L'estremità di una via cieca. A
sinistra una casa di discreta apparenza con una piccola corte circondata da
mura. Nella corte un grosso ed alto albero ed un sedile di marmo; nel muro una
porta che mette alla strada; sopra il muro un terrazzo praticabile, sostenuto
da arcate. La porta del primo piano dà sul detto terrazzo, a cui si ascende per
una scala di fronte. A destra della via è il muro altissimo del giardino e un
fianco del palazzo di Ceprano. È notte.
(Entra Rigoletto chiuso nel suo
mantello; Sparafucile lo segue, portando sotto il
mantello una lunga spada.)
RIGOLETTO: (Quel vecchio maledivami!)
SPARAFUCILE: Signor?...
RIGOLETTO: Va, non ho niente.
SPARAFUCILE: Né il chiesi... a
voi presente
Un uom
di spada sta.
RIGOLETTO: Un ladro?
SPARAFUCILE: Un uom che libera
Per poco da un rivale,
E voi ne avete...
RIGOLETTO: Quale?
SPARAFUCILE: La vostra donna è
là.
RIGOLETTO: (Che sento?) E quanto
spendere
Per un signor dovrei?
SPARAFUCILE: Prezzo maggior
vorrei...
RIGOLETTO: Com'usasi pagar?
SPARAFUCILE: Una metà s'anticipa,
il resto si dà poi...
RIGOLETTO: (Dimonio!)
E come puoi
Tanto securo
oprar?
SPARAFUCILE: Soglio in cittade uccidere,
Oppure nel mio tetto.
L'uomo di sera aspetto...
Una stoccata, e muor.
RIGOLETTO: E come in casa?
SPARAFUCILE: È facile...
M'aiuta mia sorella...
Per le vie danza... è bella...
Chi voglio attira... e allor...
RIGOLETTO: Comprendo...
SPARAFUCILE: Senza strepito...
È questo il mio stromento, (Mostra la spada.)
Vi serve?
RIGOLETTO: No... al momento...
SPARAFUCILE: Peggio per voi...
RIGOLETTO: Chi sa?...
SPARAFUCILE: Sparafucil
mi nomino...
RIGOLETTO: Straniero?
SPARAFUCILE (per andarsene):
Borgognone...
RIGOLETTO: E dove
all'occasione?...
SPARAFUCILE: Qui sempre a sera.
RIGOLETTO: Va.
(Sparafucile
parte.)
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