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Francesco Maria Piave
Rigoletto

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO SECONDO
    • Scena Seconda. Marullo, Ceprano, Borsa ed altri Cortigiani dal mezzo
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Scena Seconda. Marullo, Ceprano, Borsa ed altri Cortigiani dal mezzo

 

TUTTI: Duca, Duca?

DUCA: Ebben?

TUTTI: L'amante

Fu rapita a Rigoletto.

DUCA: Bella! E d'onde?

TUTTI: Dal suo tetto.

DUCA: Ah! Ah! Dite, come fu?

(Siede.)

TUTTI: Scorrendo uniti remota via

Brev'ora dopo caduto il :

Come previsto ben s'era in prima

Rara beltade ci si scoprì.

Era l'amante di Rigoletto

Che, vista appena, si dileguò.

Già di rapirla s'avea il progetto,

Quando il buffone ver noi spuntò;

Che di Ceprano noi la contessa

Rapir volessimo, stolto, credé;

La scala quindi all'uopo messa,

Bendato ei stesso ferma tené.

Salimmo e rapidi la giovinetta

ci venne fatto quinci asportar.

Quand'ei s'accorse della vendetta

Restò scornato ad imprecar.

DUCA: (Che sento! È dessa, la mia diletta!...

Ah tutto il cielo non mi rapì!)

(al coro) Ma dove or trovasi la poveretta?...

TUTTI: Fu da noi stessi addotta or qui.

DUCA (alzandosi con gioia): Possente amor mi chiama,

Volar io deggio a lei;

Il serto mio darei

Per consolar quel cor.

Ah! Sappia alfin chi l'ama,

Conosca appien chi sono,

Apprenda ch'anco in trono

Ha degli schiavi Amor.

(Esce rapidamente.)

TUTTI: (Quale pensiero or l'agita;

Come cangiò d'umor!).

 

 




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