1-500 | 501-831
Cantare, Verso
501 20, 674| né Giuppiter, quand'egli era bizzarro;~
502 20, 699| e sopra un bel giannetto era salito~
503 20, 705| Rinaldo, ch'era un diavolo incantato~
504 20, 709| Orlando s'era per questo infocato,~
505 20, 713| Leopante era tra cattive mani:~
506 20, 775| tutto il popol ragunato s'era~
507 20, 777| Il saracino era molto gagliardo,~
508 20, 807| Ed abbracciollo, ch'era in terra steso,~
509 20, 826| era nato del sangue di Chiarmonte;~
510 20, 831| gliel dicessi, se 'l priego era onesto,~
511 20, 883| ché lo conobbe quando era pagano;~
512 21, 11 | Era, a veder, la ciurma de'
513 21, 135| ch'era contenta alle sue giuste
514 21, 167| e perch'egli era della città nato~
515 21, 172| l'uno era quel che mandò Ganellone~
516 21, 175| s'egli è morto, o quel ch'era seguìto,~
517 21, 312| ch'era più fiero e forte che nessuno.~ ~
518 21, 327| ch'era di ferro, ed ogni cosa infilza,~
519 21, 401| Era ciascun tutto maravigliato,~
520 21, 403| ch'era in una citerna incarcerato~
521 21, 414| quivi persona non era a guardalla;~
522 21, 420| gittando l'arte un giorno come era uso,~
523 21, 441| Era chiamato il saracin Liombruno,~
524 21, 498| massimamente perché e' v'era Antea,~
525 21, 578| ch'era fatta di cera pura e bella~
526 21, 620| e l'aria rischiarata era già tutta;~
527 21, 626| non dicessi come il fatto era ito~
528 21, 659| Era di notte: un lume s'è scoperto,~
529 21, 731| Astolfo, ch'era irato e dispettoso,~
530 21, 803| dove era una città d'un saracino~
531 21, 807| anzi adorar fa sé, ch'era gigante~
532 21, 839| fece carità di quel che v'era~
533 21, 861| sì come in visïon gli era apparito~
534 21, 931| ch'era più giorni per coste e per
535 21, 26 | come in piazza era venuto un guerriere~
536 21, 96 | e molto gli era quell'atto piaciuto.~ ~
537 21, 236| ch'era fuggita a un certo castello.~
538 21, 376| Guardivi Quello a chi presso era il Verbo.~ ~ ~
539 22, 9 | Era già il carro di Febo fra
540 22, 276| per far, or che non v'era Orlando, còlta.~
541 22, 307| attraversorno, ch'era alla man manca,~
542 22, 330| Quivi era un buffoncello, un tale
543 22, 427| non lo conosci: egli era saracino -;~
544 22, 471| Era il lïon già della terra
545 22, 510| era adorato da que' terrazzani~
546 22, 543| so che 'l re Costanzo v'era amico,~
547 22, 560| ch'era condotta mal, la meschinella,~ ~
548 22, 636| poi disse ch'era parente d'Orlando;~
549 22, 775| ed era saracino e lui cristiano:~
550 22, 833| Quivi era Orlando e' suoi compagni
551 22, 858| ch'era pur buono a Rinaldo credessi~
552 22, 881| Già era Orlando sopra una montagna~
553 22, 890| ch'un gran lïone in Parigi era entrato~
554 22, 920| era figliuolo, e quanto era
555 22, 920| era figliuolo, e quanto era gagliardo.~ ~
556 22, 921| Poi domandò quel ch'era di Rinaldo.~
557 22, 922| Orlando gli dicea com'egli era ito,~
558 22, 993| e 'ndovinossi, ch'era scozzonato~
559 22, 200| era a vederlo in questa sua
560 22, 208| ch'era gentil, costumato ed onesto.~ ~
561 22, 244| s'avvide il padron suo ch'era trascorso,~
562 22, 281| Era quella città sopra una ripa~
563 22, 310| una, quale era Arcalida chiamata.~
564 22, 311| Rinaldo alla città già tornato era,~
565 22, 331| volle veder come egli era gagliardo,~
566 22, 515| Carlo non v'era e non vi truova Orlando,~
567 22, 545| E parvegli dover, ch'era malvagio,~
568 22, 621| la lancia abbassa, ch'era armato in sella.~
569 22, 739| come l'angel di Dio gli era apparito,~
570 22, 791| questa era molto bianca e molto bella,~
571 22, 881| e dice ognuna ch'era la più bella;~
572 22, 898| quando sentì com'egli era Rinaldo,~
573 22, 905| Già era capitato nel deserto.~
574 22, 910| questo era Gan, che l'ha tanto cercato,~
575 22, 15 | era cosa crudele e paürosa~
576 22, 18 | giunsono in piazza, ov'era un uom armato,~
577 22, 19 | ch'era di bronzo, ma vivo parea,~
578 23, 41 | Fuligatto era tutto maraviglia:~
579 23, 106| questo un gran serpente ch'era piatto~
580 23, 153| Rinaldo rispondea ch'era contento.~
581 23, 192| era a veder come un cieco smarrito;~ ~
582 23, 285| e come dato per fato era e sorte,~
583 23, 309| Già per fuggire era piano ogni balza,~
584 23, 334| la porta bussan, come era costume.~
585 23, 371| stilla le stelle, ch'a tetto era tutta;~
586 24, 66 | gli era il pan sottosopra innanzi
587 24, 73 | Era tornato, come io dissi,
588 24, 98 | e perché egli era in Francia imbasciatore~
589 24, 113| Era pur savio il re Marsilïone,~
590 24, 124| e Ferraù morto era già in sul ponte;~
591 24, 168| e conferi' quel che non era onesto;~ ~
592 24, 197| ed era il tempo a voler còr la
593 24, 200| col tuo favor, se egli era a doppio.~ ~
594 24, 226| il qual trovò dove era, a Siragozza;~
595 24, 250| sapea che per lo Egitto era già vecchio;~
596 24, 251| era passato quel sì ardente
597 24, 274| era già vecchio e pur canuto
598 24, 308| Meglio era il primo dì che tu morisse,~
599 24, 385| Era Ulivieri alle volte superbo.~
600 24, 407| da poi ch'egli era la sera adirato:~
601 24, 415| un traditor come era Ganellone;~
602 24, 460| dodici braccia lunga era la schiena:~
603 24, 485| E sempre intorno a Carlo era il più presso,~
604 24, 494| dove era un Macometto in alto d'oro;~
605 24, 497| Era apparito in que' dì gran
606 24, 530| dove era Antea, e scese di Rondello~
607 24, 587| e come egli era un famoso cristiano~
608 24, 639| però, se così dato era per sorte,~
609 24, 690| e il dì che la battaglia era futura~
610 24, 733| salvo che il capo era a doppio cornuto;~
611 24, 801| Già era tutto il popol di Parigi~
612 24, 900| questo era il mio Parnaso e le mie
613 24, 908| ché la fiamma dal fummo era coperta.~
614 24, 919| di Vegliantino smontato era~
615 24, 1 | Già era Antea nella battaglia entrata,~
616 24, 25 | Era stato un uom Carlo molto
617 24, 35 | suo valore allo estremo era,~
618 24, 59 | ch'era fra tutti il primo barbassoro,~
619 24, 119| Baldovin lo menò dove era Carlo,~
620 24, 121| Ulivieri era in una pressa stretta~
621 24, 171| che, poi che v'era il Danese arrivato~
622 24, 208| mentre ch'egli era in sul bel della pace.~ ~
623 24, 229| perché intenda, in ordin s'era messo~
624 24, 234| come egli era venuto Sansonetto~
625 24, 247| come dato era dalle etterne rote,~
626 24, 330| a Falseron, ch'era uom molto stimato,~
627 24, 352| che non era a Cassandra il ver creduto.~ ~
628 24, 357| così sempre era rotto ogni disegno,~
629 24, 370| ché Falserone era uom d'alta eccellenzia,~
630 24, 377| Il padiglione era una cosa magna,~
631 24, 378| e drento v'era il caso istorïato~
632 24, 382| e come e' v'era Morgante arrivato~
633 25, 47 | era il tempo venuto al tristo
634 25, 50 | un uom, com'era Gan, da queste pratiche,~
635 25, 55 | ch'era pur vecchio e molto cagionevole,~
636 25, 101| sì che forse meglio era starsi cheto,~
637 25, 114| era mandato come falsa rozza,~
638 25, 193| Era il palagio del re Bianciardino~
639 25, 198| tentassi Gan, ch'era la tentazione;~
640 25, 210| quivi era Falserone e Balugante,~
641 25, 378| un pensier ch'era amaro, oscuro e fosco,~
642 25, 400| ch'ancor nella sua mente era dubbiosa.~ ~
643 25, 401| E Bianciardin, ch'era con Gan molto uso,~
644 25, 423| Era già vespro e più che mezzo
645 25, 435| mentre ch'egli era in corte giovinetto,~
646 25, 530| però che a questi nulla era segreto,~
647 25, 545| Era Gan traditor di sua natura,~
648 25, 609| Era disopra alla fonte un carrubbio,~
649 25, 630| ed ognuno era attonito e smarrito,~
650 25, 652| vaticini, aüruspi, che ve n'era~
651 25, 671| che del carrubbio il caso era sì strano~
652 25, 761| E perché Orlando andato era in Guascogna~
653 25, 777| ché, poi ch'egli era il campion ver di Cristo,~
654 25, 783| vedi s'egli era all'usato pur cieco!),~
655 25, 791| perché pure era una volta cognato~
656 25, 2 | ché mai nessun più non v'era arrivato~
657 25, 25 | tanto che sol v'era un signor rimaso~
658 25, 49 | Già era Malagigi stato attento~
659 25, 176| ché così era nell'ordine prima.~ ~
660 25, 191| e se il fine era o tristo o salutifero,~
661 25, 230| quando Pilato domandò quel ch'era~
662 25, 359| dove Carlo era, a San Gianni di Porto;~
663 25, 361| Era il Danese di Spagna tornato,~
664 25, 410| ch'era ben sette braccia per lunghezza,~
665 25, 435| Quivi era l'Arcaliffa e 'l re Grandonio,~
666 25, 441| Orlando in Runcisvalle era venuto~
667 25, 446| e già per tutto era sparta la gente;~
668 25, 450| era del conte Orlando innamorato,~
669 25, 451| che per suo amore era fatto cristiano~
670 25, 459| e Bianciardin con essi era arrivato~
671 25, 470| ch'alloggiato era con assai disagi~
672 25, 507| romper si debba, lecito era quando~
673 25, 526| ch'era pur già sopra ogn'altro
674 25, 576| di color nero, e il campo era leardo.~ ~
675 25, 587| pensa che e' v'era più d'un amostante,~
676 25, 590| dove era figurato il lor Macone~
677 25, 609| Ricciardetto era a contemplar rimaso~
678 25, 726| era, e non pur ne' paesi toscani!~
679 25, 776| ch'era passato più che mezzo il
680 25, 793| Era Baiardo fier di sua natura,~
681 25, 829| Era più grossa allor la gente
682 25, 940| come egli era mandato il ver Messia~
683 25, 17 | Era la notte appunto cominciata~
684 25, 44 | Il qual verso lo Egitto era rimaso~
685 25, 133| che non era chiavato il buncinello;~
686 25, 161| Già era al monte Rinaldo salito,~
687 25, 193| perch'egli era invisibil, come è detto.~
688 25, 195| che Astarotte non era constretto~
689 25, 215| ma perché e' gli era Rinaldo piaciuto,~
690 25, 235| ch'era presso alla fonte a men
691 25, 302| monti e balzi ogni cosa era piano,~
692 25, 372| i servi a chi tolta era la vivanda~
693 25, 385| Egli era il dì dinanzi un lupo entrato~
694 25, 391| e non sapea che 'l leone era appresso,~
695 25, 392| cioè che quel di Rinaldo era desso;~ ~
696 25, 417| ché, mentre scompigliato era il convito,~
697 26, 34 | ch'era un famoso vecchio borgognone,~
698 26, 58 | monte, e Guottibuoffi v'era,~
699 26, 105| Era salito in su questa montagna~
700 26, 154| meglio era, omè, tu m'avessi creduto!~
701 26, 335| e la bandiera innanzi era d'Almonte,~
702 26, 359| era cosa a veder per certo oscura,~
703 26, 375| che gente di Guascogna v'era:~
704 26, 444| era la corda rasente alla cocca.~
705 26, 488| perché Malprimo era il primo stimato.~ ~
706 26, 546| che gli passò lo scudo, ch'era d'osso~
707 26, 566| il granchio, ché drento era vano.~
708 26, 572| ma d'ogni parte era tesa la ragna,~
709 26, 574| recato s'era in su l'alta montagna~
710 26, 579| con un baston che non era leggiero;~
711 26, 580| sette braccia il pagano era giusto.~
712 26, 601| Era venuto intanto Gallerano~
713 26, 623| Angiolin di Bordea solo era morto~
714 26, 706| era in quel tempo, ch'avea due
715 26, 762| perché pure era stato in Francia a Carlo,~
716 26, 773| E perché egli era molto combattuto~
717 26, 792| e tolse a un ch'era appresso la lancia.~ ~
718 26, 796| che fussi certo, come egli era, desso;~
719 26, 817| Il campo de' pagan s'era scostato,~
720 26, 852| far la pace, e inganno v'era sotto:~
721 26, 937| Era Marsilio un uom che in suo
722 26, 966| dicesti ch'era il sangue che versare~
723 26, 23 | v'era, figliuol già del famoso
724 26, 25 | Brusbacca v'era e il re Margheritonne,~
725 26, 57 | Baldovin, che di Gano era figliuolo,~
726 26, 60 | de' saracin, ch'ognun s'era allargato,~
727 26, 97 | Era il sangue alto insino alle
728 26, 144| ognun parea come egli era gagliardo.~ ~
729 26, 151| o forse incantato era, al colpo ha retto;~
730 27, 30 | dove era Orlando, e diceva il meschino:~
731 27, 109| ch'era già al resto, all'ultimo
732 27, 110| però ch'e' v'era corso con gran fretta~
733 27, 201| Ricciardetto era a Rinaldo daccanto,~
734 27, 292| però ch'egli era un semplicetto agnello~
735 27, 307| tanto era ancor d'Orlando impaürato:~
736 27, 371| ch'era già presso all'ultime sue
737 27, 417| Credo ch'egli era più bello a vedere~
738 27, 449| La battaglia era tutta paonazza,~
739 27, 459| e sopra tutto Rinaldo era il cucco,~
740 27, 491| Ulivier tanto sangue gli era uscito~
741 27, 506| perché molto Ulivier gli era nel core~
742 27, 532| Ma Ulivier già presso era alla morte;~
743 27, 562| Balugante e Marsilio era fuggito,~
744 27, 569| Era tanto il terror ch'avean
745 27, 686| anzi forse dormir chi era desto:~
746 27, 772| come de' paladin sempre era usanza,~
747 27, 781| Bianciardin fuggito era come un tuono,~
748 27, 785| Terigi era rimasto per un piede~
749 27, 830| e Runcisvalle era una cosa oscura;~
750 27, 850| che come il tordo pur s'era spaniato,~
751 27, 8 | poi che pure era di tua man plasmato;~ ~
752 27, 90 | più tempo s'era indarno affaticato,~
753 27, 92 | ché così era già pronosticato,~
754 27, 103| mentre ch'egli era il tuo Morgante teco,~
755 27, 127| né cosa alcuna più gli era rimasa,~
756 27, 193| Era a vedere una venerazione:~
757 27, 205| Ma poi che tempo era tutto perduto,~
758 27, 277| ma Terigi era come morto quasi~
759 27, 303| ogni dì era o con orsi alle mani~
760 27, 308| Carlo, il quale era a sua posta prudente:~
761 27, 322| Meglio era al mondo e' non fussi mai
762 27, 354| era venuto con le squadre armate~
763 27, 385| Fermossi il sol, ch'era turbato prima~
764 27, 433| Rinaldo era venuto insin d'Egitto~
765 27, 463| intese appunto come il fatto era ito,~
766 27, 571| dove era Orlando alla fonte arriviamo~
767 27, 657| Quivi era ognuno in terra inginocchiato~
768 27, 661| però ch'egli era in parte ancora armato~
769 27, 671| Ma Carlo un corpo era colmo d'angosce,~
770 27, 684| perché questo era d'Adamo il buon seme.~
771 27, 770| e dice alcun che Ottone era già morto,~
772 27, 784| ch'era per boschi e montagne fuggita;~ ~
773 27, 798| Era apparita l'alba a randa
774 27, 856| ma non poteva, tanto era il furore.~ ~
775 27, 889| Era la Spagna in parte battezzata,~
776 27, 904| che pel cammino indrieto era rimaso.~ ~
777 27, 909| Era la notte nebulosa, oscura:~
778 27, 913| Il fuoco era appiccato in molte strade,~
779 27, 953| Era apparita quasi l'aürora,~
780 27, 956| poi che 'l fuoco per tutto era acceso,~
781 27, 986| era con Lucïana strascinata:~
782 27, 988| ella era dalla furia traportata;~
783 27, 991| e che non era in questo modo onore~
784 27, 1 | Rinaldo già nel palazzo era entrato;~
785 27, 25 | Era a veder la notte Siragozza~
786 27, 78 | ch'era nascoso in un sacco di stoppa.~
787 27, 82 | Marsilio intanto in sala era legato~
788 27, 86 | ché il palazzo era per tutto guardato,~
789 27, 276| un nespol ch'era alla fonte dintorno;~
790 27, 284| perch'ella era del regno di Granata.~
791 27, 286| era per terra tutta disolata,~
792 28, 87 | sì ch'egli era alle man di buon maestro,~
793 28, 118| Io ti rispondo: era così permesso;~
794 28, 119| era nato costui per ingannarlo~
795 28, 121| Nota che Carlo Magno era uom divino,~
796 28, 142| e come il traditor gli era agli orecchi,~
797 28, 164| come e' non s'era di corte partito~
798 28, 211| perch'ella era nipote a Gallerana;~
799 28, 215| perché pure era ancor giovane e bella,~
800 28, 336| se «in principio era buio e buio fia».~ ~
801 28, 418| era in quel tempo, Lattanzio
802 28, 446| Orlando, che ancora era un picciol fante,~
803 28, 474| dove a campo era stato già molti anni,~
804 28, 529| Era il popol di lacrime confuso,~
805 28, 547| perché pure era mio padre e signore~
806 28, 560| che per successïone era prefetto.~ ~
807 28, 593| Era venuto di verso Occeàno~
808 28, 597| ch'era in quel tempo il famoso
809 28, 610| là dove Desiderio era attendato:~
810 28, 612| e come egli era in Italia chiamato~
811 28, 642| Goti e da' Vandali prima era~
812 28, 663| ch'era più ch'altra regïone allotta~
813 28, 668| era, ingannati dagli idoli vani,~
814 28, 697| Era in quel tempo medesimo Spagna~
815 28, 735| il qual di Benevento era signore~
816 28, 753| imperator, che apparato già era,~
817 28, 782| perch'egli era constretto e in gran periglio,~
818 28, 787| restituì dond'egli era cacciato~
819 28, 831| forse il braccio stanco era e l'archetto:~
820 28, 834| il popol ch'era prima stato attento~
821 28, 860| era suta già prima edificata:~
822 28, 885| e 'l ponte ch'era appresso a Magonzia arse:~
823 28, 897| la prima, ove era tutta disegnata~
824 28, 900| e l'altra, ove era sculta l'alma Roma,~
825 28, 911| sì che Luigi era il terzo figliuolo,~
826 28, 961| Era al culto divin ceremonioso;~
827 28, 987| come forse dal luogo era constretto~
828 28, 9 | La madre sua, ch'era Berta chiamata,~
829 28, 13 | era di Grecia di gran sangue
830 28, 74 | ovvïato costei mentre era in vita!~
831 28, 206| ch'era già presso agli ultimi suoi
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