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Francesco Maria Piave Rigoletto IntraText CT - Lettura del testo |
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ATTO SECONDO
Scena Prima. Duca
(Salotto del Palazzo Ducale. Vi sono due porte laterali, una maggiore nel fondo che si chiude. A' suoi lati pendono i ritratti, in tutta figura della Duchessa e del Duca. V'ha un seggiolone presso una tavola coperta di velluto.) (Il Duca entra, agitato.)
DUCA: Ella mi fu rapita! E quando, o ciel?... Ne' brevi istanti, prima Che un presagio interno Sull'orma corsa ancora mi spingesse! Schiuso era l'uscio!... la magion deserta!... E dove ora sarà quell'angiol caro?... Colei che poté prima in questo core Destar la fiamma di costanti affetti?... Colei sì pura, al cui modesto accento quasi tratto a virtù talor mi credo!... Ella mi fu rapita! E chi l'ardiva?... ma ne avrò vendetta: Lo chiede il pianto della mia diletta. Parmi veder le lagrime Scorrenti da quel ciglio, Quando fra il dubbio e l'ansia Del subito periglio, Dell'amor nostro memore, Il suo Gualtier chiamò. Ned ei potea soccorrerti, Cara fanciulla amata; Ei che vorria coll'anima Farti quaggiù beata; Ei che le sfere agli angeli Per te non invidiò.
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