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Francesco Petrarca
Canzoniere

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  • -89-
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-89-

 

Fuggendo la pregione ove Amor m'ebbe

molt'anni a far di me quel ch'a lui parve,

donne mie, lungo fôra a ricontarve

quanto la nova libertà m'increbbe.

 

Diceami il cor che per sé non saprebbe

viver un giorno; et poi tra via m'apparve

quel traditore in sì mentite larve

che più saggio di me inganato avrebbe.

 

Onde più volte sospirando indietro

dissi: Ohimè, il giogo et le catene e i ceppi

eran più dolci che l'andare sciolto.

 

Misero me, che tardo il mio mal seppi;

et con quanta faticha oggi mi spetro

de l'errore, ov'io stesso m'era involto!

 

 




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