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Emilio Praga
Trasparenze

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  • 26 - LE VEGLIE (A LUIGI CHIALIVA)
      • -3-
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-3-

*

 

Tu ritorni ben tardi... l'orologio ha sonato

mezzanotte; la madre ti ha finora aspettato.

Testé, vinta dal sonno, andò triste al riposo...

Vedi, già quasi spenta è la face!

* *

Non oso

palesarti, o fanciullo, perché mi attardai tanto.

Dimmi, andando a dormire, la nostra madre ha pianto?

*

No, ma guardava il pendolo; e dicea le orazioni.

Vuoi che sul focolare ti ravvivi i tizzoni ?...

Il tuo libro ti aspetta...

* *

E tu, fratello mio,

non hai tu pur pregato, aspettandomi, Iddio?

*

Tentai più di tre volte di dire il Paternostro,

ma... non potei...

* *

Perché ?

*

Stava sull'uscio un mostro

che appuntava la mano verso la via chiassosa,

e guardava la madre, e parea dir...

 

* *

                                                                       Che cosa ?

*

Che tu a noi non pensavi e che verresti tardi.

* *

Per lo ciel! mio fanciullo, perché così mi guardi ?

E quel mostro è sparito?

*

Sì, quando tu bussasti.

* *

Né tu ardisti affrontarlo, e non lo interrogasti?

*

Temea che, s'ei parlava, nostra madre morisse.

* *

E sparì quando io venni?

*

Sparve!

* *

E nulla ti disse?

*

No, e la madre già, triste, era andata al riposo.

Vuoi che ti avvivi il foco?

* *

O fanciul, pensieroso,

più che non chieggan gli anni, no, lascia spento il foco

e i tuoi sonni innocenti indugia ancor per poco.

Ascoltami: quel mostro che ti apparve stasera,

tienti bene a memoria, un fantasma non era.

*

Pur la madre nol vide...

* *

Essa lo avea nel core!

Fratel, quando udrai dire questa parola : « Amore»

pensa a quel mostro!... dimmi, non avea sulla faccia

il pallore, lo scherno, l'inganno e la minaccia?

*

Era un mostro ti dissi...

* *

                                               È per lui che ritorno

talvolta a mezzanotte, spesso sul far del giorno!...

Tu che a piè della madre dormi nel letticiuolo,

quando dormirai solo, rammenta, e dormi solo!

*

La madre ha sospirato?

* *

Ti attende; e le dirai

che pria di coricarmi suò viso ti baciai;

e che verrei, tremando, ad abbracciarla pure

se le labbra, rammenta!... non mi sentissi impure.

 

 




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