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Francesco Petrarca
Canzoniere

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  • -351-
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-351-

 

Dolci durezze, et placide repulse,

piene di casto amore et di pietate;

leggiadri sdegni, che le mie infiammate

voglie tempraro ( or me n'accorgo), e 'nsulse;

 

gentil parlar, in cui chiaro refulse

con somma cortesia somma honestate;

fior di vertù, fontana di beltate,

ch'ogni basso penser del cor m'avulse;

 

divino sguardo da far l'uom felice,

or fiero in affrenar la mente ardita

a quel che giustamente si disdice,

 

or presto a confortar mia frale vita:

questo bel varïar fu la radice

di mia salute, ch'altramente era ita.

 

 




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