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Francesco Petrarca
Canzoniere

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-248-

 

Chi vuol veder quantunque Natura

e 'l Ciel tra noi, venga a mirar costei,

ch'è sola un sol, non pur a li occhi mei,

ma al mondo cieco, che vertù non cura;

 

et venga tosto, perché Morte fura

prima i migliori, et lascia star i rei:

questa aspettata al regno delli dèi

cosa bella mortal passa, et non dura.

 

Vedrà, s'arriva a tempo, ogni vertute,

ogni bellezza, ogni real costume

giunti in un corpo con mirabil' tempre:

 

allor dirà che mie rime son mute,

l'ingegno offeso dal soverchio lume;

ma se più tarda, avrà da pianger sempre.

 

 




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