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Francesco Petrarca
Canzoniere

IntraText CT - Lettura del testo

  • -193-
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-193-

 

Pasco la mente d'un sì nobil cibo,

ch'ambrosia et nectar non invidio a Giove,

ché, sol mirando, oblio ne l'alma piove

d'ogni altro dolce, et Lethe al fondo bibo.

 

Talor ch'odo dir cose, e 'n cor describo,

per che da sospirar sempre ritrove,

rapto per man d'Amor, né so ben dove,

doppia dolcezza in un volto delibo:

 

ché quella voce infin al ciel gradita

suona in paroleleggiadre et care,

che pensar no 'l poria chi non l'à udita.

 

Allor insieme, in men d'un palmo, appare

visibilmente quanto in questa vita

arte, ingegno et Natura e 'l Ciel fare.

 

 




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