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Francesco Petrarca
Canzoniere

IntraText CT - Lettura del testo

  • -295-
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-295-

 

Soleano i miei penser' soavemente

di lor obgetto ragionare inseme:

- Pietà s'appressa, e del tardar si pente;

forse or parla di noi, o spera, o teme. -

 

Poi che l'ultimo giorno et l'ore extreme

spogliâr di lei questa vita presente,

nostro stato dal ciel vede, ode et sente:

altra di lei non è rimaso speme.

 

O miracol gentile, o felice alma,

o beltà senza exempio altera et rara,

che tosto è ritornata ond'ella uscìo!

 

Ivi à del suo ben far corona et palma

quella ch'al mondofamosa et chiara

fe' la sua gran vertute, e 'l furor mio.

 

 




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