DUCA: Un dì, se ben rammentomi,
O bella, t'incontrai...
Mi piacque di te chiedere,
E intesi che qui stai.
Or sappi che d'allora
Sol te quest'alma adora.
MADDALENA: Ah! Ah!... e
vent'altre appresso
Le scorda forse adesso?...
Ha un'aria il signorino
Da vero libertino...
DUCA: Sì... un mostro son...
(per abbracciarla)
MADDALENA: Lasciatemi, stordito.
DUCA: Eh, che fracasso!
MADDALENA: Stia saggio.
DUCA: E tu sii docile,
Non farmi tanto chiasso.
Ogni saggezza chiudesi
Nel gaudio e nell'amore...
(Le prende la mano.)
La bella mano candida!
MADDALENA: Scherzate, voi
signore.
DUCA: No, no.
MADDALENA: Son
brutta.
DUCA: Abbracciami.
MADDALENA: Ebbro!...
DUCA (ridendo): D'amore ardente.
MADDALENA: Signor l'indifferente,
Vi piace canzonar?...
DUCA: No, no, ti vo' sposar...
MADDALENA: Ne voglio la parola...
DUCA (ironico): Amabile
figliuola!
RIGOLETTO (a Gilda che avrà tutto
osservato ed inteso): Ebben?... ti basta ancor?...
GILDA: Iniquo traditor!
DUCA: Bella figlia dell'amore,
Schiavo son
dei vezzi tuoi;
con un detto sol tu puoi
Le mie pene consolar.
Vieni e senti del mio core
Il frequente palpitar.
MADDALENA: Ah! Ah! Rido ben di core,
Ché tal baie costan
poco;
Quanto valga il vostro giuoco,
Mel credete, so apprezzar.
Sono avvezza, bel signore,
Ad un simile scherzar.
GILDA: Ah, così parlar d'amore
A me pur l'infame ho udito!
Infelice cor tradito,
Per angoscia non scoppiar.
Perché, o credulo mio core,
Un tal uom
dovevi amar?
RIGOLETTO (a Gilda): Taci, il
piangere non vale;
Ch'ei mentiva or sei secura...
Taci, e mia sarà la cura
La vendetta d'affrettar.
Pronta fia,
sarà fatale,
Io saprollo
fulminar.
M'odi, ritorna a casa...
Oro prendi, un destriero,
Una veste viril
che t'apprestai,
E per Verona parti...
Sarovvi io pur domani...
GILDA: Ora venite...
RIGOLETTO: Impossibil.
GILDA: Tremo.
RIGOLETTO: Va'.
(Gilda parte; durante questa
scena e la seguente il Duca e Maddalena stanno fra loro parlando, ridendo,
bevendo. Partita Gilda, Rigoletto va dietro la casa, e ritorna parlando con Sparafucile e contandogli delle monete.)
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