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Francesco Petrarca
Canzoniere

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  • -355-
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-355-

 

O tempo, o ciel volubil, che fuggendo

inganni i ciechi et miseri mortali,

o dì veloci più che vento et strali,

ora ab experto vostre frodi intendo:

 

ma scuso voi, et me stesso riprendo,

ché Natura a volar v'aperse l'ali,

a me diede occhi, et io pur ne' miei mali

li tenni, onde vergogna et dolor prendo.

 

Et sarebbe ora, et è passata omai,

di rivoltarli, in più secura parte,

et poner fine a li 'nfiniti guai;

 

né dal tuo giogo, Amor, l'alma si parte,

ma dal suo mal; con che studio tu 'l sai;

non a caso è vertute, anzi è bell'arte.

 

 




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