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Unione dei Superiori Generali (U. S. G.) Economia e missione nella Vita Consacrata oggi IntraText CT - Lettura del testo |
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c. Condividere beni all’interno di un Istituto religioso: modelli, esperienze e criteri
Condivisione di idee ed esperienze:
* Sono state presentate le esperienze di 12 Famiglie religiose * Pluralità e ricchezza di identità, modalità, espressioni, ma anche convergenza di problematiche, ad es. nei settori di: formazione; identità consacrata e dinamiche mondane (individualismo, contrapposizioni di potere, capitalizzazione, consumo, ecc.); effettiva realtà del condividere e relative difficoltà; fondo comune; rapporti tra governo generale e province e tra province; mancanza, in alcuni casi, di un sistema economico adeguato… * Necessità di comprendere la prioritaria importanza del discorso economico, cambiare mentalità, non demonizzarlo, farne oggetto di interesse e formazione.
Proposte
1) Condivisione: una questione di cultura
- Si denota un calo nella mentalità di condivisione dei beni (espressione della consacrazione e della professione di povertà), un incremento dell’individualismo, che fa perdere il senso del vivere comune, della comune appartenenza, del fatto che ciò che il religioso produce o guadagna non appartiene a lui, ma alla famiglia religiosa e ai poveri - Necessità di una nuova mentalizzazione, una nuova nascita del senso di condivisione. - Necessità di far riemergere il carisma specifico contro il pericolo dell’appiattimento. - Prevedere strutture possibili che favoriscano l’impegno culturale nei confronti dell’economia ed il cambiamento di mentalità.
2) Condivisione: un problema di formazione
a) Formazione dei religiosi: - Non siamo educati alle questioni economiche: educare alla responsabilità e non alla dipendenza - l’economia entri di diritto nei Programmi di Formazione; prevedere corsi specifici durante i normali cicli formativi. b) Formazione degli economi: - Prevedere studi specifici e/o Corsi adeguati - Particolare attenzione agli economi dei Paesi poveri: economi autoctoni ben formati rappresentano la prima vera condivisione, essenziale per aiutare le Province più povere.
3) Condivisione inter-congregazionale: una associazione economi generali
- In Italia già esiste il CNEC (Centro Nazionale Economi di Comunità), punto di riferimento poco utilizzato - Creare una Associazione (Unione) Economi Generali - Prevedere una “commissione” (ufficio o dipartimento) presso la USG per le questioni economiche / Depositare presso la USG, a disposizione di tutti, il materiale sull’economia prodotto in ogni Istituto - Come farsi presenti, per il settore economico, presso CIVCSVA, IOR, ecc…?
4) Condivisione intra-congregazionale: fondo comune
- Molte esperienze già in atto, con diversi nomi, modalità e finalità: fondo (cassa) comune fondo di condivisione fondo comunione dei beni fondo centrale fondo di aiuto generale fondo di solidarietà fondo di sviluppo interprovinciale fondo per gli impegni futuri fondo per la formazione fondo borse di studio fondo prestiti cassa mutua - Modalità: contribuzione volontaria o fissata dal Consiglio/Capitolo generale; versamento di tutto l’eccedente di gestione (la comunità alla provincia – le province al governo generale); gestito dal Consiglio, da una Commissione ad hoc, da una Commissione internazionale; il Consiglio generale presenta un preventivo annuale delle proprie necessità (e consuntivo: come i fondi sono stati destinati), le Province che ne hanno bisogno fanno richiesta di aiuto. - Questioni relative al significato ed all’eticità della capitalizzazione di beni e denaro, sulla base dei criteri evangelici e delle esigenze della giustizia.
5) Condivisione e consulenza da parte dei Laici
- Una “comunità” di religiosi e laici per le questioni tecnico-finanziarie - Supporto di consulenza da parte di Laici realmente esperti - Necessità della loro formazione al Carisma dell’Istituto ai fini di un lavoro qualificato anche sul piano dei valori - Evitare la cooptazione di laici su base di amicizia, simpatia, basso costo, favoritismi…
6) Condivisione nella Programmazione e nei Piani Contabili
a) Un Piano Programmatico di priorità generali che è superiore e prioritario rispetto a quelli provinciali e locali ed al quale questi fanno riferimento b) Uno statuto (Regolamento) per l’amministrazione dei beni c) Creazione di enti giuridici differenti dalla Congregazione, che abbiano una propria autonomia, ma lavorino in dipendenza e coordinazione con essa d) Pianificazione strategica delle singole Opere nel quadro globale della Congregazione e Provincia; necessità di piani e bilanci preventivi e) Contabilità unificata: Piani contabili omogenei e uguali per tutto l’Istituto, con uguali scritture e codici di riferimento.
7) Condivisione e trasparenza
- Necessità di trasparenza a tutti i livelli - Necessità di adeguata conoscenza da parte di tutti - Condividere le informazioni: tutti i dati economici di ciascuna Provincia e del Governo generale vengano comunicati a tutte le Province: per condividere i beni occorre sapere quali essi siano e dove siano / sviluppo di una rete di comunicazione che permette la sussidiarietà interprovinciale - Incontri periodici sui temi economici ai diversi livelli (gen., prov., locale)
8) Condivisione come solidarietà
a) Ad intra: tramite Fondo Comune e sussidiarietà interprovinciale tendere a e sostenere l’autosufficienza economica delle province b) Ad extra: in favore dei più poveri necessità di crescere nel nostro coraggio profetico, nella denuncia del male e nella testimonianza effettiva di povertà (“siamo visti come una Chiesa ricca”).
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