, ma non seppi mai indurmivi, temendo di far ridere.~ 2561 50| circondava, da non sapermi indurre ad abbandonarla.~Fra altri 2562 19| Simon, calzolaio; quando lo indussero ad attestare un'infame calunnia 2563 63| Oroboni m'aveva invaghito. Industriandomi di raggiungerla, mi misi 2564 24| stare un momento con me, m'industrio di cacciar via il mal umore; 2565 44| più bella vita, dopo avere inebbriata la fantasia fino a parermi 2566 28| pietosa Zanze, ed era broda inefficace. Allora la burla mi metteva 2567 16| che vi credete preda d'un ineluttabile, orrendo, sempre crescente 2568 44| rientrato nel mio antro un peso inenarrabile di dolore mi piombava sull' 2569 89| religione sono due beni inestimabili! Abbelliscono anche le ore 2570 15| qualunque altro martirio è inevitabile, il temerlo codardamente, 2571 67| in vergognarci di mille inezie. Alle Eseleien! tutte asinate! 2572 97| universale coscienza riconosciuti infami, tutti i posti sociali che 2573 40| desisteva mai da queste infamie, ed io (sperando sempre 2574 11| è più l'età dei palpiti infantili.~Non potei andar avanti. 2575 27| costretto a condannarmi di mille infedeltà a Dio, mi sarei lagnato 2576 98| quelli che arrestarono il mio infelicissimo Confalonieri. Mi disse come 2577 17| desiderio di diminuire la mia infelicità, quanto dall'apparirmi brutta, 2578 60| prigione, ogni minuzia; indi gl'inferiori uscivano, ed il soprintendente ( 2579 78| senza trovarci gravemente infermi. Invece di dare questo incarico 2580 73| Kubitzky mi furono dati per infermieri; ambi mi servivano con amore.~ 2581 25| guardare le opere di Dio colla infernal lente dello scherno, di 2582 23| gran finestra, con enorme inferriata, e guardava sul tetto parimente 2583 50| infausta quadratura delle inferriate, - il ricordarmi la lieta 2584 48| piangeva, e quel pianto non infiacchiva la mia rassegnata volontà.~ 2585 31| persuadessero, e che il suo cuore s'infiammasse allorché ragionavamo di 2586 3 | tuttavia mille sofistici dubbi infievolivano la mia fede. Già da lungo 2587 47| chiacchierare non era l'infima delle sue virtù.~«Non dica 2588 15| volere che il volere dell'infinita Sapienza.~Sì, ciò si può! 2589 95| avrei rinvenuti ancora: un infinito rincrescimento pensando 2590 57| a' fianchi, e la catena infitta nel muro in guisa che appena 2591 82| mie sventure potevano aver influito ad abbreviare i giorni del 2592 26| cosa indicibile, come s'infocò l'aria del covile ch'io 2593 31| zanzare a sé ed a me, m'infondeano nell'animo una contentezza 2594 57| docilità:» diss'egli «la minima infrazione alla disciplina può venir 2595 58| ella non fosse quieta, se infuriasse, se dicesse insolenze. Ma 2596 13| moralizzare a modo mio. M'ingannai. Gli spiriti volgari sfuggono 2597 15| cose.~E se per non volerlo ingannare io l'avessi veduto abbandonarsi 2598 69| voce mi consolava!~«Non ingannarti,» diceami egli «sarà per 2599 27| discutendo meco stesso, ingegnandomi di sciorre ogni dubbio, 2600 12| fui capito. E quando, dopo ingegnose ambagi preparatorie, ebbi 2601 24| arrabbiato è tremendamente ingegnoso a calunniare i suoi simili 2602 8 | divisamento d'applicarmi ad ingentilirlo; e fantasticando su tutte 2603 28| dal rossore. E nella sua ingenua fiducia mi raccontò un idillio 2604 41| uomo e della donna, io l'ingenuo racconto delle mie profanazioni; 2605 14| fortissimo mal di capo. Non inghiottii un cucchiaio di minestra 2606 25| Bibbia sopra una sedia, m'inginocchiai in terra a leggere, e quell' 2607 25| soddisfazione ad un amico generoso, ingiustamente offeso; d'essermi riconciliato 2608 58| Oh come gli uomini sono ingiusti, giudicando dall'apparenza 2609 78| e meditato sulle umane ingiustizie; sapea descrivere bene le 2610 35| Mi bruciai il palato per ingoiar presto il caffè, Tremerello 2611 61| metteva schifo.~Provai d'ingoiare qualche cucchiaio di minestra: 2612 64| pezzettino d'arrosto d'agnello da ingoiarsi in un boccone, e forse tre 2613 57| se il baratro che vivi c'ingoiava si sarebbe più schiuso per 2614 80| Dov'erano le ore ch'io m'ingolfava nello studio della Bibbia, 2615 28| che il tavolino era già ingombro di scrittura, e non poteva 2616 30| con me.~Lasciai andare l'ingrato pensiero di volerla indispettire, 2617 40| preferibili ad immagini liete ed inique.»~Tutte le volte che Tremerello 2618 29| essermene innamorato Non me ne innamorai, unicamente perché ella 2619 29| sarebbe pericolo ch'io m'innamorassi».~Altre volte mi veniva 2620 25| teologia degl'Indi fosse innegabile.~Molti ne abusarono, molti 2621 87| mise ancora a cantare un inno.~I chirurgi vennero alfine: 2622 29| affezione. E tutto ciò era innocentissimo.~Io diceva poi tra me: « 2623 97| giorno più mi convinsi della innocua e generosa sua natura.~Quando 2624 20| delle bugie che sembrano innocue.~Di giorno in giorno differiva; 2625 60| giustificato dal bisogno, e così innocuo alla monarchia, potrebbe 2626 93| cresceva a misura che c'inoltravamo verso Italia.~Da quella 2627 10| segno. Oh quale piacere mi inondò l'anima in quel momento! 2628 21| adempirsi, senza prendere inopportunamente il carattere di missionario.~ 2629 41| dicev'io con dolore ed inorridendo. «Dio m'è testimonio se 2630 1 | carceri che tengono bettola, inorridiscono d'un prigioniero astemio.~« 2631 44| e mi cadea la penna ed inorridiva! Momenti veramente spaventosi 2632 60| purtroppo non verrà.»~«Non v'inquietate per ciò.»~«Ch'io non m'inquieti, 2633 27| possibile qualche visita inquisitoria, io scriveva in gergo, cioè 2634 91| moleste, come perquisizioni od inquisizioni, seguimmo assai di mal umore 2635 57| nostri nomi vennero da questo inscritti fra i nomi de' ladroni. 2636 3 | appunto il Cristianesimo insegna.~Ad onta ch'io così da parecchi 2637 6 | pusillanime o fanatico. Bensì m'insegnava ad amar Dio e gli uomini, 2638 4 | mutamento fosse prova d'insensatezza, di facilità ad illudermi, 2639 46| incredulo come Giuliano, e più insensato di lui?~Checché ne sia, 2640 26| Fossero quelli stati i soli insetti che m'avessero visitato! 2641 67| guadagnai a seguire il vostro insistente consiglio» dissi a Schiller.~ 2642 17| S'io fossi predicatore, insisterei spesso sulla necessità di 2643 43| avesse già fatto alquanto insocievole l'indole mia, sia che il 2644 34| cominciando a divenirmi insoffribili, il bisogno d'avvolgermi 2645 39| Ma quando vidi che colui insolentiva, non fui io uno stolto di 2646 58| se infuriasse, se dicesse insolenze. Ma se sarà ragionevole, 2647 63| Quante volte, dopo una notte insonne, ciascuno di noi andando 2648 45| divennero costantemente insonni e per lo più febbrili. Indarno 2649 16| di questa verità, per non insuperbire nelle ore felici e non avvilirsi 2650 63| quelli che odiano altrui ed insuperbiscono di sé. La mente vede un 2651 13| della tua zucca.»i~Io non insuperbiva molto d'essere solamente 2652 37| ragionevolezza del Cristianesimo e l'insussistenza dell'incredulità. - E finalmente 2653 78| agostiniano, per nome P. Battista, intantoché venisse da Vienna o la conferma 2654 28| raddoppiarmisi le forze intellettuali, e poetava e filosofava 2655 21| fondamento? È vero che uno zelo intempestivo è indiscrezione, e può maggiormente 2656 55| Con questa espressione intende significare che la pena 2657 85| porta della scala s'aperse, intendemmo i loro passi fino al fondo: 2658 8 | alloggio, signore.»~«Che intendete dire?»~«C'è comandato di 2659 1 | filosofici nulla più valsero. M'intenerii, e piansi come un fanciullo.~ ~ 2660 72| all'amico.»~La sua voce era intenerita; io non potea rispondergli. 2661 98| Confalonieri ed essa fossero inteneriti e sostenessero con dignità 2662 82| fratello!~Questi pensieri m'intenerivano, mi straziavano il cuore. 2663 66| di quando in quando con intensa interrogante fiducia allo 2664 23| Commissione speciale mi veniva intentato m'attristarono alquanto, 2665 48| specie di morte, si dileguava interamente da me. Meditai molto sui 2666 99| coloro che m'amavano e che intercedevano incessantemente presso Dio 2667 30| infatti a raccontarmi de' suoi interessucci di casa, dell'asprezza della 2668 80| de' nostri libri che per interim ci era stato conceduto dal 2669 5 | esercizio della mente in quell'interminabile rispondere a sì varie dimande, 2670 28| consacrate, e talvolta un intero giorno od un'intera notte. 2671 78| allorché si scopre nell'interprete di Dio niun altro zelo che 2672 66| quando in quando con intensa interrogante fiducia allo sguardo di 2673 95| fossi. Ei non sapeva più né interrogare, né rispondere, né servire, 2674 5 | probabilmente sarei ancora interrogato.~Alla fine della prima settimana 2675 72| voce, non fu così presto interrotto, e capii tutto. Non v'ha 2676 13| dirvelo.»~Un secondino c'interruppe con gran collera, e dopo 2677 30| arte, non se ne dava per intesa, e bisognava ch'io finissi 2678 93| burlati da coloro onde l'intesero tanto vantare.~La bruttezza 2679 32| e studiare in silenzio, intessendo alle mie idee altre idee, 2680 65| che fossero a me rivolte, intimavano silenzio.~Passavano anche 2681 20| sempre aspettava che l'intimità nostra crescesse ancora 2682 84| sconosciuto soldato fosse un intimo amico. S'ei s'allontanava, 2683 68| a lagnarsene da me, e m'intimò di non parlar più mai dalla 2684 49| tavolino studiando, e tutto intirizzito dal freddo -, ecco voci 2685 34| consigli della paura che s'intitola prudenza? Rendere la lettera 2686 28| Iginia d'Asti, e le cantiche intitolate: Tancreda, Rosilde, Eligi 2687 40| dare del bigotto e dell'intollerante, e perché non disperava 2688 62| quattro volte io aveva inteso intonarsi qualche cantilena italiana, 2689 24| verosimiglianza che tutto non s'intrichi sempre più funestamente, 2690 38| Lessi e rilessi quella mia introduzione, e mi parve ben fatta. Non 2691 54| per punire questa sognata inumanità.~Or che giudico pacatamente, 2692 48| un piacere sciocco, una inutilità.~«Se il termine della mia 2693 96| dolce ristoro, lo invoco inutilmente? Questa impossibilità di 2694 62| gioia, qual commozione m'invase!~M'alzai dal pagliericcio, 2695 8 | in mese, non mi lascino invecchiar qui? Chi sa che quel fanciullo 2696 65| Quel povero signore non invecchierà; ha la morte sul volto».~ 2697 36| recava ragioni di nulla, inveiva a dritto e a rovescio contro 2698 82| immaginarmi perché fosse stata inventata. Un puro divertimento del 2699 1 | di bestemmie e di canzoni invereconde, e che conterrebbero uomini 2700 92| rivocato. Ma era pur cosa non inverisimile, che i tempi tornando ad 2701 97| bello e dell'onesto, non era investigatrice, non era artifiziosa; non 2702 92| signor conte di Pralormo, Inviato della Corte di Torino alla 2703 80| da un confessore dalmata inviatoci da Vienna, il P. Stefano 2704 50| com'io li riamava. Niuna invidia, niuna calunnia m'assalì 2705 99| io era, io sono il più invidiabile de' mortali!~Ah! delle passate 2706 85| sposa! Per lui, era più da invidiarsi che da compiangersi; ma 2707 48| sui sacramenti che doveano invigorirmi al solenne passo, e mi parea 2708 15| tutto dalla tua mano; ma invigorisci sì prodigiosamente i cuori 2709 1 | alla fugacità del tempo m'invigoriva l'animo. Ma mi ricorsero 2710 28| cui riusciva, bench'io m'inviluppassi, di venirmi a suggere il 2711 19| cercassi di stare in dubbio, un'invincibile incredulità prevaleva in 2712 46| Dio, e non sapea negare gl'invisibili malefici enti che sembravano 2713 68| qualche voce da' polmoni, d'invitare il mio vicino a rispondermi. 2714 93| ma era un'emozione che m'invitava più al pianto che alla gioia. 2715 15| fieramente ancora; ed invano pure invocai il dono del pianto.~Rassegnarmi 2716 45| lungo orare di parole, ma invocando Dio! Dio unito all'uomo 2717 3 | Colui che tutti gli afflitti invocano ed amano e sentono in se 2718 35| stanchissimo; il sonno non si fece invocare, e mi svegliai la mattina 2719 85| altri. Ma il rimedio da lui invocato non fu sufficiente. In quella 2720 96| sarebbe si dolce ristoro, lo invoco inutilmente? Questa impossibilità 2721 37| rialzarmi, mutai proposito e m'invogliai di rileggere quella superba 2722 27| obbligato, ad onta del caldo, d'involgermi bene il capo e le gambe, 2723 81| forme, era quasi sempre involontaria, e riscattavanla pienamente 2724 44| prima, in ottobre, s'era involontariamente ucciso con uno schioppo 2725 20| Certo, che per quanto s'involva in delicati preamboli, è 2726 31| necessaria per serbarmi invulnerabile ai dardi d'un amore che 2727 61| Schiller: «Sentite come sono inzuppato di sudore; ma già mi si 2728 41| sai infermo, ti riaccosti ipocritamente a me, sperando che la malattia 2729 58| chiavi, ed io con occhio irato mirava la sua gigantesca, 2730 89| entrambe in luogo ove tutte le ire degli uomini cessano, ed 2731 21| tuttavia molte prevenzioni irragionevoli contro il Cristianesimo, 2732 60| assicurarci che nulla siavi d'irregolare.»~Io esitava; ma quando 2733 63| mi dominava e mi rendea irreligioso dalla mia condanna in poi, 2734 64| quella frutta mi affascinò irresistibilmente. Fui pentito d'averla presa, 2735 68| discorso che, riferito, irritasse sempre più chi può punire».~ 2736 63| lo faceva volentieri.~L'irritazione che mi dominava e mi rendea 2737 40| disapprovazione alla sua irriverenza per le donne, al suo profano 2738 78| obbligato di guardarla con ischerno! Non è vero che, ognuno 2739 9 | piacere d'aver trovata quest'iscrizione:» disse «ve ne son tante, 2740 9 | luoghi non dipinti erano iscrizioni. Molte portavano semplicemente 2741 37| ed ora la straccio per isdegno! Poc'anzi tanto presentimento 2742 91| in tedesco e l'altra in islavo. Così ogni festa si fanno 2743 32| erami stato impulso a non ismentire per qualche mese il dovere 2744 65| guardie aventi schioppo in ispalla. Io, che mi trovava alloggiato 2745 2 | ed era forzato a dire con ispavento: «D'onde questa mia straordinaria 2746 18| valentuomini Saluzzesi, e in ispecie di Bodoni.~Quelle poche 2747 45| me soffiasse sul lume per ispegnerlo. Allora io balzava in piedi, 2748 89| anno, ci avvezzammo a non isperare più nulla sopra la terra, 2749 84| lo sia assai più se non ispinta all'estremo, se mescolata 2750 69| apparecchiarti alla mia perdita; ispirami coraggio col tuo coraggio.»~ 2751 56| quelle facce sincere che ispirano stima: m'increbbe di non 2752 8 | se avrò contribuito ad ispirargli il desiderio di piacere 2753 35| risoluzione ch'io prendeva, ispirata veramente da Dio? Non era 2754 79| risibili se la donna ci avesse ispirato poco rispetto, erano per 2755 12| fiducia in Dio, come le ispiravi in colui che ti amò senza 2756 35| con Dio, ascoltare le sue ispirazioni, e attenervisi.~Così feci, 2757 37| che il vero coraggio non istà nel ridersi della coscienza, 2758 37| che la vera dignità non ístà nell'orgoglio. Spieghiamogli 2759 83| aveva voluto cedere alle istanze di qualche mio congiunto, 2760 41| Scrissi così:~«Sento che non istate bene, e me ne duole vivamente. 2761 46| contro la Provvidenza, che in istato di ragione, poche settimane 2762 | iste 2763 36| irreligiosa, e prendeva con istile parte serio e parte faceto 2764 | istis 2765 8 | nostre idee. Più sentirà d'istruirsi e di ingentilirsi con me, 2766 65| per malignità, ma per le istruzioni che aveano, lo respinsero. 2767 75| almeno carta e calamaio per istudiare, e quella di far uso de' 2768 93| paese tedesco a pianura itala per lungo tratto sterile 2769 62| intonarsi qualche cantilena italiana, ma tosto era soppressa 2770 98| dolce d'ogni altro nome d'italico paese mi sia il nome del 2771 93| medico: era un certo signor Jüdmann, uomo di molto garbo. Mi 2772 93| Feldkirchen poco distante da Klagenfurt, ecco giungere un contr' 2773 65| mani. Avea cognizione di Klopstock, di Wieland, di Goethe, 2774 96| avuto forza di reggere a sì lacerante cordoglio? Erami dato ancora 2775 17| Così va il mondo: e, senza lacerarlo, posso ben dire che va male.~ ~ 2776 17| trovato. Venite, amici, laceriamolo!»~Così va il mondo: e, senza 2777 39| quali mi veniva risposto un laconico ringraziamento, accompagnato 2778 51| messo col conte Camillo Laderchi: quest'ultimo era uscito 2779 18| inclino a credere che il buon ladro intendea di farmi una gentilezza. 2780 8 | stracciato, figlio d'un ladrone!... che al più diverrà secondino, 2781 23| essendo così alta, gli uomini laggiù mi parevano fanciulli, ed 2782 61| orticelli, il cimitero, il laghetto della Certosa, ed i selvosi 2783 32| malattia, veniva a vedermi lagnandosi di grandi dolori di capo. 2784 32| pianto. Solo balbettò qualche lagnanza contro l'amante. «È uno 2785 32| finalmente sapea contenere le lagnanze vicine a prorompere, e vergognava 2786 7 | Morrò.»~Mi studiava di non lagnarmi di nulla, e di dare all' 2787 68| Schiller venne con grand'ira a lagnarsene da me, e m'intimò di non 2788 52| operare con giustizia? per lagnarti, se Dio permette che tu 2789 27| infedeltà a Dio, mi sarei lagnato se alcuni uomini mi pareano 2790 28| potea dormire.~Io poi me ne lagnava colla Zanze, ed ella mi 2791 50| ed il conte Luigi Porro Lambertenghi. Vi s'aggiunse in appresso 2792 18| v'era molta malignità nel lamentarmi dell'orridezza della stanza 2793 17| subito un altro. «Di chi mi lamenterò oggi? chi odierò? sarebbe 2794 62| Le calze erano di grossa lana; la camicia di tela di stoppa 2795 83| uomo! dando un'occhiata al languente mio compagno mi si straziava 2796 91| Chi sa quanto tempo vi languirebbero ancora? chi sa quanti di 2797 61| pane, e di morir quindi di languore».~Il venerdì mattina venne 2798 39| che le lucciole non erano lanterne. E tornò a parlare allegramente 2799 24| veniunt! Utilius est illi, si lapis molaris imponatur circa 2800 35| fui saldo anch'io.~«Io vi lascerò il mio vino;» gli dissi « 2801 48| indebolimento d'intelletto, che non lascia più luogo a rialzar l'anima 2802 93| stretto furtivamente la mano!~Lasciammo quella città a nostra sinistra, 2803 40| di trovare altro tema, e lasciandomi attrarre dalla curiosità) 2804 7 | adattarvisi. «Respirerò finché mi lasciano fiato» dissi «e quando me 2805 34| sempre nuovo modo di non lasciar languire le potenze della 2806 82| la solitudine, e di non lasciare che la fantasia le dipingesse 2807 15| potei dirgli il vero, né lasciarglielo tralucere! La mia foggiata 2808 29| faceano verun riguardo di lasciarla venire quasi sempre a portarmi 2809 33| avessi, non sarei gonzo da lasciarmeli trar fuori. Continuate.»~« 2810 77| prolungasse i miei martirii, e mi lasciasse il dolce uffizio di temperare 2811 80| tranquillità della tomba c'era lasciata. Ogni mese veniva, in giorno 2812 8 | di mese in mese, non mi lascino invecchiar qui? Chi sa che 2813 49| rispondeva: «Mi no gh'ho cor de lassarli abbrustolar. Eppur no se 2814 43| finestre delle prigioni laterali conobbi sei altri detenuti 2815 80| senza scandalezzarsi dei lati deboli, scoprono una filosofia 2816 31| della sua ignoranza del latino, e mi prevaleva di frasi 2817 66| come amorini, ed uno ancor lattante. La sventurata abbracciavali 2818 43| darti del nostro caffè e latte! Oh se potessimo darti de' 2819 58| Turchi sotto il general Laudon a' tempi di Maria Teresa 2820 90| sacerdoti, i quali, già laureati in teologia, proseguono 2821 94| condanna.~La mattina mi lavai la faccia, e guardai nello 2822 88| di sangue formativisi, lo lavarono, tirarono in giù la pelle, 2823 65| andavano o venivano dai lavori, o passeggiavano in frotta 2824 98| Guten Morgen! gute Reise! leben Sie wohl! (buon giorno! 2825 28| quello d'un poema sulla Lega lombarda, e d'un altro su 2826 87| esser sana, fu stretto un legaccio, segno del giro che dovea 2827 27| sopra il calamaio ed il legale quinternetto di carta.~ ~ 2828 63| quasi mai a garrirci.~Ci legammo di tenera amicizia. Mi narrò 2829 25| sarebbe per lui che gli si legasse una macina da mulino al 2830 87| ma queste vennero tosto legate con filo di seta. Per ultimo, 2831 83| buoni intorno a me, ma tutti legati da somma paura. Se avvenne 2832 46| avvolto col mio fazzoletto, legato forte a più nodi. Avrei 2833 21| potesse sfuggirmi la loro leggerezza. Dissimulai la mia credenza, 2834 64| ospedale. Erano tre minestrine leggerissime al giorno, un pezzettino 2835 25| grazie al Cielo, io sapea leggerla. Non era più il tempo ch' 2836 22| ascesi il palco donde intesi leggermi la sentenza di morte e la 2837 75| frattanto a permettere che leggessimo i libri nostri.~Avemmo anche, 2838 75| giudizi, rettificazioni, ecc. Leggevamo, ovvero meditavamo gran 2839 14| da espormi al rigor delle leggi, e la studiata ilarità con 2840 80| Filotea, ecc., libri che se si leggono con critica ristretta ed 2841 5 | portico, con un fascio di legna sulle spalle. Il cuore mi 2842 61| pessima minestra, l'altro legumi conditi con salsa tale, 2843 97| cave a consequentiariis di Leibnizio.~Pur troppo la più parte 2844 86| delle piaghe recava alcun lenimento al dolore.~Maroncelli era 2845 91| doveano quivi esser preda lenta della morte?~Fu messo a 2846 29| non avesse quelle poche lenti sul volto, potrebbe passare 2847 86| gamba malata, e trasportarla lentissimamente nella guisa che occorreva. 2848 75| Io feci la tragedia di Leoniero da Dertona e varie altre 2849 55| gravi, con tosse, e credea lesi i polmoni. Mangiava poco, 2850 64| portò un pezzo di carne lessa, pregandomi che la mangiassi, 2851 74| giovommi, gettandomi in un letargo di parecchie ore che mi 2852 89| vecchio, dilettante di studi letterari e filosofici, e la cui società 2853 50| riveriva teneramente. Gli altri letterati d'onore m'amavano anch'essi, 2854 80| non si ripigliano; ma che, letti senza malignare e senza 2855 5 | non risi! Io non poteva levarmi dagli occhi il vecchio messaggero. 2856 27| all'innocente artifizio di levigare con un pezzo di vetro un 2857 39| congedarlo con una buona lezione sulla turpitudine dell'insolenza.~« 2858 33| data «e darei non so quante libbre del mio sangue per avere 2859 27| ridire a me stesso colla più libera fedeltà i fatti ch'io ricordava 2860 38| opinioni, così abbiate la liberalità d'udire in pace le mie».~ 2861 41| stesso, mettendo sulla carta liberamente tutto ciò che ci viene in 2862 60| ma deh, ch'io ami! deh, liberami dal tormento d'odiare i 2863 48| Oh potessi scagliarmi a liberarla!»~Palpitando, raccapricciando, 2864 79| scontare la loro pena e liberarli, Dio sa se non l'avrei fatto! 2865 62| angelo della morte viene a liberarlo.»~«Möchte es sein! (fosse 2866 88| tronco.~Il dì seguente, liberarono il tronco dai grumi di sangue 2867 62| e desidero ch'ella sia liberata da tutt'altro angelo.»~« 2868 86| risplendeva grazia?~Contro i non liberati esistevano dunque prevenzioni 2869 46| Checché ne sia, Dio mi liberò di tanto male quando meno 2870 13| sguardo, e non resistono alla libidine d'ostentar senno ponendo 2871 15| i nostri cari. Altro non lice se non dimandare che Dio 2872 92| della città, la vicina villa Liechtenstein, e per ultimo la villa imperiale 2873 50| inferriate, - il ricordarmi la lieta gondola che in tempo tanto 2874 95| era stato tante volte a lieti amicali conviti: qui avea 2875 22| un pranzo in numerosa e lietissima compagnia all'albergo della 2876 32| piangeva; ch'io avrei fatto non lievi sacrifizi per recarle, se 2877 75| memoria, limarle e tornarle a limare infinite volte, e ridurle 2878 75| lunghe produzioni a memoria, limarle e tornarle a limare infinite 2879 75| non venisse spedita. Mi limitai a pregare colla più grande 2880 5 | e feci col sangue poche linee di risposta, che rimisi 2881 91| prediche, e s'alternano le due lingue. Dolcissimo piacere era 2882 50| domestiche, era passato a Lione presso un vecchio cugino 2883 75| parecchie migliaia di versi lirici ed epici. Io feci la tragedia 2884 11| Alcune volte cantava le litanie. Le sue compagne la secondavano, 2885 12| e tu componevi le loro liti. Se alcuno t'ha porto la 2886 89| breve il corpo di macchie livide, e mettea spavento.~Io cercava 2887 38| intorno a ciò i suoi giudizi. Lodai la professione ch'ei faceva 2888 36| contro il Cristianesimo, lodava con pomposa energia l'altezza 2889 51| Dissimulai, e mentre ancora mi lodavano della mia cristiana pazienza, 2890 63| poteva narrarmi qualche lodevole tratto d'alcuno di loro, 2891 51| chicchessia.~Il presidente lodò la mia tranquillità, e mi 2892 97| è un malvagio».~Ah no, o logici furibondi! di qualunque 2893 76| Fanciullaggini! Quando un vestito è logoro e bisogna deporlo, che importa 2894 99| Martino. Qui il brigadiere lombardo parlò a' carabinieri piemontesi, 2895 95| ripassare in quel viale di Loreto già mia passeggiata sì frequente 2896 46| sembrarono attendibili. Lottai contro questa tentazione 2897 24| altrui! quanta difficoltà di lottare contro tante accuse, contro 2898 25| solo di questi fanciulli»» (Luca, XVII).~Pronunciai queste 2899 39| tanto per capire che le lucciole non erano lanterne. E tornò 2900 27| di me: quando si vede una lucerna dar più fumo che fuoco, 2901 3 | principale è questo, ed è lucidissimo: ama Dio e il prossimo».~ 2902 59| Collatino per la morte di Lucrezia. Eppure siffatte illusioni 2903 45| dubitare s'io non fossi ludibrio d'incognite maligne potenze.~ 2904 89| finivano nel 1829 ai primi di luglio, secondo la firma imperiale 2905 60| venire se non le mattina del lunedì, del mercoledì e del venerdì, 2906 80| polizia, accompagnato d'un luogotenente e di guardie. Ci spogliavano 2907 9 | Una stanzaccia, oscura, lurida, con finestra avente non 2908 14| questa credenza ad un padre! lusingarlo colla dimostrazione di fondate 2909 1 | non più speranze! No; il lusingarsi sarebbe follia. Di qui non 2910 54| inquisitore! L'infelice padre, lusingatosi sempre che sarei uscito 2911 50| trovando che amici egregi, e lusinghevole plauso. Monti e Foscolo, 2912 22| fratelli, le sorelle?~Questi lusinghevoli pensieri m'agitarono brevi 2913 84| ordinarmelo perché oggetto di lusso, disse una parola di consenso 2914 15| se nei casi più dolorosi luttassimo contro il volere di Colui 2915 82| quindi nel più angoscioso lutto.~Maroncelli n'era commosso 2916 19| uno de' cavalli era una macchina di legno, nella quale ei 2917 6 | esercizio era tuttavia sì macchinale, ch'io lo faceva pensando 2918 25| lui che gli si legasse una macina da mulino al collo e lo 2919 56| voi, o venerandi padri e madri di famiglia, che in diversi 2920 48| non i forni e gli annessi magazzini, con grande quantità di 2921 28| desiderato incanto della magica bevanda. Felice me quand' 2922 82| clemenza degnissimo di sì magnanimo Sovrano, e che rallegrò 2923 92| Schonbrünn.~Mentre eravamo ne' magnifici viali di Schonbrünn passò 2924 23| tragedie fosse una specie di mago?~Erano serii, diffidenti, 2925 58| mirava la sua gigantesca, magra, vecchia persona; e, ad 2926 67| a sgambettare colle sue magre e lunghe pertiche sì piacevolmente 2927 69| aumentato dalla pietà che la sua magrezza ed il suo pallore m'ispiravano. 2928 4 | secondino mi sarebbe riuscito malagevole non affezionarmi ad alcuna 2929 86| delicatezza possibile la gamba malata, e trasportarla lentissimamente 2930 72| furiose grida s'alzarono a maledirci, e convenne rispettarle.~ 2931 17| molto odio, molto prurito di maledire, di dipingermi la società 2932 59| faceva, e scagliò una grossa maledizione contro il medico, perché 2933 62| potevamo obbedire; ma pure le maledizioni di quelle guardie erano 2934 46| sapea negare gl'invisibili malefici enti che sembravano circondarmi 2935 41| assicuro, senza la minima malevolenza, e col solo scopo di trarvi 2936 3 | scandalezzar più degli abusi! non malignar più su qualche punto difficile 2937 80| ripigliano; ma che, letti senza malignare e senza scandalezzarsi dei 2938 45| fossi ludibrio d'incognite maligne potenze.~Più volte presi 2939 46| impadronì di me.~Tutti que' maligni sofismi contro la Provvidenza, 2940 6 | cioè a quella divozione malintesa che rende pusillanime o 2941 4 | fissamente, con un sorriso malizioso che voleva dire: «Porteresti 2942 35| poche parole ma indelebili e mallevadrici di alta amicizia.~Scrissi 2943 63| ecco che mi manderà alla malora».~Questo sospetto ben presto 2944 1 | nulla. Simile ad un amante maltrattato dalla sue bella, e dignitosamente 2945 25| dire ch'ella è in se stessa malvagia?~Gesù Cristo lo dichiarò: 2946 82| consolazioni umane ci andavano mancando una dopo l'altra; gli affanni 2947 99| Un'altra occasione gli era mancata; or non v'era altro legno 2948 91| paventare che a noi sieno mancate persone carissime. Questa 2949 83| de' miei cari mi fossero mancati.~Indi a parecchi mesi, un 2950 74| impeto di buon cuore aveva mancato di prudenza, mi credette 2951 60| che mattina e sera non mancava mai) si fermava a conversare 2952 88| amputazione, s'accorsero che mancavano diverse cose necessarie: 2953 59| un giuramento, a cui non mancherò mai. Sono obbligato a trattare 2954 92| si fece la gentilezza di mandarci per qualche giorno la carrozza 2955 44| lettere ch'io non poteva mandare; lunghe lettere alla mia 2956 40| altri soggetti, e voi mi mandate sempre novelle che vi dissi 2957 41| lo scrivere vi fa male, mandatemi soltanto nuove esatte della 2958 80| religione ci furono poscia mandati in dono dall'Imperatore, 2959 63| alcuna cosa, ed ecco che mi manderà alla malora».~Questo sospetto 2960 91| loro stanza; e fra poco manderò loro quel terzo che pure 2961 1 | mezz'ora ebbi il pranzo. Mangiai pochi bocconi, tracannai 2962 64| disgustava tanto ch'io non poteva mangiarlo. Convenne assolutamente 2963 64| lessa, pregandomi che la mangiassi, e protestando che non gli 2964 7 | e i suoi compagni aveano mangiato bene, e non potevano prendere 2965 61| accaduto ad altri, di non mangiucchiare se non un po' di pane, e 2966 27| zanzare non entrassero nelle maniche~Quelle mie meditazioni avevano 2967 37| Dimostriamogli con buona maniera non esservi alcuna viltà 2968 57| aspetto di ricchezza. Molte manifatture di panni prosperavano ivi 2969 40| serietà. Intanto gli andava manifestando la mia disapprovazione alla 2970 3 | filosofica, sì inattaccabile manifestandosi l'essenza del Cristianesimo, 2971 14| più difficile fu di non manifestarla quando convenne separarci.~ 2972 77| accidentali, ma bensì vere manifestazioni sue, permesse da Dio per 2973 43| finestra, ad alzare le sue manine verso me un ragazzetto di 2974 23| Dopo i primi giorni si mansuefecero tutti, e li trovai buoni. 2975 56| già nella strada, tutto mantellato; ci salutò ancora, e ci 2976 98| fredda.~«S'avvolga bene nel mantello» diceami Stundberger «si 2977 80| separazione non potendo mantenersi, andavamo alla messa divisi 2978 23| moglie era quella che più manteneva il contegno ed il carattere 2979 79| Nuovi ordini vennero pel mantenimento della più severa disciplina. 2980 7 | misero orfanello veniva mantenuto dalla Polizia con parecchi 2981 68| promettere ciò che sento che non manterrei.»~«E perché non lo manterrebbe?»~« 2982 76| avvezzi all'idea d'andare a marcire là entro: eppur confesso 2983 1 | Milano, e condotto a Santa Margherita. Erano le tre pomeridiane. 2984 53| ci ricordammo del doge Marin Faliero, ivi decapitato, 2985 94| in Ospedaletto era stata maritata, ma or non viveavi più, 2986 34| intorno Tremerello? E se quel mariuolo fosse stromento d'indagini 2987 62| uscito, intesi sonare il martello sull'incudine nel sotterraneo. 2988 99| Dirimpetto a Buffalora è San Martino. Qui il brigadiere lombardo 2989 6 | 6-~ ~Quando non fui più martirato dagl'interrogatorii, e non 2990 89| giunture delle mani e poi gli martirò più mesi tutta la persona; 2991 13| rifletto, io. Tutti i villani mascalzoni sanno far gli arrabbiati, 2992 36| In tal caso gettate la maschera; v'ho dato l'esempio».~Non 2993 23| alla figlia, ai due figli maschi, e persino ai due secondini: 2994 52| poche ore! Giuliano ne' suoi massimi furori non poteva essere 2995 90| giungere al possesso del massimo sapere conseguibile. L'intento 2996 89| nostri congiunti; e ciò era materia di ragionamenti pieni di 2997 98| terminato il bel ponte, i cui materiali io aveva veduti sparsi sulla 2998 19| fanciullo stupido per nome Mathurin fu posto in sua vece, ed 2999 71| bisogno.~Veniva la visita mattutina delle guardie. Queste davano 3000 37| esservi alcuna viltà nel maturare i consigli, nell'ondeggiare 3001 44| detenzione; ma ora che sono maturato alla vita carceraria, ora 3002 20| personaggio. Era di statura mediocre, dai quaranta ai quarantacinque 3003 32| monotonia del mio perpetuo meditare e studiare in silenzio, 3004 6 | a poco divenni capace di meditarvi più fortemente, e di sempre 3005 75| ecc. Leggevamo, ovvero meditavamo gran parte della giornata