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Francesco Maria Piave Rigoletto IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena Sesta. Rigoletto e Gilda
RIGOLETTO: Parla... Siam soli. GILDA: (Ciel! Dammi coraggio!) Tutte le feste al tempio Mentre pregava Iddio, Bello e fatale un giovane S'offerse al guardo mio... Se i labbri nostri tacquero, Dagli occhi il cor parlò. Furtivo fra le tenebre Sol ieri a me giungeva... «Son studente, povero,» Commosso mi diceva, E con ardente palpito Amor mi protestò. Partì... il mio core aprivasi A speme più gradita, Quando improvvisi apparvero Color che m'han rapita, E a forza qui m'addussero Nell'ansia più crudel. RIGOLETTO: (T'intendo, avverso ciel! Solo per me l'infamia A te chiedeva, o Dio... Ch'ella potesse ascendere Quanto caduto er'io.. Ah, presso del patibolo Bisogna ben l'altare! Ma tutto ora scompare... L'altar si rovesciò!) Piangi, fanciulla, e scorrere Fa il pianto sul mio cor. GILDA: Padre, in voi parla un angelo Per me consolator. RIGOLETTO: Compiuto pur quanto a fare mi resta Lasciare potremo quest'aura funesta. GILDA: Sì. RIGOLETTO: (E tutto un sol giorno cangiare poté!)
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