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Francesco Petrarca
Canzoniere

IntraText CT - Lettura del testo

  • -345-
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-345-

 

Spinse amor et dolor ove ir non debbe

la mia lingua avïata a lamentarsi,

a dir di lei per ch'io cantai et arsi

quel che, se fusse ver, torto sarebbe:

 

ch'assai 'l mio stato rio quetar devrebbe

quella beata, e 'l cor racconsolarsi

vedendo tanto lei domesticarsi

con Colui che vivendo in cor sempre ebbe.

 

Et ben m'acqueto, et me stesso consolo;

né vorrei rivederla in questo inferno,

anzi voglio morire et viver solo:

 

ché più bella che mai con l'occhio interno

con li angeli la veggio alzata a volo

a pie' del suo et mio Signore eterno.

 

 




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