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Francesco Maria Piave
Rigoletto

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  • ATTO TERZO
    • Scena Prima. Rigoletto, Gilda
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ATTO TERZO

 

Scena Prima. Rigoletto, Gilda

 

Deserta sponda del Mincio. A sinistra è una casa a due piani, mezzo diroccata, la cui fronte, volta allo spettatore, lascia vedere per una grande arcata l'interno d'una rustica osteria al piano terreno, ed una rozza scala che mette al granaio, entro cui, da un balcone, senza imposte, si vede un lettuccio; il muro poi n'è sì pien di fessure, che dal di fuori si può facilmente scorgere quanto avviene nell'interno. Il resto del teatro rappresenta la deserta parte del Mincio, che nel fondo scorre dietro un parapetto in mezza ruina; al di là del fiume è Mantova. È notte.

Gilda e Rigoletto inquieti sono sulla strada. Sparafucile nell'interno dell'osteria, seduto presso una tavola, sta ripulendo il suo cinturone senza nulla intendere di quanto accade là fuori.)

 

RIGOLETTO: E l'ami?

GILDA: Sempre.

RIGOLETTO: Pure

Tempo a guarirne t'ho lasciato.

GILDA: Io l'amo.

RIGOLETTO: Povero cor di donna!...

Ah, il vile infame!...

Ma avrai vendetta, o Gilda!...

GILDA: Pietà, mio padre...

RIGOLETTO: E se tu certa fossi

Ch'ei ti tradisse, l'ameresti ancora?

GILDA: Nol so, ma pur m'adora.

RIGOLETTO: Egli?...

GILDA: Sì.

RIGOLETTO: Ebbene, osserva dunque.

(La conduce presso una delle fessure del muro, ed ella vi guarda.)

GILDA: Un uomo vedo.

RIGOLETTO: Per poco attendi.

 

 




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