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Emilio Praga Trasparenze IntraText CT - Lettura del testo |
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-4-Mi chiaman pazzo le vicine, e infatti fra tanti matti posso esser matto anch'io. io le sento russar, le donnicciuole; o il sol che va in Scorpione... se pur qualche burlevole compare non le fa col bastone addormentare.
Pazzo! e sia. Gelo, il verno; nell'estate dalle inferriate Ma nella mente, sia verno o estate, io m'ho tante vaghezze, e so sì bene errar da me lontano, che, dican tutti ciò che voglion dire, non c'è mai caso ch'io possa dormire.
Piove ? fa vento ?... o m'ho un magro tizzone, e allor, le buone Non l'ho? penso a chi è desto oppur sognante e dico: forse e i bambini e la sposa come sa a me di ambrosia l'esser solo ma non soggetto tranne che al mio soffitto e al mio lenzuolo.
Brilla limpido e puro il firmamento? Io mi sto attento agli olezzi, alla pace, alla frescura e mille udiam risposte intorno intorno E, dican tutti ciò che voglion dire, non c'è mai caso ch'io possa dormire.
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