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Francesco Petrarca
Canzoniere

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  • -318-
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-318-

 

Al cader d'una pianta che si svelse

come quella che ferro o vento sterpe,

spargendo a terra le sue spoglie excelse,

mostrando al sol la sua squalida sterpe,

 

vidi un'altra ch'Amor obiecto scelse,

subiecto in me Callïope et Euterpe;

che 'l cor m'avinse, et proprio albergo felse,

qual per trunco o per muro hedera serpe.

 

Quel vivo lauro ove solean far nido

li alti penseri, e i miei sospiri ardenti,

che de' bei rami mai non mossen fronda,

 

al ciel traslato, in quel suo albergo fido

lasciò radici, onde con gravi accenti

è anchor chi chiami, et non è chi responda.

 

 




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